giovedì 14 febbraio 2008

Per una volta che Moretti smette d’esser “autarchico”…

Altro che “caos calmo”, la CEI, attraverso le parole di don Nicolò Anselmi, è ormai sul piede di guerra. Dopo pacs, nuovi diritti, omosessualità, 194 e moratoria , adesso, prendendo spunto dalla scena di sesso tra Nanni Moretti ed Isabella Ferrari, protagonisti, appunto, di caos calmo, film tratto dall’omonimo romanzo di Veronesi, puntuale, arriva l’appello contro le scene di sesso nei film invitando, udite, udite, gli operatori sui set all’obbiezione di coscienza.
“Sono sessant’anni, dice Ermanno Olmi, che ascolto gli stessi discorsi. Direi di più: mi sembrano questioni che risalgono al Concilio di Trento, quando si misurava la gravità del peccato a seconda dell’entità della penetrazione, stiamo ancora tutti lì con il pisellino ed il centimetro per misurare. Non c’è aspetto della vita, per quanto tragico o scandalosamente offensivo della dignità umana, che non possa essere rappresentato quando sia riscattato dalla poesia”.
Ogni giorno, ormai, la nostra vita, le nostre scelte d’amore e di passione, sembrano sempre più subire una pruriginosa torsione neo-guelfa mentre in televisione e nei principali media di massa i corpi delle donne e degli uomini subiscono l’offesa di una tale mercificazione, da apparire vuoti. Per chi come noi non ha mai pensato che “Ultimo tango a Parigi” fosse un lungo spot del burro o che “Gola profonda”, fosse un documentario di otorinolaringoiatria, rivendichiamo la libertà della poesia, dell’amore e del piacere nella bellezza che ogni artista saprà rappresentare e che ogni persona saprà donare e donarsi.

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