domenica 18 gennaio 2009

Una nuova Sinistra è possibile.

di Pompilio Albanese (Segreteria provinciale Prc-Se di Avellino)

Il dibattito che investe il Partito della Rifondazione Comunista, trova
tutte le risposte nella scissione, per colpa della posizione dell'attuale
maggioranza che esprime una linea politica senza tenere conto delle
dinamiche sociali intervenute dal congresso di Chianciano a oggi.

Ho sostenuto la mozione 'Rifondazione per la Sinistra'nel congresso di
Chianciano e sono tutt'ora convinto che le motivazioni essenziali di quella
battaglia politica siano valide più di prima. Lo confermano innanzitutto la
crisi della globalizzazione mondiale, l'enorme movimento dell'onda per
difendere la scuola pubblica, la capacità della CGIL di portare in piazza
migliaia di manifestanti come lo sciopero generale del 12 dicembre.

Allo stesso tempo non si può ignorare il fallimento del progetto riformista
del Partito Democratico

che combatte al suo interno una battaglia sulla questione morale.

Il nostro partito invece di prendere atto delle modifiche sostanziali della
società ,dei movimenti,dei diritti del lavoro, riafferma la propria linea,
quella settaria e minoritaria, come si nota nello smantellamento di tutti
quegli elementi d'innovazione che hanno fatto di Rifondazione un punto di
riferimento per intere generazioni. La costruzione di un nuovo soggetto
politico unitario e plurale della sinistra è necessaria :per i luoghi di
lavoro,per i territori,per i bisogni,per i movimenti sociali, che in questi
anni sono rimasti senza rappresentanza politica. Bisogna costruire con tutti
i mezzi, un'opposizione alle destre di Berlusconi e Bossi che tenga conto
della realtà delle cose. Bisogna costruire una speranza che va in una
direzione diametralmente opposta all'attuale governo, più umana, più
consapevole dei propri mezzi, più equa.

Questo compito non lo possono assolvere solo i comunisti di rifondazione
comunista, per diverse ragioni: uno- per un numero esiguo degli iscritti al
partito, due- per la cultura del sospetto che ha caratterizzato il nostro
comportamento, tre- il nuovo modello di vita inventato dalle destre e dal
capitalismo, quattro- il nuovo rapporto con l'ambiente. La scissione è
necessaria in provincia di Avellino, dove il gruppo della maggioranza che fa
capo al compagno Vendola, è scientificamente attaccato da ogni parte.
Sembrava un episodio isolato, l'intervento di Don Vitaliano, invece
l'ingerenza non autorizzata del segretario nazionale, Ferrero, è un chiaro
messaggio di delegittimazione del gruppo dirigente della federazione Irpina
. Il modo di fare politica del segretario nazionale del PRC serve
soprattutto a riaffermare una politica in provincia che è stata sconfitta
con il congresso di Mercogliano nel 2005. Una politica che metteva il
partito nelle condizioni di esprimere una gestione politicista, centralista
e giustizialista.

Mi chiedo come si può restare in un partito che pur di recuperare vecchie
cariatidi, mette in discussione tutto quello che di buono è stato fatto in
questi anni da tutti noi. Come si può restare in un partito che guarda al
passato. Io credo in un'altra sinistra e in un'altra politica. Credo che
un'altra politica sia possibile e un'altra sinistra è necessaria!

"Noi siamo un partito non un restato"

Nessun commento: