Riceviamo e pubblichiamo.
Domani mattina sarò alla manifestazione ambientalista ad Avellino. Ci sarò perché l’Irpinia ha il diritto di scegliere.
L’idea della provincializzazione dell’intero ciclo dei rifiuti passa non solo per il superamento della gestione commissariale e per il ritorno ai poteri ordinari e, non solo, per il compimento nell’ambito di un territorio dell’intero ciclo dei rifiuti ma, soprattutto, nella scelta stessa delle modalità secondo cui questo ciclo dovrà compiersi.
Sarà importante esserci perché occorre, su questo tema, un nuovo protagonismo popolare e dei movimenti che dai prossimi giorni, uscendo da una pratica territoriale e resistenziale del conflitto, dovrà trovare la forza dell’elaborazione di una proposta complessiva e condivisa capace di vincolare le scelte delle istituzioni locali ad un’idea – quella dei rifiuti zero - innovativa di gestione del ciclo dei rifiuti in Irpinia.
Occorre ripensare una gestione pubblica dell’intero ciclo dei rifiuti, che porti cittadini e istituzioni a scelte condivise e trasparenti capaci di escludere la soluzione dell’incenerimento in favore de una scelta di impianti e di tecnologie per il trattamento a freddo dei rifiuti differenziati.
Dall’Irpinia può nascere il rovesciamento delle politiche dell’incenerimento e delle discariche messe, finora, in campo dai governi regionali, a partire dal piano Rastrelli, con la complicità di un’imprenditoria malata ed affarista e, ribadite, in questi giorni, anche dal governo Berlusconi.
Domani, a Pianodardine, bisognerà ribadire la centralità della raccolta differenziata spinta e del compostaggio di qualità e sottolineare l’assoluto immobilismo della città capoluogo e del suo Sindaco su questi temi. Resta evidente il peso specifico del comune di Avellino sulle percentuali provinciali della raccolta differenziata.
L’emergenza avrebbe dovuto far scattare, almeno per ridurre l’accumulo in strada dei rifiuti, il tentativo di un potenziamento della differenziata resa, invece, dall’emergenza, ancora più inefficace.
Domani, quella di Avellino dovrà essere una manifestazione per dire no alla militarizzazione della gestione dei rifiuti messa in campo dal governo Berlusconi; contro le nuove norme che ledono l’autonomia della magistratura nelle inchieste sulla gestione dei rifiuti e sulla tutela ambientale e contro la criminalizzazione dei movimenti ambientalisti e delle donne e degli uomini che si battono contro la realizzazione delle discariche.
Domani ci sarò non solo perché le compagne ed i compagni di Rifondazione Comunista hanno aderito alla manifestazione o perchè ci saranno le ragazze ed i ragazzi di cir0 – comitato irpino rifiuti ZERO – o, perché a manifestare ci saranno pure le associazioni, quelli di RossoFisso ad esempio, ma, perché, già domani, in Irpinia, potrebbe inaugurarsi la costruzione di spazi più compiuti di cittadinanza capaci di offrire alla politica nuove e più consapevoli domande.
Generoso Bruno – Responsabile regionale PRC della Sinistra Europea
L’idea della provincializzazione dell’intero ciclo dei rifiuti passa non solo per il superamento della gestione commissariale e per il ritorno ai poteri ordinari e, non solo, per il compimento nell’ambito di un territorio dell’intero ciclo dei rifiuti ma, soprattutto, nella scelta stessa delle modalità secondo cui questo ciclo dovrà compiersi.
Sarà importante esserci perché occorre, su questo tema, un nuovo protagonismo popolare e dei movimenti che dai prossimi giorni, uscendo da una pratica territoriale e resistenziale del conflitto, dovrà trovare la forza dell’elaborazione di una proposta complessiva e condivisa capace di vincolare le scelte delle istituzioni locali ad un’idea – quella dei rifiuti zero - innovativa di gestione del ciclo dei rifiuti in Irpinia.
Occorre ripensare una gestione pubblica dell’intero ciclo dei rifiuti, che porti cittadini e istituzioni a scelte condivise e trasparenti capaci di escludere la soluzione dell’incenerimento in favore de una scelta di impianti e di tecnologie per il trattamento a freddo dei rifiuti differenziati.
Dall’Irpinia può nascere il rovesciamento delle politiche dell’incenerimento e delle discariche messe, finora, in campo dai governi regionali, a partire dal piano Rastrelli, con la complicità di un’imprenditoria malata ed affarista e, ribadite, in questi giorni, anche dal governo Berlusconi.
Domani, a Pianodardine, bisognerà ribadire la centralità della raccolta differenziata spinta e del compostaggio di qualità e sottolineare l’assoluto immobilismo della città capoluogo e del suo Sindaco su questi temi. Resta evidente il peso specifico del comune di Avellino sulle percentuali provinciali della raccolta differenziata.
L’emergenza avrebbe dovuto far scattare, almeno per ridurre l’accumulo in strada dei rifiuti, il tentativo di un potenziamento della differenziata resa, invece, dall’emergenza, ancora più inefficace.
Domani, quella di Avellino dovrà essere una manifestazione per dire no alla militarizzazione della gestione dei rifiuti messa in campo dal governo Berlusconi; contro le nuove norme che ledono l’autonomia della magistratura nelle inchieste sulla gestione dei rifiuti e sulla tutela ambientale e contro la criminalizzazione dei movimenti ambientalisti e delle donne e degli uomini che si battono contro la realizzazione delle discariche.
Domani ci sarò non solo perché le compagne ed i compagni di Rifondazione Comunista hanno aderito alla manifestazione o perchè ci saranno le ragazze ed i ragazzi di cir0 – comitato irpino rifiuti ZERO – o, perché a manifestare ci saranno pure le associazioni, quelli di RossoFisso ad esempio, ma, perché, già domani, in Irpinia, potrebbe inaugurarsi la costruzione di spazi più compiuti di cittadinanza capaci di offrire alla politica nuove e più consapevoli domande.
Generoso Bruno – Responsabile regionale PRC della Sinistra Europea
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