mi avete chiesto di mandare dei contributi da discutere ed analizzare sul vostro blog, eccovi accontentati. Questo intervento che vi mando uscirà domani sui nostri giornali locali saluti a pugno chiuso e comunisti Carmine Cogliano
segue articolo: Ora che il simbolo “nuovo” oppure il “nuovo” corso politico di Rifondazione comunista è stato segnato.
Ora che la sinistra si interseca intorno all’arcobaleno e che il PRC ne diventa il suo fulcro possiamo dire che l’era del conflitto “capitale-lavoro” viene messo nel cassetto per fare spazio al conflitto sul “lavoro” che nulla deve togliere al “capitale”.
L’ecologismo “tout court “ prende forma dietro la dicitura “l’arcobaleno” e la contaminazione con gli strati più profondi della società attuale si consolida dietro la scritta “la sinistra”.
La classe operaia assiste silente e rabbrividisce dietro la metamorfosi di un partito classista che diventa di classe.
Si attua il percorso che con determinazione l’allora segretario del PRC, Bertinotti, ha cercato e costruito (a colpi di maggioranza) nel passaggio dal V al VI congresso del PRC.
Via il “conflitto di classe” via la pratica della natura d’opposizione “governista” di Rifondazione Comunista si aprono le porte alla nuova idea di partito di “sinistra”, un partito avocato alla costante “governo” e orientato verso una direzione “compatibilista” dell’attuale società “capitalistica”.
Mussi vince due volte, vinse nell’89 con la bolognina vince oggi con la nascita di un partito squisitamente “social-democratico”.
La decisione assunta, e ratificata il 13 febbraio nel cafè Fandango di Roma con la presentazione del simbolo della sinistra “di cartello” uccide definitivamente tutti i sogni che nel corso di questi 15 anni trascorsi, migliaia di compagne e compagni hanno coltivato nella speranza di un nuovo mondo.
Un simbolo,la falce e martello, che negli ultimi 85 anni non ha mai lasciato posto ad altri simboli (se si esclude quello dei progressisti nelle elezioni del 94, che non fu certo una scelta “felice”) oggi viene definitivamente messo, a colpi di “autoritarismo dirigenziale”, visto il mancato passaggio di consultazione tra i militanti del PRC, nel cassetto nel dimenticatoio politico.
Suonano,oltremodo, come una beffa le parole pronunciate da Bertinotti, in merito alla esclusione della falce e martello dal simbolo della “sinistra”: “ la falce e martello continua comunque ad esistere” afferma sempre Bertinotti “ma quando si porta una storia non solo senza tradirla, ma arricchendola con altre storie, si compie un grande gesto di sinistra”.
Da parte nostra la chiave di lettura che diamo a queste affermazioni non possono che essere racchiuse in una parola “demagogia politica”.
E’ chiaro che quando si afferma di portare nel cuore un simbolo ed una storia e poi si lavora, alacremente, alla costruzione di una altra “storia”, di un altro percorso questa posizione diviene inopinabilmente demagogica.
Il dato di fatto, è che oggi si chiude il cerchio, oggi si stringe intorno al collo del simbolo del “proletariato” una corda destinata a strozzare definitivamente l’idea e soprattutto la pratica politica volta al cambiamento dell’esistente.
Si gioca, sulla pelle del proletariato, (che oggi diviene non più classe di riferimento) con la strategia dei movimenti e delle associazioni per edificare un partito moderato nella sua idea di “sinistra”.
A chi ci ha accusato di vivere nel “cimitero della nostalgia” non possiamo che ricordare che intorno a questo simbolo, al nostro simbolo, intorno alla falce e martello, hanno sacrificato la propria esistenza tante donne e tanti uomini, credendo sempre nella giustezza di un “pugno chiuso” e nel messaggio che quella mano alzata “ a pugno chiuso” lanciava con forza alla “classe dominante” ed al “capitale”.
Oggi si ridisegnano le “classi sociali” con una sinistra non più cuore e anima “di un comunismo reale” ma strumento di attuazione di un percorso di osmosi al sistema attuale con una venatura di generica “contrapposizione allo stesso”.
Volendo spiegare, con una parola, questo percorso mosso (a forza) a sinistra non ci resta che affermare: “tradimento del proletariato!!!”.
