Roma. È una fredda, tersa, giornata di sole, al Caffé di piazza di Pietra, poco lontano da Palazzo Chigi, dove viene presentato il nuovo simbolo della "Sinistra arcobaleno". Alla fine si è deciso di evitare di inserirvi sotto i simboletti dei quattro partiti, come avrebbero preferito inizialmente i comunisti italiani. Oltretutto in questo modo è più chiaro che non si tratta di una coalizione elettorale, cosa che comporterebbe altre regole e altri quorum, ma di un «nuovo soggetto politico», come ha specificato il segretario di Rifondazione Franco Giordano. Con la nuova legislatura, dopo il voto, i quattro formeranno gruppi parlamentari unici. Il superamento del richiamo alle identità delle quattro formazioni è un deciso avvicinamento ad una scelta unitaria e allontana l'impressione di aver costituito un mero cartello elettorale. La falce e martello «non va via, ognuno la porta con sè», cerca di confortare i nostalgici il presidente della Camera nella sua veste di prossimo candidato premier della sinistra arcobaleno, Fausto Bertinotti. La scommessa del resto è più alta e più rischiosa, come ha già avuto modo di dire anche in altre occasioni: è l'esistenza stessa di una vera sinistra, di una sinistra «radicata», di un soggetto che «non si arrende al duopolio». L'obiettivo del nuovo simbolo senza i vecchi riferimenti, è quello che sia più attraente, capace cioè di coinvolgere anche forze e persone che non si sono formate nel solco del marxismo e del costante riferimento alla classe operaia. In primis i Verdi, che sono tra i fondatori di questo nuovo raggruppamento, e poi settori del pacifismo e del movimento alternomondista. «Andiamo con questo simbolo in battaglia», ammette per niente rassegnato Bertinotti. E Pecoraro Scanio precisa che sarà un baluardo contro la prospettiva delle larghe intese e contro «ogni tipo di inciucio». Fabio Mussi alla presentazione del simbolo non c'è ma solo perché è ricoverato, reduce da un trapianto di reni (che non ha avuto complicazioni, come specifica il ministero dell'Università e della Ricerca). La sinistra arcobaleno si prepara a una campagna elettorale tutta incentrata su quelle che dovevano essere le parole d'ordine della verifica di inizio anno: lotta alla precarietà - Bertinotti ha già chiesto l'abolizione della legge Biagi - , laicità, riduzione delle spese militari e redistribuzione, con la replica della richiesta di aumento dei salari. L'obiettivo esplicito della Sinistra Arcobaleno che si presenta per la prima volta al voto del 13 e 14 aprile, è quello di sfondare il tetto della doppia cifra alle prossime elezioni. Il simbolo è, più o meno, quello presentato agli stati generali dell'otto e nove dicembre scorsi, con qualche aggiustamento grafico. La dicitura "sinistra", ad esempio, è ingrandita.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento