lunedì 10 marzo 2008

SICUREZZA SUL LAVORO E LE BUGIE DEL PD

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Carmine Cogliano*.
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Il decreto attuativo 123 in merito alle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro è stato approvato dal consiglio dei ministri ora il tutto passa all'esame delle commissioni parlamentari e poi alla conferenza stato-regioni per l'approvazione definitiva.
Un iter parlamentare lunghissimo per una legge necessaria e prioritaria come quella della sicurezza sul lavoro.
Quattro morti al giorno e 1300 morti all'anno ci parlano inequivocabilmente di una guerra fra impari dove in nome del profitto sfrenato del sistema capitalistico si sacrificano vite umane come se fossero semplici numeri, "incidenti di percorso" nella fase produttiva direbbe qualcuno noi invece "convintamente" asseriamo "omicidi volontari".
I cinque operai morti a molfetta, gli operai delle acciaierie di Torino, il compagno portuale di Genova, tutti quelli che nel momento in cui sto' scrivendo stanno rischiando la propria vita in luoghi di lavoro malsani ed insicuri, tutti quelli che lavorano 12 ore al giorno costretti da un sistema che ti stritola se non riesci a portargli "moneta", oggi come ieri, come sempre gridano giustizia e certezze di incolumità sui luoghi di lavoro.
I poteri forti, confindustria, si mettono di traverso e asseriscono che il prezzo che gli industriali debbono pagare in nome di tante vita umane, buttatte nel secchio della spazzatura del profitto, è troppo alto, prevedere l' arresto in caso di inadempienze palesi in materia di sicurezza o asserire che chi sbaglia deve pagare significa come dice Montezemolo vivere in un Italia simile a Cuba degli anni sessanta.
Strano modo di interpretare l'importanza della vita umana!
Noi crediamo invece che la vita umana debba essere sempre e comunque tutelata e che non debba esistere la logica del profitto che prevarica l'esistenza umana.
Il prezzo che lavoratori e lavoratrici pagano a favore del profitto sfrenato ed incontrollato dettato solo dal capitalismo e dai suoi interessi esclusvi deve essere bloccato e questa legge ne pone le basi essenziali al di la di quello che possano asserire gli industriali.
Il PD, la demagogia Veltroniana, oggi, candida al parlamento un sopravissuto delle acciaierie di Torino accanto a falchi della confindustria ponendo le basi per una strana equazione che porta alla compensazione tra capitale e lavoro come se le due cose siano identiche nel loro impianto strutturale.
Questo, partito camaleontico, asserisce di voler guaradare alla stessa maniera, i padroni e la classe operaia, come se la lotta di classe non fosse mai esitita o addirittura sia un invenzione della sinistra e dei comunisti, mi corre il dubbio a questo punto che il PD, come diceva una vecchia canzone: "viva in un mondo di frutta candita e di libellule colorate a matita" dimenticandosi di una questione essenziale e cioè che il capitale ha sempre schiavizzato la classe operaia e non viceversa.
Queste affermazioni svelano oltremodo la vera natura di questo partito che consiste nella stenua difesa delle classi dominanti, iperliberista, senza nessuna base riformista.
L'ulteriore riprova del feeling che corre tra il PD ed i poteri forti (tutti) è ancor di più il programma che hanno proposto soprattutto la parte che riguarda la "sicurezza sul lavoro" dove si parla di premialità a chi investe in sicurezza, come se si debba per forza premiare e non carcerare chi mette a rischio la vita degli operai sul posto di lavoro.
Ancora si asserisce nel programma di dare indennizzi ai lavoratori infortunati, noi crediamo sia, invece, dirimente che non avvengano incidenti sui luoghi di lavoro.
In pratica non esiste una parola in merito alla tutela reale del lavoratore sul luogo di lavoro.
A questo punto la domanda che, legittimamente, facendoci ambasciatori di tutta la classe operaia, ci poniamo e la seguente: " Il PD da che parte sta'? Vuole difendere gli operai o gli imprenditori? Vuole essere l'alfiere del capitale o del lavoro? Vuole la certezza della pena per chi "uccide" sui luoghi di lavoro o vuole l'impunità di questi "assassini"?
Crediamo che queste domande meritino delle risposte immediate e concrete, noi della sinistra, noi di rifondazione comunista, queste risposte le abbiamo gia date e le diamo giorno per giorno nel conflitto di classe che portiamo avanti, stando inequivocabilmente dalla parte della classe operaia.
Ma voi del PD da che parte state?

Carmine Cogliano*
Coordinatore Provinciale
Area Critica Comunista
Federazione Provinciale Irpina PRC

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