Deve esserci un problema all'interno dell'attuale catena alimentare. Sono troppi i bambini che, da specie predata, nutrendosi da Mc'Donald, sono divenuti portatori sani di "Mc proteine" e, mangiati, in seguito, da certi comunisti hanno finito con il modificare i comportamenti dell'antica specie predatrice... Possiamo affermare che non essendoci più i bambini di una volta anche i comunisti hanno finito con l'essere, ormai, geneticamente modificati. Le "Mc'proteine", contenute nella carne di bimbo, in chi se ne nutre, attaccano i centri della percezione della realtà, determinando, nei comunisti, la tipica sensazione da ora X ed il conseguente comportamento conflittuale dei soggetti colpiti verso i consimili sani.
I più, oggi, essendosi accorti della pericolosità di quella dieta proteica a base di moderna carne di bimbo, a salvaguardia della specie dei comunisti e della sinistra, hanno deciso, per il corso del XXI secolo, di evolvere nella ricerca di nuovi gourmet e di nuove frontiere del gusto.
Pena, l'estinzione...
In fondo, "da perdere abbiamo soltanto le nostre catene", diceva così, "qualcuno", in un tempo lontano lontano...
S V E G L I A!!! L'unica compatibilità oggi all'orizzonte è quella tra Veltroni ed il Berlusca e, nei loro menù gli operai, altro che bambini e "Mc proteine", sono solo al secondo posto, giusto tra i primi ed i contorni, magari cucinati arrosto su griglia in acciaio Tissen Krupp...
Queer, meglio morti! Si è suicidato, contro la cacciata di Piero Sansonetti, lo sgargiantissimo supplemento domenicale di Liberazione. Queer, suicida, contro chi ha voluto mettere il bavaglio a un'esperienzagiornalistica unica e libera. Queer è stato appuntamento fisso del nostro battuage edicolante. Esaltazione del “famolo strano” domenicale. Tempo dedicato ad un meritato ozio creativo goduto, per qualche mese, anche in technicolor. Di Queer ci piaceva l’attenzione alle culture critiche, l’alterità del punto di vista e l’occasione di coming out per l’intero movimento glbtq e non solo. Cosa dire? Ciao Queer, I love Queer.
comitato.irpino@yahoo.it
Il Comitato Irpino Rifiuti Zero (cir0) è un movimento che, dal basso, nasce come la concretizzazione di quei malumori e quei risentimenti che ristagnano ormai da quindici anni nell’animo dei cittadini irpini. Stanchi dell’operato di chi ha il potere e che dovrebbe tutelare il bene comune, ma che persegue soltanto l'interesse economico, sentiamo l’assoluta necessità di essere presenti.
Il Comitato Irpino Rifiuti Zero (cir0):
Dice SI…
All’avvio IMMEDIATO della raccolta differenziata spinta a partire dal Comune di Avellino; alla programmazione, progettazione e realizzazione degli impianti di trattamento per dare un senso alla raccolta differenziata (soprattutto gli impianti di compostaggio a impatto zero); alla promozione di impianti di trattamento a freddo dei rifiuti differenziati invece di una insensata politica dell’inceneritore e della discarica ad una gestione pubblica e democratica del ciclo dei rifiuti, che porti cittadini e istituzioni a scelte condivise e trasparenti e a controlli seri su tutto il ciclo.
Dice NO…
Alla realizzazione di discariche e di inceneritori; alla militarizzazione della gestione dei rifiuti alla proroga dell’emergenza; alla inerzia delle Amministrazioni locali che non hanno ancora avviato serie raccolte differenziate e programmi di recupero e riciclo; ai metodi di gestione dei rifiuti antidemocratici e non partecipativi.
28 giugno 2008
preguntando caminar
...Pixel vuole essere, innanzi tutto, contenitore, motore di ricerca e moltiplicatore di opportunità nell’ambito della produzione sociale nel nostro paese. Una rete di progetti sociali connessi che condivida, ricerchi, produca risorse, nell’accezione più ampia e complessa del termine.Partiamo da semplici quanto fondamentali presupposti:tutti noi facciamo a diverso titolo e in vario modo intervento sociale strettamente connesso al nostro essere parte attiva del movimento dei movimenti.Si potrebbe forse ancor più correttamente dire che il nostro fare intervento sociale è il modo (non per forza l’unico, sicuramente per noi tra i più importanti) di essere in movimento, di fare movimento. Perchè gli spettacoli teatrali che produciamo, i concerti che organizziamo, i seminari di autoformazione che prepariamo, le iniziative di animazione dei territori o di salvaguardia del verde che progettiamo e più in generale, tutta la produzione artistica, musicale, culturale, aggregativi che caratterizza il nostro intervento nel sociale sono al tempo stesso le occasioni e gli strumenti del cambiamento che mettiamo in campo.Perchè abbiamo imparato a dubitare delle promesse che rinviano a indeterminati “domani” ciò che è necessario e desideriamo sia diverso a cominciare da subito.Abbiamo imparato a diffidaredi chi è bravo a dipingere e declamare “ciò che dovrà essere” senza che trovi adeguata corrispondenza in “ciò che è ora, adesso, subito”...
free tibet
CHI HA PAURA DELLA MUCCA ASSASSINA?
Chi è Viadimir Luxuria? Chi è stata prima di essere parlamentare alla Camera dei Deputati? Dove ha iniziato le sue battaglie per l'uguaglianza, la libertà, il riconoscimento dei diritti? Dal palco del Muccassassina, festa evento e discoteca lesbo-gay-trans - come fosse una gigantesca lente di ingrandimento sul mondo - Viadimir Luxuria ci racconta il mondo sommerso eppure prorompente della diversità, della bellezza altra, di un mondo che ci è, comunque, prossimo. E da quel palco - come fosse, questa volta, uno specchio - Vladimir Luxuria si racconta come un raggio stroboscopico di vitalità, impegno civile, libertà. Sulla scia di "Weekend postmoderno" di Pier Vittorio Tondelli, Vladimir Luxuria descrive il dentro e il fuori della discoteca come "il palco usato per essere scalfito dai tacchi di una drag queen o per urlare il nostro animalismo, il nostro orgoglio, il nostro pacifismo".
Chi ha paura della Mucca Assassina? di Vladimir Luxuria BOMPIANI 2007, pp.253
Hirpinia Link(e) -rete irpina per la sinistra unita e plurale- è uno spazio pubblico perchè potenzialmente praticabile da una molteplicità di soggetti; libero perchè in grado di crescere e di svilupparsi solo attraverso l'impegno, il contributo e le energie di tutt*; plurale perchè capace di accogliere tutte quelle esperienze e quelle culture che si identificano nel processo unitario e plurale della sinistra.
L'adesione ad Hirpinia Link(e), possibile sia in maniera individuale che collettiva ( gruppi, comitati ed associazioni), è utile a qualificare ed a definire, in tutte le nostre comunità, il processo unitario della sinistra come popolare, democratico e partecipato.
Siamo donne ed uomini della sinistra irpina; siamo convinti che sia giunto il tempo di costruire in Italia una sinistra unita e plurale capace di dare alle giovani generazioni, alle lavoratrici e ai lavoratori di questo Paese una rappresentanza reale e una speranza concreta di trasformazione. Sosteniamo la crescita di un processo unitario a sinistraattraverso la connessione, unlink, appunto, con nuovi processi popolari, democratici e partecipati, aperti all' adesione individuale e collettiva per una sinistra capace di trovare radicamento nella profondità del tessuto sociale delle nostre comunità.
"Stiamo cercando ancora vittime e testimoni che risultano introvabili e potrebbero fornire deposizioni decisive. E soprattutto cerchiamo immagini video, perché nessuna testimonianza è più forte delle immagini". Il Genova Legal Forum lancia un appello internazionale per trovare video e fotografie inedite sulle violenze di Genova, luglio 2001.
Quasi due anni dopo i pestaggi da parte della polizia a Genova, le indagini si stanno esaurendo. Chi ha indagato sulla morte di Carlo Giuliani ha deciso che, da quanto in possesso della magistratura, Placanica ha agito per legittima difesa, sparando un colpo di pistola in aria che, dopo aver colpito un calcinaccio, ha ucciso Carlo. La richiesta di archiviazione della procura scaturisce anche dallo studio delle immagini video di piazza Alimonda. Il magistrato, nella richiesta, ha però detto che si vedono molte persone con telecamere e macchine fotografiche in mano a poca distanza da Carlo, persone che hanno visto e filmato ma che non hanno voluto o potuto contribuire a dimostrare la verità.Ora siamo alla fine dell'indagine e, se non dimostreremo che a Piazza Alimonda la verità è un'altra, questa sarà la conclusione. Anche le indagini sul massacro della Diaz e i pestaggi dopo le cariche di via Tolemaide stanno per concludersi. Anche per queste sono state fondamentali le immagini video. Anche i girati di quello che è accaduto durante tutta la serata di fronte al Media Center e durante e dopo l'irruzione alle scuole Pascoli e Diaz potrebbero rivelarsi fondamentali per dimostrare quello che è realmente accaduto. I vertici della polizia italiana hanno mentito o sono stati reticenti davanti al Parlamento e alla Procura della Repubblica di Genova. I verbali degli interrogatori resi ai Giudici e apparsi sulla stampa lo dimostrano. Ma non bastano.Stiamo cercando ancora vittime e testimoni che risultano introvabili e potrebbero fornire deposizioni decisive. E soprattutto, cerchiamo immagini video perché nessuna testimonianza è più forte delle immagini. Molti pestaggi per le strade della città saranno archiviati se non sarà possibile individuare i responsabili, il carattere arbitrario di molti arresti potrà essere dimostrato solo utilizzando i filmati. Oltre al lavoro dei legali è necessario che siano attivate tutte le reti di informazione affinché quel materiale sia rintracciato e messo a disposizione per evitare che questa Genova si chiuda così e che ci possa essere un'altra Genova.
Genova Legal Forumcon il supporto di Indymedia Italiacontattoe-mail: inchiesta-g8@indymedia.orgtel: Genova legal forum 010 24 61 413
Critical Mass - "Massa Critica" - nasce a San Francisco come un modo diretto per riprenderci le strade, fregateci da quella pazzia chiamata automobile.Da allora Critical Mass è diventata un movimento internazionale causa di ingorghi e intasamenti in India, Canada, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svezia, Germania, Ucraina e Russia. In Inghilterra l'idea di riprendersi le strade se non altro per un giorno, in protesta contro l'inquinamento da traffico e la cultura dell'auto si è sparsa in un batter d'occhio, con eventi in più di 20 citta' negli ultimi 2 anni.
Critical Mass è stata un successo per due ragioni principali.
Primo, perchè è facile da organizzare, non è nient'altro che una coincidenza di ciclisti. Ci si incontra in una piazza ad una data e ora predeterminata e si decide li' per li' dove andare. Si parte pedalando tranquillamente in mezzo alla strada costringendo le macchine ad andare alla nostra velocita', 10 ciclisti affiancati bastano per coprire la larghezza della strada. Per evitare problemi con gli sbirri non ci sono organizzatori ufficiali nè percorsi pianificati.
Secondo, perchè l'evento non è la classica manifestazione anti-questo anti-quello, ma una dimostrazione attiva di come la citta' sarebbe più vivibile se rinunciassimo alla dipendenza dalla cultura del'auto. Massa Critica è molto più divertente che non marciare in fila ripentendo slogan dopo slogan. A Londra l'appuntamento è mensile e durante i mesi estivi la Massa raggiunge le centinaia di ciclisti. Non essendoci strutture organizzative i partecipanti sono una ciurma variegata, dai fricchettoni del Rinky Dinky sound system su 2 anzi 3 ruote, a ciclisti "duri & puri".C'è chi si traveste, chi attacca un paio d'ali alla sua bici e chi viene in risciò. (dal manifesto Critical Mass Italia)
2 commenti:
mi avete chiesto di mandare dei contributi da discutere ed analizzare sul vostro blog, eccovi accontentati.
Questo intervento che vi mando uscirà domani sui nostri giornali locali
saluti a pugno chiuso e comunisti
Carmine Cogliano
segue articolo:
Ora che il simbolo “nuovo” oppure il “nuovo” corso politico di Rifondazione comunista è stato segnato.
Ora che la sinistra si interseca intorno all’arcobaleno e che il PRC ne diventa il suo fulcro possiamo dire che l’era del conflitto “capitale-lavoro” viene messo nel cassetto per fare spazio al conflitto sul “lavoro” che nulla deve togliere al “capitale”.
L’ecologismo “tout court “ prende forma dietro la dicitura “l’arcobaleno” e la contaminazione con gli strati più profondi della società attuale si consolida dietro la scritta “la sinistra”.
La classe operaia assiste silente e rabbrividisce dietro la metamorfosi di un partito classista che diventa di classe.
Si attua il percorso che con determinazione l’allora segretario del PRC, Bertinotti, ha cercato e costruito (a colpi di maggioranza) nel passaggio dal V al VI congresso del PRC.
Via il “conflitto di classe” via la pratica della natura d’opposizione “governista” di Rifondazione Comunista si aprono le porte alla nuova idea di partito di “sinistra”, un partito avocato alla costante “governo” e orientato verso una direzione “compatibilista” dell’attuale società “capitalistica”.
