Non si può essere in movimento restando fermi, questa è oramai la condizione dell'area rifondazione per la sinistra, che dopo il congresso del PRC di Chianciano ha visto capovolgere l'esito dello stesso allorché le minoranze all'interno del partito si sono accordate affinchè la nostra mozione, che vede primo firmatario Nichi Vendola, nonostante avesse raggiunto oltre il 48 % dei voti congressuali divenisse di fatto minoranza, dando vita ad una vera restaurazione del PRC distruggendo un patrimonio politico costruito negli ultimi 10 anni. Di fatto l'agibilità politica all'interno del partito in questi ultimi mesi è praticamente scomparsa, anche laddovè come ad Avellino la mozione aveva ricevuto oltre il 60% dei consensi. Un vero e proprio mobbing è stato perpetuato nella federazione provinciale a danno dei compagni che avevano aderito all'area, impedendo con ogni modo, alcuni veramente discutibili come lo screditamento personale di alcuni compagni, allo svolgimento dei lavori della segreteria e del CPP. Questa purtroppo risulta essere la condizione del PRC anche a livello nazionale. La cacciata di Piero Sansonetti, direttore di liberazione, è solo uno degli ultimi esempi di come il partito anche nella pratica ha messo in atto una persecuzione verso coloro che non “rispettano”la linea politica e i dictat del segretario Ferrero. Non ci resta che andare..questa sembra essere la soluzione finale a quello che sta succedendo in Rifondazione, ha ragione Fausto Bertinotti quando dice: è diventato un partito irriconoscibile. Sarebbe in qualche modo “più comodo” restare ad Avellino dove l'area appunto detiene la maggioranza assoluta, ma per restare bisogna avere un progetto convincente che apra la porta al futuro, ebbene la segreteria Ferrero questa porta l'ha chiusa ed allora chi come me ritiene il progetto della mozione Vendola non solo attuale ma necessario deve spalancare un portone per la costruzione di un grande partito di sinistra che guardi al mondo e al futuro senza rimpianti e senza remore, che sia in grado di essere al passo con la società e che sopratutto aspiri alla rivoluzione umana di cui tanto si ha bisogno. Lascio il PRC solo con il rammarico che il mio partito non esiste più, perlomeno non la rifondazione a cui ho aderito con convinzione a partire da Genova 2001, ma continuo il sogno di un altro mondo possibile, di un'altra sinistra possibile.
di Cinzia Spiniello - coordinatrice provinciale dell'area “Rifondazione per la Sinistra”
domenica 18 gennaio 2009
Un'altra Sinistra è possibile.
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