venerdì 26 settembre 2008

RIFONDAZIONE E PATERNOPOLI.

di Giuseppe Rabasca

Il dialogo tra le forze politiche trova ragione nella condivisione dell’analisi dei fatti e nella individuazione delle soluzioni possibili. I fatti e le circostanze vanno sempre rappresentati in forma di realtà anche quando essa non è funzionale ad una o più parti politiche. Di quanti parti politiche è composto il consiglio comunale di Paternopoli? Se la memoria non ci inganna la maggioranza (Lista Civica La Bilancia) è formata nella stragrande maggioranza dei suoi consiglieri da esponenti del Partito Democratico, da Popolari “demitiani”con o senza tessera più un indipendente, il Gruppo di opposizione è rappresentato da 3 esponenti di Sinistra Democratica ed un esponente del movimento “Italia Popolare”. Allora quindi in sostanza siamo di fronte ad un civico consesso che quasi nella sua totalità (maggioranza ed opposizione) fa riferimento come sensibilità politica e partiti di appartenenza a quello che una volta era il vecchio centrosinistra. Questa premessa di geografia politica è necessaria a questo punto secondo il nostro parere per sciogliere definitivamente i nodi ormai diventati inestricabili sui tanti problemi che attanagliano il governo locale, ma soprattutto il presente ed il futuro delle cittadine/i paternesi. Noi iscritte/i di PRC-SE di Paternopoli e la Federazione provinciale del nostro partito siamo da sempre impegnati in difficili vertenze politiche e sociali che affliggono la nostra provincia. Nonostante le enormi difficoltà alle quali il nostro partito è sottoposto, all’indomani della bruciante e brutta sconfitta elettorale subita insieme a tutta la sinistra. E’ da sempre impegnato con iniziative ed atti che riguardano l’emergenza ambientale (vedi il Formicoso), lo sviluppo sostenibile, la legalità (lotta alla camorra ed ogni forma di malaffare), la lotta ad ogni forma di precarietà e la questione dei diritti civili e di cittadinanza. Questo elenco leggendolo può sembrare solo un programma di nobili e buoni propositi ma in realtà sono il reale contenuto politico dell’agire quotidiano delle compagne e dei compagni del PRC irpino in tutte le sue forme istituzionali e sociali con l’animazione dei circoli e l’impegno delle/i compagne/i sul territorio. La nostra presenza politica a Paternopoli in questa fase forse è poco avvertita, ma ciò non significa che il PRC sia assente con le sue idee e la voglia di far rivivere nel nostro paese se pur tra mille difficoltà un pensiero di sinistra ed una pratica aggregativa e partecipativa della politica. Questo percorso abbiamo cominciato a praticarlo da circa due anni con le iscrizioni che sono 25 e l’istituzione del circolo con un proprio rappresentante nel Comitato Politico Provinciale e più d’una iniziativa pubblica effettuata a Paternopoli con la presenza di nostri dirigenti nazionali e provinciali. Ma giustamente ci si chiede nell’opinione pubblica locale, come mai Rifondazione non abbia una propria sede (un locale / circolo / sezione) ? Sarebbe troppo facile rispondere che la difficoltà nasce dalla crisi generale che tutta la sinistra attraversa in tutta Italia, ma questa risposta non basta più e tal proposito con convinzione ci riproponiamo di impegnarci di più, di essere più presenti sui tanti temi ed importanti vertenze sociali che riguardano Paternopoli, se saremo in grado di tornare a fare politica un po’ più attiva l’obbiettivo non sarà solo quello di avere di nuovo un luogo fisico dove fare politica aperta e creativa, ma porci di nuovo la legittima aspirazione a concorrere di creare nuova classe dirigente, ma soprattutto impedire che il populismo e la nuova e pericolosa destra berlusconiana insieme al solito nobilantato locale possa soffocare ogni aspirazione di alternativa, di altra visione del mondo, dell’economia, dei diritti e della democrazia. Per impedire un simile scenario è fondamentale che anche a Paternopoli le varie sinistre ricomincino quantomeno a parlarsi e confrontarsi ed essere quindi pronti in un non lontano futuro a costituire insieme (riformisti,ambientalisti,socialisti e comunisti PRC) un argine alla destra, agli estremisti di centro ed al civismo regressivo di ritorno. Compito sicuramente arduo e difficile, sopratutto a Paternopoli , nel nostro piccolo noi del PRC-SE di Paternopoli a partire da subito lavoreremo per questi obbiettivi e invitiamo tutte le compagne/i ad uscire da una condizione di forzata vita privata e dedicare un poco del proprio tempo all’impegno politico per una comunità miglior dell’esistente. Da circa due mesi a Paternopoli è in corso un importante dibattito che ha visto aprirsi all’interno della maggioranza consiliare una crisi politica con la fuoriuscita dalla stessa di due consiglieri del PD e con iniziative di questo Partito attraverso dichiarazioni ufficiali e comizi di forte dissenso e contrarietà in merito all’adozione di una delibera comunale N. 146 del 23 giugno 2008 per oggetto: lavori per la infrastrutturazione delle aree destinate ad insediamenti produttivi con approvazione progetto esecutivo e determinazioni. Il gruppo consiliare