venerdì 28 marzo 2008

Clima. Energia. Ambiente.

Intervento di Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo all’Assemblea Parlamentare Euromediterranea

Sessione plenaria su Fonti energetiche, difesa ambientale e cambiamenti climatici
Atene 28 Marzo 2008,

non vi è dubbio alcuno che vi sia un trend sempre crescente per trovare nuove e alternative fonti per l'energia. Esperienze straordinarie sono in corso, per esempio per lo sfruttamento dell’energia solare, nei vari paesi mediterranei, ma non solo.

Sempre di più nel Mediterraneo vi è consapevolezza e pratica per l’uso di energia pulita. I paesi parte della Dichiarazione di Barcellona del 1995 hanno definito importanti aspetti e progetti di cooperazione nell’ambito dell’energia e dell’ambiente. Ma ancora troppo scarsi sono i risultati ottenuti.
Deve essere chiaro che il degrado del Mare Mediterraneo, l’espansione della desertificazione, la contaminazione delle acque, colpiscono non solo la salute dei 430 milioni di persone che vivono nei paesi delle coste, ma sono lesive per tutta la vita economica e per lo sviluppo; settori -solo per citarne alcuni- come la pesca o il turismo ricevono colpi mortali dall’inquinamento ambientale.

Anche l’occupazione militare dei Territori Palestinesi e l’assedio di Gaza sono un pericolo per tutti noi.
L’allarme che viene dalle fogne che debordano nel nord di Gaza e vanno direttamente al mare, colpiscono, in primo luogo i Palestinesi ma anche gli Israeliani e tutti noi che siamo lambiti dalle acque del mediterraneo.
E’ necessario un intervento immediato, certo per la fine dell’embargo a Gaza e delle violenze che colpiscono la popolazione civile palestinese ed israeliana, ma è altrettanto indispensabile costruire progetti in cooperazione tra Egitto, Palestina e Unione Europea per fornire Gaza di un autosufficienza energetica, pulita e sostenibile. Dobbiamo però agire presto.

Il Parlamento Europeo ha assunto la questione del cambiamento climatico come una priorità imprescindibile, ed in questo senso l’Unione Europea, così come i sui governi devono rispettare gli impegni assunti per la riduzione delle emissioni del gas serra e per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Questa terra appartiene a tutti, donne, uomini, animali, alberi e dobbiamo difenderla, anche dalle nostre politiche sbagliate e dal nostro modello di sviluppo che mostra ogni giorno di più i suoi limiti e pericoli. Dobbiamo essere molto attenti a non cercare strade facili che possono apparentemente fornire soluzioni, come l’energia nucleare che rischia invece di distruggerci.

E’ davvero una grande sfida quella che ci attende. I programmi che ci siamo dati a partire dai piani di Orizzonte 2020, al protocollo di Kyoto, agli impegni assunti nella conferenza di Bali, alla attuale proposta che assumeremo in questa conferenza della creazione di una Comunità Euro-Mediterranea dell’Energia, al gruppo di lavoro ad hoc che vogliamo formare, non possono restare buone intenzioni, né dichiarazioni altisonanti, ma devono essere pratiche concrete alla quali affidare le nostre energie e le nostre risorse anche economiche.

Abbiamo segnato e disegnato strade e sentieri, lavoriamo insieme, con coerenza ed in partnership, se sapremo farlo ci aspetta un arcobaleno pieno di energia pulita”.

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