martedì 30 settembre 2008

L'Esercito invade il Formicoso.

Andretta (AV). Da meno di quarantotto ore l’altipiano del Formicoso è “zona di alto interesse strategico nazionale”. Rovi distesi di filo spinato, annunciando la sorveglianza armata, intimano il divieto d’accesso. Impossibile la circolazione di uomini e mezzi. L’altipiano è perduto, conquistato con un blitz notturno dall’Esercito di Berlusconi e di Bertolaso. I militari, come moderni campieri, si riprendono quella stessa terra che sessant’anni fa le genti altirpine liberarono con la lotta dal demanio e dal latifondo. Bertolaso ha giocato d’anticipo, a poche ore dagli scontri di Chiaiano, nella notte tra domenica e lunedì , i soldati, hanno preso possesso dell’altipiano per consentire, già in zona militare, i carotaggi che, probabilmente, individueranno il Formicoso come mega-discarica campana. “Hanno mandato l’Esercito e le forze di polizia, dice Gennaro Imbriano – segretario provinciale del Prc, nel pieno della notte, come una banda di rapinatori di appartamenti che approfittano del sonno e delle tenebre per portare a casa il bottino. Il bottino, continua, è l’Irpinia, il suo ambiente, il suo futuro”. I carotaggi avrebbero dovuto essere effettuati il due di ottobre, quella la data ritenuta più probabile, visto l’incontro, fissato per il primo del mese, tra i tecnici del Commissariato Rifiuti ed i periti di parte del Comune di Andretta. L’alba di lunedì è stata anticipata dal rumore di due colonne di mezzi militari ed illuminata dai riflessi azzurri dei lampeggianti della polizia e dei carabinieri. Un’azione di sorpresa, troppo pochi, un centinaio, i cittadini che presidiavano l’altipiano. Volano parole di rabbia, forse, qualche spintone. La risposta è decisa, carabinieri e polizia, in tenuta antisommossa, consentono ai militari di cominciare il lavoro di recinzione. Il Formicoso è conquistato ed anche qui, come ogni volta, le truppe d’occupazione non godono della solidarietà della popolazione. Dal comando è stata vietata, per evitare azioni ostili, la libera uscita ai militari. I soldati dicono che resteranno sull’altipiano per, al massimo, tre settimane. Una per poter consentire i carotaggi ed altre due per attendere i risultati, poi, probabilmente, i lavori per gli invasi delle vasche e solo dopo la munnezza. La cronaca di queste ore racconta di un’Irpinia presa a tradimento, armi in pugno; la rabbia è tanta e, per il due di ottobre, resta confermata quella che, per il movimento, è annunciata come la più grande manifestazione popolare nella storia della provincia. “Non serve fare appelli, dice il poeta Franco Arminio, e non serve più ricordare viltà e nefandezze dei governi e dei commissari. L’ho fatto per molti mesi. Adesso tutto è chiaro. Ognuno farà quel sa fare. Giovedì diremo che devono togliere il filo spinato. Facciano i carotaggi, ma devono togliere quel filo”. C’è apprensione. L’area presa dai militari è più vasta di quella che le carte avrebbero dovuto indicare. Si teme che nell’area così delimitata si possano realizzare altre vasche anche se i militari, gli ufficiali del Genio, spiegano che una è la zona delimitata per effettuare i carotaggi mentre l’altra, quella in più, appunto, è stato deciso da loro esclusivamente per ragioni di sicurezza. Intanto a circa un chilometro dall’area recintata, da polizia e carabinieri, è interdetto il traffico ai veicoli.
L’appuntamento è, quindi, per il due ottobre, alle dieci del mattino, alla casetta cantoniera di Andretta o a quella di Bisaccia, “dipende, si legge sui blog che fanno da eco al movimento, da quanto volete camminare”. E, da giovedì, per l’Irpinia ed il Formicoso, la marcia sarà lunga, per davvero.


Generoso Bruno

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