mercoledì 9 aprile 2008

LO SCAMBIO UMANITARIO E' L'UNICA VIA PER SALVARE INGRID BETANCOURT: MA DALLE FARC SUBITO UN GESTO FORTE PER LA SUA LIBERAZIONE

di Luisa Morgantini

"Ora che le notizie sulla salute di Ingrid Betancourt sono molto drammatiche, sempre più urgente e necessaria è la via del negoziato e del dialogo, unico mezzo per salvare le vite umane: le FARC però siano capaci subito di un gesto forte per la liberazione immediata di Ingrid, come hanno fatto in passato con altri ostaggi.

Il Presidente Uribe e le Farc, insieme, hanno la responsabilità morale e non solo politica di raggiungere al più presto un accordo che preveda lo scambio umanitario basato sulla liberazione degli ostaggi ancora sequestrati nelle selve colombiane dalle FARC così come dei militanti delle FARC nelle carceri colombiane.

La mediazione internazionale e la mobilitazione dell'opinione pubblica in tutto il mondo sono altrettanto fondamentali per contribuire a creare le condizioni per un accordo umanitario indispensabile, come ricordano il Comitato di Sostegno per la liberazione di Ingrid Betancourt e di tutti gli ostaggi, i parenti di Ingrid e il Comitato dei famigliari degli altri ostaggi o gli stessi ex sequestrati liberati dalle FARC, tra cui Consuelo Gonzales, che quotidianamente invocano il ritorno alle trattative tra Uribe e le FARC, condannando al contempo la pratica dei rapimenti e ogni azione militare che potrebbe mettere a repentaglio le sorti degli ostaggi.

Per questo raccolgo e rilancio l'appello lanciato in questi giorni da Lorenzo Delloye, 20 anni, figlio di Ingrid Betancourt per l'adesione alla marcia silenziosa per la sua liberazione, che si svolgerà a Parigi e in molte città della Francia, domenica 6 aprile, auspicando che simili manifestazioni di sostegno avranno luogo anche in Italia, dove finora è stata ampia la solidarietà e l'impegno dimostrati in varie mobilitazioni, come a Bologna dove il Comitato per la Memoria e il Centro Ufficio Lavoratori Stranieri della CGIL hanno chiesto al Comune di assegnare a Ingrid la cittadinanza onoraria, seguendo l'esempio di altre duecento città nel mondo".

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