di Andrea Piperno - LIBERAZIONE
Conclusioni scarne: la presa d'atto che si è fatto un passo importante, la scelta di dar vita a un coordinamento che dovrà gestire il percorso della Costituente della Sinistra. «E' il primo passo - conferma il coordinatore di Sd Claudio Fava di fronte alle telecamere - ma fondamentale: senza di questo non si possono fare i passi successivi». A muoverlo sono una cinquantina di esponenti della Sinistra diffusa. Quella politica, con i rappresentanti di Sd, dell'area del Prc "Rifondazione per la Sinistra" (Vendola, Giordano, Migliore, Deiana), dei Verdi e della mozione Belillo del Pdci. Quella intellettuale e militante (Tronti, Asor Rosa, Marcello Cini, Paolo Hutter, Moni Ovadia, Ascanio Celestini), femminista (Bianca Pomeranzi, Bia Sarasini, Anna Picciolini), ambientalista (Gianni Mattioli). Quella sociale (Gianni Rinaldini, Paolo Beni).
Il seminario convocato a Roma da Sinistra democratica per lanciare il percorso della Costituente non voleva né poteva andare oltre questo, l'ambizione, chiarisce Vendola, è quella di fissare «l'agenda di una partenza», e senza pretendere di determinare in anticipo l'approdo, perché «che processo sarebbe se se ne conoscessero già le conclusioni?».
L'obiettivo non era organizzativo, l'operatività diretta è rimasta sullo sfondo, pur senza mai essere persa di vista. E' la difficoltà specifica di questa difficilissima fase, il dover coniugare, come segnala Tronti, «l'obbligo di muoversi con urgenza e la necessità di riflettere a fondo su quello che è successo e sta succedendo». Si trattava, dunque, di capire cosa deve essere il nuovo soggetto verso il quale ci si sta incamminando, a quali esigenze deve rispondere, quali caratteri fondanti dovranno connotarlo. Lo dice più chiaramente di tutti Gennaro Migliore : «La domanda fondamentale non è chi sarà protagonista di questo percorso né come si svilupperà. E' il perché. E' il chiedersi quale deve essere oggi il ruolo di una Sinistra, il domandarsi se risponde a un reale bisogno diffuso, e quale».
I nodi da sciogliere ci sono. Fava, nella relazione introduttiva (secca e molto essenziale, va detto a suo merito) sembra identificare nella costruzione di un nuovo centrosinistra, certamente diversissimo da quello dell'Unione, l'obiettivo naturale del soggetto costituendo. Franco Giordano non concorda: «Non si può connotare la Sinistra a cui pensiamo come ‘di governo'. Si può e si deve invece affermare che è una Sinistra che rifiuta il minoritarismo e rivendica una vocazione di massa, maggioritaria». «Sinistra di governo - taglia corto il segretario della Fiom Gianni Rinaldini - vuol dire solo una sinistra che fa quel che dice, e mantiene dal governo le promesse fatte dall'opposizione. Come non è mai capitato sinora».
Per alcuni, tra cui lo stesso Fava e Fabio Mussi (ma anche Tronti) la Sinistra non potrà che configurarsi come soggetto politico a tutti gli effetti. Un partito. Per altri (Tortorella, Cini) dovrà invece saper inventare forme e modelli nuovi, inediti, a rete, distanti dalla forza politica tradizionale.
Ma quello che rende possibile una partenza comune non è l'identità delle risposte, è la convergenza sulle domande. E quella c'è tutta,a partire da quella più imperiosa e ineludibile: il trovare modi e mezzi per coinvolgere a tutti gli effetti il popolo di sinistra, tutto, nessuno escluso, nella costruzione del nuovo soggetto. Tortorella chiede senza mezzi termini la consultazione su tutto, a partire dal programma: «L'unica cosa positiva del Pd sono stati i gazebo». Si possono trovare altre rsposte. Non si può eludere la domanda.
E l'altra domanda comune, evidenziata da tutti e in particolare da Vendola, è quella di muoversi sul terreno, vastissimo, che si stende tra le involuzioni sempre più moderate e centriste, sempre meno riformiste, del Pd e la fuga di troppe aree della Sinistra verso una deriva che è allo stesso tempo identitaria e minoritaria. Una Sinistra di testimonianza che si consola dai disastri del presente guardando all'indietro, alle glorie di un passato che non c'è più. Quella che Vendola definisce "la Sinistra col torcicollo" e Marcello Cini, sprezzante, tratta senza mezzi termini da relitto.
Alla fine nessun documento, nessuna dichiarazione altisonante. E' inutile gridare che la Costituente è nata. Se davvero ha mosso ieri i primi passi, lo si vedrà nelle prossime settimane. Lo si vedrà già il prossimo 27 settembre, nella manifestazione, stavolta pubblica e non riservata come quella di ieri, convocata a Roma da Rifondazione per la Sinistra.
domenica 21 settembre 2008
Parte la costituente della sinistra: Prossima tappa l’assemblea del 27 a Roma con Nichi Vendola.
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