venerdì 27 marzo 2009

Primarie: Lettera aperta alle Irpine e agli Irpini.

Care e Cari,

dopo una lunga riflessione la Sinistra irpina ha deciso di partecipare alle Primarie del 5 aprile, in Provincia e al Comune capoluogo.

Ci siamo, dunque. E non semplicemente per una testimonianza.

Per rendere autentiche queste Primarie, e far sì che non siano una noiosa resa dei conti interna al PD.

Per rappresentare un punto di contatto con quei mondi oggi troppo lontani e delusi dalla politica. Per provare ad aprire una finestra verso la società civile, il mondo del lavoro e della cultura, i movimenti, i giovani.

Per dare un’alternativa reale a quelle donne e a quegli uomini che vogliono davvero scrivere una pagina nuova per l’Irpinia.

Quella che proponiamo è un’altra Irpinia: attenta alle fasce sociali e alle famiglie più deboli, vicina ai lavoratori oggi esposti alla durezza della crisi, che scommette sulla partecipazione come metodo irrinunciabile di governo, che investe sulle nuove generazioni, sull’innovazione, sulla valorizzazione e la tutela dei nostri territori.

Le primarie, dunque, ce lo dicono le eccezionali esperienze di Vendola e Obama, possono essere uno straordinario strumento di cambiamento. Un’occasione che, spero, le irpine e gli irpini non mancheranno.

Ma queste Primarie sono soprattutto un segnale forte, di unità e partecipazione, contro il Governo Berlusconi. Un governo che ha mandato i militari sul Formicoso e a Savignano, che invia le ronde nelle città, che umilia e deruba il Mezzogiorno, che attacca il contratto nazionale di lavoro e il diritto di sciopero, che occulta e non affronta la crisi, che taglia la scuola e la sanità, che mette in discussione la laicità e i diritti, che alimenta insicurezze e paure.

Per questo non faccio uno scontato appello al voto per i candidati della Sinistra.

Chiedo al popolo di centro-sinistra di fare uno sforzo di vitalità, di uscire dalla rassegnazione, di moltiplicare in questi giorni i luoghi di incontro e discussione, di partecipare liberamente e scegliere il futuro dell’Irpinia. Insieme.

Gennaro M. Imbriano

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