giovedì 13 marzo 2008

Pubblica adesione di Bruno alla convocazione cittadina del "centrosinistra alternativo"

Bruno: “In città, il centrosinistra non può che coincidere con il dopogalasso


“Aderisco pubblicamente all’assemblea del ‘centrosinistra alternativo’ per la città di Avellino. Occorre sviluppare, davvero, un’alternativa di città per poter riparlare tra un anno, magari prima, di centrosinistra; consapevole che l’uso di questa aggettivazione non può che coincidere con l’avvio del ‘dopogalasso’.Nel suo programma per l’Irpinia il PD parla di sviluppo, di un’idea di città e della sua area urbana attraverso un’estesa progettazione in forma condivisa, cioè di un protagonismo dei cittadini che in forma collettiva sviluppano in modo attivo un ricco lavoro d’ideazione, consegnando idee e progetti alle Istituzioni ed alle formazioni politiche… E’, praticamente, un’apertura, timidissima per la verità, verso alcune forme di urbanistica partecipata. Questa impostazione, da sola, basterebbe a mettere in crisi l’intera modalità del governo Galasso, specie sul fronte dei lavori pubblici e dell’urbanistica. Altro che scelte partecipate e condivise. Negli scorsi mesi non si ebbe neppure il buongusto di fermare i lavori di Piazzetta Perugini nel giorno in cui l’amministrazione incontrava i comitati popolari. Probabilmente quella pagina del programma sarà stata scritta nei giorni in cui il sindaco era impegnato a valutare se percorrere o no il pellegrinaggio verso Nusco. Ritengo che ad un anno dalle prossime elezioni comunali la Sinistra l’Arcobaleno sia nella condizione di lanciare una sfida al PD a partire dall’idea di città, tutti consapevoli che i rapporti di forza non sono più quelli di un tempo e che allo scadere dell’amministrazione Galasso deve terminare il sostanziale monocolore centrista al governo della città capoluogo. Occorre chiarezza, principalmente a partire dai banchi del consiglio. Esprimo, però, in queste ore preoccupazione in merito all’apertura di credito fatta da De Luca al sindaco. Promettere la conferma della ricandidatura di Galasso significa sia non voler aprire una interlocuzione con la sinistra per le prossime elezioni amministrative e, peggio ancora, il non voler abbandonare le antiche modalità di costruzione del consenso nella città capoluogo. Senza De Mita, al momento, il PD irpino non è meno democristiano è solo un po’ più grossolano”.

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