Mussi vince due volte, vinse nell’89 con la bolognina vince oggi con la nascita di un partito squisitamente “social-democratico”.
La decisione assunta, e ratificata il 13 febbraio nel cafè Fandango di Roma con la presentazione del simbolo della sinistra “di cartello” uccide definitivamente tutti i sogni che nel corso di questi 15 anni trascorsi, migliaia di compagne e compagni hanno coltivato nella speranza di un nuovo mondo.
Un simbolo,la falce e martello, che negli ultimi 85 anni non ha mai lasciato posto ad altri simboli (se si esclude quello dei progressisti nelle elezioni del 94, che non fu certo una scelta “felice”) oggi viene definitivamente messo, a colpi di “autoritarismo dirigenziale”, visto il mancato passaggio di consultazione tra i militanti del PRC, nel cassetto nel dimenticatoio politico.
Suonano,oltremodo, come una beffa le parole pronunciate da Bertinotti, in merito alla esclusione della falce e martello dal simbolo della “sinistra”: “ la falce e martello continua comunque ad esistere” afferma sempre Bertinotti “ma quando si porta una storia non solo senza tradirla, ma arricchendola con altre storie, si compie un grande gesto di sinistra”.
Da parte nostra la chiave di lettura che diamo a queste affermazioni non possono che essere racchiuse in una parola “demagogia politica”.
E’ chiaro che quando si afferma di portare nel cuore un simbolo ed una storia e poi si lavora, alacremente, alla costruzione di una altra “storia”, di un altro percorso questa posizione diviene inopinabilmente demagogica.
Il dato di fatto, è che oggi si chiude il cerchio, oggi si stringe intorno al collo del simbolo del “proletariato” una corda destinata a strozzare definitivamente l’idea e soprattutto la pratica politica volta al cambiamento dell’esistente.
Si gioca, sulla pelle del proletariato, (che oggi diviene non più classe di riferimento) con la strategia dei movimenti e delle associazioni per edificare un partito moderato nella sua idea di “sinistra”.
A chi ci ha accusato di vivere nel “cimitero della nostalgia” non possiamo che ricordare che intorno a questo simbolo, al nostro simbolo, intorno alla falce e martello, hanno sacrificato la propria esistenza tante donne e tanti uomini, credendo sempre nella giustezza di un “pugno chiuso” e nel messaggio che quella mano alzata “ a pugno chiuso” lanciava con forza alla “classe dominante” ed al “capitale”.
Oggi si ridisegnano le “classi sociali” con una sinistra non più cuore e anima “di un comunismo reale” ma strumento di attuazione di un percorso di osmosi al sistema attuale con una venatura di generica “contrapposizione allo stesso”.
Volendo spiegare, con una parola, questo percorso mosso (a forza) a sinistra non ci resta che affermare: “tradimento del proletariato!!!”.
Carmine Cogliano
Deve esserci un problema all'interno dell'attuale catena alimentare.
Sono troppi i bambini che, da specie predata, nutrendosi da Mc'Donald, sono divenuti portatori sani di "Mc proteine" e, mangiati, in seguito, da certi comunisti hanno finito con il modificare i comportamenti dell'antica specie predatrice...
Possiamo affermare che non essendoci più i bambini di una volta anche i comunisti hanno finito con l'essere, ormai, geneticamente modificati.
Le "Mc'proteine", contenute nella carne di bimbo, in chi se ne nutre, attaccano i centri della percezione della realtà, determinando, nei comunisti, la tipica sensazione da ora X ed il conseguente comportamento conflittuale dei soggetti colpiti verso i consimili sani.
I più, oggi, essendosi accorti della pericolosità di quella dieta proteica a base di moderna carne di bimbo, a salvaguardia della specie dei comunisti e della sinistra, hanno deciso, per il corso del XXI secolo, di evolvere nella ricerca di nuovi gourmet e di nuove frontiere del gusto.
Pena, l'estinzione...
In fondo, "da perdere abbiamo soltanto le nostre catene", diceva così, "qualcuno", in un tempo lontano lontano...
S V E G L I A!!!
L'unica compatibilità oggi all'orizzonte è quella tra Veltroni ed il Berlusca e, nei loro menù gli operai, altro che bambini e "Mc proteine", sono solo al secondo posto, giusto tra i primi ed i contorni, magari cucinati arrosto su griglia in acciaio Tissen Krupp...
rainbow'70
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