venerdì 27 giugno 2008

Piero Di Siena e Bianca Pomeranzi portavoce del movimento politico per la Sinistra.

Il Movimento politico per la Sinistra , costituito da oltre trenta associazioni e movimenti nazionali e locali tra cui l'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, la Rete Femminista di Sinistra Europea, il Nodo Ambientalista, Socialismo XXI e Uniti a Sinistra, ha scelto Piero Di Siena e Bianca Pomeranzi come propri portavoce nazionali.
Il Movimento, che si costituisce sulla base di un rinnovato patto tra associazioni e movimenti successivamente alla disfatta della Sinistra l'Arcobaleno nelle elezioni di aprile, le cui linee sono state tracciate in un documento presentato all'assemblea tenuta domenica 22 giugno a Roma al Piccolo Eliseo, ribadisce la volontà di contribuire alla costruzione di una nuova forza della sinistra italiana. Invita le diverse forze della sinistra, interessate a questo obiettivo, a dare vita a un'azione per radicare nel territorio e nei posti di lavoro una presenza unitaria con l'intento di superare le lacerazioni e le divisioni che la sconfitta sta provocando nei partiti della sinistra.
Si tratta inoltre di promuovere un'iniziativa politica che concorra a costruire l'opposizione sociale e politica alla destra al governo e, per la sinistra, di influire sull'agenda parlamentare dei prossimi anni nelle condizioni che si sono determinate dopo il voto.
Ci si propone, perciò, di dare vita a una vera e propria campagna di massa e di mobilitazione dell'opinione pubblica – attraverso il ricorso combinato di iniziative referendarie e leggi di iniziativa popolare - attorno a temi rilevanti relativi ai problemi sociali, ai diritti civili, e a scelte strategiche per lo sviluppo e l'ambiente, quali il superamento della legge sul mercato del lavoro, la reintroduzione di misure per contrastare il carovita, una petizione contro il ricorso al nucleare.
L'impegno che ci si propone è quello di uscire fuori dal recinto del 3 per cento in cui l'elettorato ha relegato la sinistra del nostro paese, per ripartire dalla società italiana nel suo complesso e dalle sue contraddizioni. A nulla servirebbe, infatti, un chiarimento politico che rimanesse chiuso in questo ambito e non partisse dai luoghi e dai problemi dai quali è possibile costruire una forza popolare e di massa.

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