lunedì 25 febbraio 2008

Il 26 febbraio 2008, "CON LE DONNE, CON LA LEGGE 194" al centro sociale Samantha Della Porta

Riceviamo da Giuseppina Buscaino:
*
L’irruzione dei poliziotti nella clinica di ostetricia dell’Università di Napoli, costituisce una violenza inaccettabile verso le donne, un segnale preoccupante al quale occorre reagire.
Respingiamo l’ennesimo attacco alla Legge 194 del 1978, che ancora una volta in questi giorni viene riproposto come leitmotiv di una campagna elettorale che con cinismo si vuole giocare sulla pelle delle donne. La proposta di moratoria sull’aborto avanzata da Giuliano Ferrare costituisce l’ennesimo attacco contro la libertà delle donne ed è particolarmente ripugnante perché vuole stabilire un vile paragone con la grande conquista rappresentata dalla moratoria sulla pena di morte,ponendo sullo stesso piano donne che responsabilmente decidono della propria vita, con Stati che si arrogano il diritto di uccidere esseri umani. Perché tanto livore contro le donne? La 194 è una legge buona, non solo una buona legge. Una legge buona perché rispetta la libertà delle donne, la loro autodeterminazione e conosce il dolore della rinuncia alla maternità. Che sia stata e sia tutt’ora una buona legge, lo dimostrano i fatti. Dal 1982 ad oggi, infatti, ha ridotto del 60% il ricorso all’aborto, garantendo informazione ed assistenza a tante donne costrette a scegliere sulla propria pelle se portare avanti la gravidanza.
Fa veramente indignare che gli uomini ingaggino un duello elettorale su questa legge. Introdurre strumentalmente il tema dell’eugenetica, che nulla ha a che vedere con l’aborto e con l’autodeterminazione e la salute psicofisica delle donne, serve solo ad aprire la strada ad una battaglia politica conservatrice, che punta a minare alle radici la libertà delle donne e il diritto di tutti i cittadini italiani ad uno Stato laico e rispettoso della libertà di coscienza.
.Ora che lo scenario politico italiano è in cambiamento, con il possibile avvento della Destra al Governo, più di prima dobbiamo cercare di porre un freno a questo attacco all’autonomia e alla libertà delle donne e alla laicità del nostro Paese che proviene dalla chiesa e da soggetti politici ad essa vicini. Dobbiamo cercare di impedire ciò che sta accadendo in Lombardia, guidata dalla giunta di centrodestra di Formigoni, che ha annunciato proprie linee di intervento sull’aborto terapeutico.
Noi invece chiediamo nuove politiche di prevenzione, di promozione e diffusione della contraccezione nelle scuole; lo stanziamento di risorse per il potenziamento dei consultori pubblici; la garanzia della presenza di mediatori linguistici in tutte le strutture socio sanitarie pubbliche.
Nell’applicazione della legge è fondamentale il ruolo dei consultori familiari, sui quali bisogna continuare ad investire per estendere e potenziare la rete su tutto il territorio nazionale. La crescita del numero di consultori è certamente auspicabile anche perché i consultori sono la metà di quelli che la legge prevede e di quelli esistenti, solo pochi sono detti primari cioè con équipes formate da ostetrico, ginecologo, psicologo e assistente sociale, gli altri secondari dove c’è o soltanto un’ostrica o un ginecologo.

La libertà delle donne è misura di libertà e di democrazia per l’interasocietà: oggi lo ribadiamo con forza, convinte e convinti che toccare la194 significhi attaccare i diritti di tutto il paese.Le nascite si difendono abrogando la legge 30 e il precariato, che impediscono ai giovani di farsi una famiglia, non criminalizzando chi compie consapevolmente una scelta sempre drammatica.

CON LE DONNE, CON LA LEGGE 194, CONTRO LA PROPOSTA DI MORATORIA SULL’ABORTO DI GIULIANO FERRARA

Incontro organizzato da Sinistra Democratica il 26 febbraio 2008 al centro sociale Samantha Della Porta alle ore 17,30

Partecipate numerose e numerosi.

Nessun commento: