sabato 1 novembre 2008

Ex Isochimica, contro ogni speculazione, acquisizione pubblica dell'area dopo la bonifica.

"Quasi mai pronunciata ma assordante, come un "Rumore bianco", questa mattina davanti allo stabilimento della ex - Isochimica, la parola amianto. Come la nube tossica del romanzo di Don DeLillo, l'amianto della fabbrica per anni ha attraversato e sconvolto la vita dell'intera comunità di Borgo Ferrovia e di una città ancora troppo silente. E' giusto che il quartiere, i suoi cittadini, direttamente, siano, non solo informati, ma coinvolti nelle decisioni e nelle scelte relative alla bonifica. L'Asl, l'Arpac ed il Comune non solo dovranno garantire il rispetto di tutte le normative inerenti la sicurezza non solo per i residenti ma anche per coloro che materialmente dovranno eseguire i lavori di bonifica. Oltre però al monitoraggio scientifico del territorio, occorre che le istituzioni competenti si adoperino per il controllo sanitario degli ex-dipendenti dell'Isochimica, delle loro famiglie e dei residenti di Borgo Ferrovia e delle frazioni dei comuni confinanti con l'area della fabbrica dei veleni. L'area dell'Isochimica insiste su un'area PIP del comune di Avellino, per la portata simbolica, per le sofferenze che quell'impianto industriale ha generato nelle vite, nelle carni e nelle coscienze di una comunità, sento, fin d'ora, di dover sostenere l'ipotesi di acquisizione pubblica, contro ogni tipo di speculazione, dell'intera area una volta liberata, sia in superficie che nel suolo, dai veleni e dall'amianto. Percepisco come debole la sola idea dei vincoli che il Comune potrebbe imporre".

Generoso Bruno - Segreteria provinciale Prc /Se

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