lunedì 24 marzo 2008

Bruno: "No al piano strategico come strumento di campagna elettorale per il Pd"

DICHIARAZIONE:
“E’ un dato di fatto. I maggiori enti locali irpini, a cominciare dal comune capoluogo, non sono più rispondenti alle geometrie politiche che li hanno determinati. Ci sono due grandi novità: la scomposizione della casa delle libertà con l’ingresso di De Mita nell’ UDC e la Sinistra l’Arcobaleno. Il Pd, da solo, non regge. Specialmente al comune capoluogo dove a non reggere sono principalmente le politiche messe in campo dall’amministrazione Galasso. Sono spaventato all’idea che il Piano strategico possa diventare uno strumento di campagna elettorale o l’opportunità entro cui si determina la ridefinizione dei ranghi e degli interessi del Parito Democratico sulla città di Avellino. La politica nuova passa necessariamente verso il superamento delle vecchie pratiche di costruzione del consenso ed è a partire da questo che chiediamo al Pd di costruire il proprio rinnovamento. In questi anni gli aggettivi sul centrosinistra si sono sprecati: possibile, organico, alternativo, di qualità. Per la verità sono solo due le condizioni per le quali il centrosinistra può ridefinirsi come orizzonte strategico per la città di Avellino: la fine dell’esperienza Galasso e l’apertura di una nuova interlocuzione tra la politica e gli interessi popolari. E’ per questo che il voto a la Sinistra l’Arcobaleno, ad Avellino, è due volte un voto utile: perché è contro l’attuale sindaco ma, soprattutto, serve a costruire il centrosinistra cittadino di qui a, mi auguro, pochi mesi”.

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