lunedì 12 gennaio 2009

Compagni, non vi riconosco più.

Sono iscritta al circolo di Rifondazione comunista di Avellino e non conoscevo Costantino D’Argenio sotto questo aspetto. Nell’articolo che ha scritto su Buongiorno Irpinia, ieri 10 gennaio 2009, era posseduto da un delirio di onnipotenza e anche da molta rabbia. Si dice che la rabbia offuschi la ragione. Si perché ha detto delle cose che non corrispondono al vero. Ha detto che Gennaro M. Imbriano non è il segretario legittimo della federazione di Avellino. Imbriano è stato eletto democraticamente dal comitato politico della federazione del Prc di Avellino.
Il comportamento di D’Argenio è stato incoraggiato dal fatto che il partito in questo momento è militarizzato. Infatti l’organo del partito “Liberazione”, lunedì avrà un nuovo direttore perché adesso il dissenso non è consentito e l’attuale direttore, Sansonetti non è in linea.
La legalità di cui parla D’Argenio nella federazione di Avellino c’è sempre stata. Legalità è anche mettere in pratica il deliberato del collegio di garanzia nazionale, cosa che D’argenio si è rifiutato di fare. Abbiamo atteso sei mesi che lui integrasse i compagni della mozione Vendola nel circolo di Avellino così come diceva il deliberato, ma questo non è mai avvenuto e poi lui si permette di parlare di legalità. Se vuole la legalità, lui per primo deve seguire le regole e dopo può parlare di legalità. Il circolo è stato commissariato proprio per questa sua inosservanza.
Trovo la sua reazione veramente sproporzionata perché è stata anche decisa la data del congresso straordinario. Il congresso si terrà il 20 di febbraio 2009. Non avevo capito prima che D’Argenio ci tenesse tanto a essere il segretario del circolo.
Ferrero è stato coinvolto in questa situazione e senza verificare niente ha preso le parti di D’Argenio solo perché fa parte della sua mozione. Ferrero difendendolo dice che noi gli abbiamo impedito di fare un’ alleanza elettorale che era di sinistra e non gli è stato detto che era un’alleanza di centro sinistra perché Gengaro non è un comunista o un socialista infatti nel 2004 è stato eletto in una lista di centro destra e poco tempo fa, non disdegnava di fare un’alleanza con De Mita proprio per le future amministrative. Quindi lo stesso Ferrero non è stato informato bene.
Nel partito di Ferrero adesso per tesserarsi bisogna pagare 40 euro e dopo le analisi del sangue, se risulta che sei un purosangue comunista, puoi essere accettato.
Bertinotti riferendosi a Ferrero ha detto: “ Rifondazione è irriconoscibile. Non è più il partito che abbiamo costruito insieme”.
La sfida del partito di Bertinotti era di penetrare e di farsi penetrare dai grandi movimenti di massa (anche quelli che andavano oltre la tradizione del movimento operaio come il movimento no global) a costo di scalfire il partito. Questa è stata soprattutto l’innovazione culturale ed eversiva nella cultura della sinistra (anche di quella moderna e moderata) del riconoscimento degli “orrori” e non solo degli “errori” del comunismo e la lotta contro lo stalinismo. Inteso come concezione del potere, dello Stato e anche di quei rapporti fra le persone che permeano fortemente le relazioni nella politica. Questa infine l’affermazione della non violenza come idea forte, costitutiva di una sinistra che rifiutava davvero fino in fondo l’ideologia dell’avversario. E quindi si pronunciava contro la guerra, per la pace, sempre. La scommessa era grande e rischiosa.
Ma adesso questo progetto comune non c’è più. Ferrero per vincere il congresso si è dovuto alleare con le minoranze del partito che sono legate ad idee staliniste che sono contrarie a qualunque innovazione e sperimentazione in nome del comunismo puro.
Come ho detto prima, conosco Costantino D’Argenio e non conoscevo questo suo aspetto, anzi pensavo che fosse uno dei più democratici. E’ totalitario quando dice che la direzione provinciale si era posta fuori dall’indirizzo politico “dettato” da Ferrero cioè dal nuovo documento di Ferrero, quello che noi non condividiamo . Questo è un modo nuovo di parlare in Rifondazione che proprio mi stupisce perché durante la segreteria di Bertinotti e di Giordano si è sempre rispettata l’autonomia delle federazioni. D’argenio parla di diktat ma non tiene in considerazione che per il collegio nazionale di garanzia lui non è il segretario del circolo di Avellino e credo che non basti essere simpatici al segretario nazionale per ottenere tutto ciò che si vuole. In Rifondazione come in tutti i partiti, c’è uno statuto, ci sono delle regole da seguire ed anche il segretario nazionale deve seguire le regole anche se non gli piacciono.
Noi dell’area di Rifondazione per la sinistra siamo molto delusi da questo segretario nazionale perché un segretario dovrebbe porsi super partes e per il bene del partito dovrebbe unire i compagni anziché dividerli in modo autoritario e non essendo in possesso delle informazioni giuste e reali.



di Giuseppina Buscaino Comitato politico regionale Prc/Se Campania

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