di minoranza Sinistra Democratica ha effettuato la sua battaglia in consiglio comunale così come da mandato elettorale e poi successivamente con un pubblico comizio educendo la popolazione sui rischi e i pericoli del progetto che la ormai risicata maggioranza si propone di approvare. Nel pieno rispetto dell’autonomia politica del PD e di SD consci dei diversi approcci alla spinosa vicenda; noi del PRC-SE pur non avendo nessun esponente in Consiglio Comunale, ma vigili e sensibili quando emergono vertenze sociali e battaglie politiche da intraprendere, con la nostra presenza e le nostre proposte tenteremo di dare un contributo alla comunità e ai nostri concittadini meno protetti. Pertanto con nettezza e ragionevolezza AFFERMIAMO il nostro convinto NO ad un progetto che tra l’altro da quanto ci risulta in base anche alle spiegazioni tecniche e politiche che i gruppi di minoranza hanno illustrato in questi mesi, prevede la realizzazione di una piattaforma per la raccolta del materiale di risulta e di post-produzione dei processi industriali delle aziende site nel comprensorio del Calore. Sinceramente i paternesi di questo “ sviluppo di rifiuti postindustriali”non hanno proprio bisogno. Rivolgendoci al Sindaco e alla sua maggioranza domandiamo : Ma uno dei punti qualificanti del suo programma amministrativo non era oltre al risanamento economico dell’ente (vedi dichiarazione del dissesto finanziario) e la pratica della politica partecipativa; il rilancio delle attività produttive attraverso la valorizzazione e la crescita di aziende all’interno di un distretto “ delle vocazioni peculiari di Paternopoli “ Agricoltura, Artigianato, Terziario avanzato e Commercio ? Per non parlare poi della mancanza del nostro Comune di uno strumento tecnico amministrativo fondamentale ed indispensabile quale il PUC (ex piano regolatore); In deroga a quale legge nazionale o regionale è stata adottata la delibera n. 146? Perché tutti gli altri comuni della provincia di Avellino hanno rifiutato questo progetto che riguarda lo smaltimento dei rifiuti e relativo finanziamento regionale ? Ma la sensazione che noi del PRC-SE abbiamo in merito a questa complicata vicenda è sicuramente di natura politica provinciale. Tenteremo di spiegarci meglio: ancora una volta l’On. Ciriaco De Mita forza la mano a Paternopoli. Ricordiamo all’on. De Mita che il Sig. Duilio Raffaele Barbieri non è sindaco del nostro paese per sua intercessione, ma il risultato amaro (col senno di poi) di una concatenazione di eventi politici che nel 2005 portarono alla caduta della prima amministrazione Barbieri-De Rienzo. Un anno dopo a causa di divisioni interne alla allora Sezione DS nei confronti della componente che si rifaceva al compagno D’Ambrosio e di conflitti interni al gruppo alla lista civica la Colomba, portarono irrimediabilmente all’affossamento di quel centrosinistra possibile(scelta del candidato sindaco attraverso lo strumento delle primarie) a cui si stava seriamente lavorando, sfociarono purtroppo anche in insanabili per quel periodo, incomprensioni e conflitti personali che videro coinvolti direttamente ed indirettamente tutti i soggetti politici della sinistra locale (anche chi scrive)” 08/01/06”; spianando di fatto la strada per reazione e mancanza di una seria alternativa a quel progetto di civismo abborracciato che è stata poi la lista dell’attuale sindaco. Quando la politica fallisce e si fa solo guidare dalle vicende emotive e non relazionali desertifica il tessuto vivo della società e produce come nel nostro caso mancanza di alternativa e classe dirigente impreparata e superficiale, che riesce a nascondersi anche dietro una falsa bonomia di facciata e un falso proposito di cambiamento della pratica politica, raccogliendo consenso per mancanza di avversari veri che intanto se le suonano e se le cantano di santa ragione, la solita sindrome di “Tafazzi”che dilania la sinistra in Italia ormai da anni e di cui anche la nostra piccola comunità è stata vittima. Ed oggi siamo qui a fare i conti con un paese sprofondato nel più buio declino socio economico culturale che abbia mai conosciuto nella storia, con vertenze ambientali pericolose (vedi PIP – Discarica), Difficili ma importanti riposizionamenti politici (vedi PD), difficoltà della Sinistra in genere a risollevarsi (vedi difficile lavoro di opposizione di SD), difficoltà a ripartire nella società (vedi noi PRC). Quello che più preoccupa anche qui a Paternopoli è l’avanzamento di un sentimento diffuso di Antipolitica e di un pensiero di destra prima ancora che nelle sigle che la rappresentano FI e AN purtroppo anche nella mente delle persone. Questa è la sfida adesso e ora. Ricomporre la Sinistra, nell’agire quotidiano, nella partecipazione e nella consapevolezza di non sentirsi sempre migliori degli altri, porsi in ascolto, aprirsi al mondo che ci circonda e non aver timore di mettersi in discussione. Rifondazione Comunista – Sinistra Europea di Paternopoli ribadisce la propria disponibilità a lavorare per la Sinistra e per Paternopoli,consapevoli delle enormi difficoltà che ci attendono.

Nessun commento: