lunedì 23 marzo 2009

Avellino, Vendola lancia Sinistra e Libertà.

di Manuela Di Pietro - irpinianews

Avellino - Non la somma di un ceto politico residuale ma l’inizio di un
cammino comune dopo lo schianto terribile dell’Arcobaleno: da questo input è
nato “Sinistra e Libertà” (che ha unito Movimento per la Sinistra, Partito
Socialista, Verdi, Sinistra Democratica), tenuto oggi a battezzo al Viva
Hotel di Avellino dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
accompagnato dallo slogan “La primavera della Sinistra arriva il 20 marzo”.
A fare gli onori di casa Gennaro Imbriano, Maria Grazia Valentino, Generoso
Bruno e Peppe De Cristofaro che hanno “ospitato” gli alleati: Franco
Vittoria, Rodolfo Salzaruolo, Angelo Flammia, Edmondo Marra, Rosanna Repole,
Giuseppe Vetrano, Marcello Zecchino, Domenico Ranaudo, Peppe Sarno, Vanni
Chieffo, Lello De Stefano, Pasquale Puorro, Luciano Vecchia, Luigi De
Vincentiis, Luigi Mainolfi, Toni Ricciardi, Luigi Famiglietti.
Ad Imbriano l’onore e l’onere dell’annuncio: la Sinistra presenterà liste
unitarie al Comune di Avellino e alla Provincia.
Ma a suonare la sveglia di una Sinistra “rimasta con un libro vuoto in
mano”, “senza più parole da comunicare” ma pronta a riscrivere una storia“ è
stato proprio l’ex esponente di Rifondazione Comunista che ha mosso la
carica rispetto ad un Paese “affondato nel lessico di un vocabolario
parafascista”. In cui le risposte non possono essere date “dallo sceriffo Di
Pietro” e dai “talk show di Franceschini”.
Vendola non ha nascosto le sue preoccupazioni nè la determinazione di
ripartire da una cultura politica padrona dei processi di fondo che animano
il Paese e non solo. Cavalli di battaglia: lavoro e formazione. Le uniche
armi in grado di contrastare “l’egemonia della destra” che è “al tramonto
nel mondo ma non in Europa e in Italia dove è entrata nei sogni e nella vita
dei cittadini”.
Il grave momento economico, che lascia prospettare un futuro davvero
apocalittico, diventa spunto per un parallelo tra la questione morale e
quella sociale. Una l’equazione: formazione sinonimo di crescita e qualità .
Il tutto per essere competitivi attraverso competenze e acquisizioni che
inseriscano a pieno titolo il Paese nel mercato globale.
La prima idea è quella di una moratoria sui licenziamenti, condizione
indispensabile “se gli imprenditori intendono fronteggiare la crisi con
aiuti da parte del governo”. Condizione necessaria ma non sufficiente a cui
è d’obbligo aggiungere interventi mirati su coloro che sono interessati da
ammortizzatori sociali. In proposito un dictat su tutti: detassazione.
Il modello da seguire è quello di Obama a cui Vendola rende il merito di
aver scritto una pagina nuova negli Stati Uniti attraverso provvedimenti di
sostegno a scuola e sanità pubblica oltre alla tassazione delle rendite e
dei patrimoni. L’esatto contrario di quanto sta accadendo in Italia. “Qui si
parla solo di tagli. Soprattutto nella scuola e nella sanità . Per quanto
riguarda l’istruzione, tagliare vuol dire privarci dell’acquisizione di
competenze in grado di renderci competitivi. In tema sanità i tagli non
riguardano gli sprechi, così come dovrebbe essere, ma i servizi e il diritto
alla salute”.
Poi una malinconia facile da superare e compensata dalla speranza di un
futuro di rinnovamento: “Ho amato falce, martello e stella ma oggi servono
altri simboli maggiormente in grado di intercettare i sogni delle nuove
generazioni”. Dunque un taglio con il passato e l’inizio di un nuovo libro.
Per ora ancora in bianco. “Perchè una Sinistra che sa già tutto è destinata
a morire rapidamente”.


foto archivio irpinianews

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