venerdì 24 ottobre 2008

Rifondazione, in Irpinia: " Costruire il confronto per l'alternativa".

Nel giro di pochi mesi il Governo Berlusconi ha mostrato il suo vero volto classista, razzista e populista.

Dallo smantellamento della scuola pubblica fino ai tagli agli enti locali, dall’attacco all’autonomia della Magistratura alla crociata securitaria lanciata contro i povericristi, dalla proposta di stravolgere la legge elettorale per le europee fino al tentativo di ridimensionare il ruolo del contratto collettivo nazionale e dunque del Sindacato. E poi la gestione dell’emergenza rifiuti, condotta manu militari, che vede l’Irpinia fortemente penalizzata. E ancora, una riforma federalista imposta dall’alto, che mette in competizione il Nord contro il Sud e mina il principio di uguaglianza tra i cittadini.

E, come se non bastasse, sulle risposte messe in campo contro la crisi finanziaria ed economica, il Governo si scopre statalista e keynesiano verso le banche e gli speculatori finanziari, ma continua a proporre ricette liberiste per lo stato sociale, a partire dai tagli alla scuola e alla sanità che colpiscono in particolare le aree interne e i piccoli comuni.

Per le famiglie, i precari e i disoccupati ci si limita ad alimentare l’inquietudine sociale, la paura del diverso e dell’altro.

E in questo quadro difficile sta anche l’Irpinia.

Qui dobbiamo impedire, in queste settimane, lo scempio della megadiscarica sul Formicoso. Ma dobbiamo anche stare al fianco dei movimenti, a partire dalla scuola e dagli studenti, sapendo che lì vivono gli anticorpi al Berlusconismo, e consapevoli che da lì la sinistra deve ripartire. Non a caso la Polizia carica i cortei studenteschi e il Governo minaccia di sgomberare le scuole e le università occupate.

Di fronte a tutto questo, le forze democratiche e progressiste hanno il dovere di evitare, anche in Irpinia, la vittoria del PdL alle prossime amministrative. È un tentativo difficile ma bisogna provarci, perché la costruzione di argini al regime delle destre passa anche da un nuovo governo del Mezzogiorno e degli enti locali.

Non serve l’ennesimo cartello elettorale e la riproposizione delle vecchie liturgie del centro-sinistra: saremmo destinati alla sconfitta. E sarebbe un errore pensare di continuare a riprodurre lo schema logoro di una politica che mette al centro la geometria del potere e il risiko delle poltrone negli enti. Quel modello è fallito clamorosamente in questi anni, quando la politica ha perso la capacità e la voglia di indicare un progetto alto e altro per la nostre gente, quando ci siamo affannati a costruire assemblaggi elettorali e non coalizioni politiche.

Occorre invece una vera coalizione politica che indichi un orizzonte e avanzi un “Progetto per l’Irpinia”. Oggi la vera questione, decisiva e preliminare, è verificare se ci sono le condizioni politico-programmatiche per costruire un’alleanza e quale Progetto condiviso si avanza per l’Irpinia. Poi, eventualmente, si potrà valutare chi incarna al meglio, con la sua storia politica amministrativa e personale, quel progetto.

Un progetto che parli di un nuovo modello di sviluppo ecocompatibile e di un lavoro di qualità; politiche a difesa dei servizi pubblici e dell’acqua; iniziative per fermare l’emigrazione dei giovani e lo spopolamento dei nostri paesi; pratiche di legalità e moralità nella pubblica amministrazione che possano arrestare l’infiltrazione e l’espansione della camorra; una moderna e sostenibile gestione dei rifiuti, con un forte ruolo pubblico; grande attenzione per rispondere alle vecchie e nuove povertà che vanno diffondendosi; utilizzo virtuoso dei fondi europei.

È su questo terreno, quello del progetto e dell’egemonia, che si colloca la sfida tra il centro e la sinistra, tra moderati e radicali. Una sfida che da Sinistra vogliamo far vivere senza marginalità e subalternità alcuna.

Ma il ritardo fin qui accumulato è enorme e non abbiamo più molto tempo.

Per questo è indispensabile, qui ed ora, il rilancio di un serio confronto politico e programmatico tra le forze democratiche e di sinistra, a partire dalla Provincia e dal Comune Capoluogo.

Le forze di centro-sinistra possono vincere solo se sapranno essere una reale e concreta alternativa non solo alle destre ma alla vecchia politica, solo se sapranno aprire una stagione di confronto e partecipazione con le comunità e i territori.


Cpf - Prc/Se

Ordine del Giorno del 22/10/2008

Proposto da Gennaro M. Imbriano

Approvato con soli 2 voti contrari

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