martedì 11 marzo 2008

NAPOLI. GIORDANO: LA CAMPANIA NON E' SOLA

Troppo grande la delusione; troppo profondo il solco che si è creato tra la politica e la gente. E non è solo una questione di rifiuti. Non per nulla è questo il tasto su cui Franco Giordano batte di più nell'affollata iniziativa elettorale che lo ha visto protagonista ieri a Napoli. La prova del fallimento della classe dirigente locale del Pd, dice, è nel fatto che i suoi protagonisti sono assenti dalla campagna elettorale: «Basta sfogliare le liste. Dove troviamo il primo candidato campano del Pd? Al di là delle polemiche sulle candidature campane, la verità è che il Pd non è in grado di offrire un'alternativa campana alle vicende di questa classe politica». Il che è un motivo in più perché, dopo le elezioni politiche, la Campania vada subito al voto: «Noi ci candidiamo al rinnovamento morale di questa regione», perché «siamo in grado di presentare volti giovani, con radicamento nel territorio». Campania e non solo. Giordano ricorda Rita Borsellino, candidata della Sinistra Arcobaleno, a dimostrazione che la questione meridionale resta centrale. Serve sviluppo, ma quale? L'«unica vera grande opera» per il Sud non è il ponte sullo Stretto, bensì la «messa in sicurezza del territorio» per un'occupazione buona, stabile e che, perfino, fa risparmiare. Veltroni saprà dire parole nette su questo? E sui temi etici come le coppie di fatto e la fecondazione assistita? E sui temi economici (lavoro, tasse)? La risposta è: «No». «Non ci si lava la faccia con una candidatura operaia, un partito si definisce con un progetto». E siccome il Pd «ha dentro di sé tutte le anime di Confindustria», ben difficilmente potrà esprimere una politica a favore degli operai. Ben difficilmente potrà esprimere una posizione «chiara e limpida». E' questa la differenza tra «noi» e «loro».

Nessun commento: