domenica 20 aprile 2008

Assemblea della Sinistra: Vendola e Ferrero, ripartire dal basso.

Da Rifondazione un mea culpa di Paolo Ferrero e Nichi Vendola "Siamo tutti responsabili della sconfitta. Bisogna ripartire dal basso, dalla gente, dai lavoratori. E non dividersi".

La sinistra "riparte da tutti gli uomini e le donne che, anche idealmente, sono qui a Firenze e con cui abbiamo fatto questa lunga campagna elettorale. Penso che sia assolutamente necessario ripartire dalla discussione collettiva che credo vada allargata nei prossimi giorni: riaprire una discussione politica larga e non sequestrarla negli apparati ristretti". Lo ha detto il ministro Paolo Ferrero rispondendo, a margine dell' assemblea della sinistra unita e plurale cominciata stamani a Firenze, a chi gli chiedeva come la sinistra "potesse ripartire". Paolo Ferrero non è candidato a segretario di Rifondazione comunista e non presenterà questa proposta nelle prossime ore. Lo ha detto lo stesso Ferrero parlando all' assemblea della sinistra unita a Firenze. "Il partito - ha detto - deve fare una discussione e decidere chi deve dirigerlo. Sono il primo responsabile di questa sconfitta e non cerco capri espiatori. Non se ne può più di campagne di stampa in questo senso". E' necessario "sorvegliare le parole delle prossime ore" essere "cauti" avere "amore e attenzione per questa comunità e consentirle di rialzarsi in piedi". Lo ha detto Niki Vendola, governatore della Puglia, durante il suo intervento all' assemblea della Sinistra unita e plurale in corso a Firenze. "Bisogna ripartire da qui - ha detto - dall' analisi della sconfitta. E ci sono due modi: uno che è nella tradizione della peggiore storia sinistra ovvero la ricerca di capri espiatori e colpevoli". A questo, Vendola non vuole "partecipare". "Anzi- spiega - mi iscrivo alla lista dei colpevoli perché credo che qualunque dirigente a qualsiasi livello si debba sentire colpevole". "Io - ha proseguito - vorrei partecipare alla discussione sulle cause, bisogna sorvegliare le parole nelle prossime ore, essere cauti, avere cura e amore per questa comunità per consentirle di rialzarsi in piedi".

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