domenica 8 marzo 2009

Appunti di Programma.

Qui di seguito pubblichiamo la sintesi della piattaforma programmatica emersa nel primo appuntamento dell'Irpinia Forum - Assemblea della Sinistra e degli ecologisti irpini.
Non sono le proposte di un singolo partito ma il frutto di una discussione partecipata e dal basso.
All'assemblea programmatica hanno partecipato Verdi, MpS, Unire la Sinistra,
PDCI, esponenti socialisti, del sindacato e della sinistra diffusa.
Questi, anche, i temi che le forze della Sinistra e gli ambientalisti hanno proposto negli scorsi giorni, in maniera unitaria, alla conferenza programmatica del Partito Democratico.


Acqua

L'acqua è un bene comune. Per l'Irpinia, che ospita il più grande bacino
idrico del sud Europa, rappresenta una risorsa strategica da tutelare e
difendere.
Da difendere non solo di fronte ai crescenti livelli di inquinamento e al
progressivo impoverimento delle falde, ma anche e soprattutto dal tentativo
sempre più aggressivo di privatizzarla.
I movimenti ambientalisti e la sinistra irpina hanno già sventato, con una
significativa mobilitazione, che questo avvenisse. Ma dopo l'approvazione
della 133/2008 voluta dalle destre, questo rischio è nuovamente in campo.
Occorre difendere apertamente il governo pubblico dell'acqua e chiedere
investimenti straordinari per la manutenzione delle reti idriche e degli
impianti di depurazione. E va superato l'attuale sdoppiamento dell'Alto
Calore.
È necessario, inoltre, interrompere la spirale neoliberista che,
ideologicamente, ha proceduto alla privatizzazione dei servizi pubblici, con
grave danno per la qualità dei servizi offerti ai cittadini e per i diritti
dei lavoratori. La vertenza Global service al Comune di Avellino segna, da
questo punto di vista, una importante controtendenza, ed indica anche la
necessità di ridurre il bacino degli Lsu e della precarietà nella Pubblica
Amministrazione.


Crisi e lavoro

La crisi finanziaria è divenuta economica e ora rischia di avere pesanti
ricadute sociali.
E l'Irpinia è già nella morsa della crisi: sono circa seimila i lavoratori
cassintegrati e licenziati. Il sistema produttivo della nostra provincia si
trova in una condizione di particolare debolezza, maggiormente esposto alla
crisi per via della sua dipendenza dai mercati internazionali, a causa del
peso notevole che hanno i cosiddetti settori maturi e per via di una scarsa
propensione all'innovazione.
La crisi qui porta al capolinea il modello di sviluppo figlio
dell'industrializzazione e dell'intervento a pioggia, della spesa pubblica
senza programmazione, degli investimenti pubblici privi di una vera politica
industriale. Ora è in crisi quel modello vecchio, fondato sulla compressione
traumatica dei costi sociali e l'esternalizzazione di quelli ambientali. È
andato in frantumi nel tentativo di inseguire i paesi del sud del mondo sul
terreno insidioso della concorrenza al ribasso.
Occorre indicare una via d'uscita, da sinistra, a questa crisi.
La Provincia deve costituire un Tavolo anti-crisi, per dare risposte
immediate alle tante vertenze aperte. E deve promuovere nuove misure di
welfare locale, l'attivazione rapida di interventi pubblici per
infrastrutture e lavori "verdi".
Ma la politica deve soprattutto indicare un nuovo modello di sviluppo per
l'Irpinia, investendo sulla riconversione ecologica dell'industria, sulla
riqualificazione del lavoro, sulla ricerca e l'innovazione. Paradigmatica è,
in questa ottica, la vicenda Fiat. Per superare la crisi non bastano le
rottamazioni, l'Irpinia deve candidare l'FMA come luogo di sperimentazione e
produzione di una nuova generazione di motori, quelli elettrici e a
idrogeno.


Europa

I fondi europei costituiscono una eccezionale occasione per delineare un
nuovo modello di sviluppo per l'Irpinia.
Ma per far ciò è indispensabile superare i limiti pesantissimi della
programmazione 2000-2006: polverizzazione della spesa, scarso impatto
sull'economia reale, logica clientelare nell'utilizzo dei fondi,
sovrapposizione degli interventi.
Occorre perciò una "cabina di regia", che svolga funzioni di programmazione
partecipata, ma anche di controllo e verifica. Una regia che deve svolgere
in primo luogo la Provincia, confrontandosi con i territori, le comunità, le
forze sociali.
Una regia che sappia indicare con forza le scelte strategiche per il futuro
dell'Irpinia, in termini di paradigma di sviluppo, infrastrutture materiali
e immateriali, nuova politica industriale, messa in sicurezza del
territorio.
Il corridoio VIII è una grande intuizione, che potrebbe consentire
all'Irpinia il salto di qualità: da zona periferica della Campania ad area
di cerniera tra l'Adriatico e il Tirreno. Ma quest'idea va riempita di
progetti, iniziative, opportunità che ci consentano di evitare che il nostro
territorio resti semplicemente un luogo di attraversamento di merci e
capitali e possa divenire, invece, luogo di creazione di valore.
La stessa Piattaforma Logistica integrata in Valle Ufita può essere in tal
senso utile, se è inserita dentro una programmazione interregionale tra
Campania e Puglia.


Giovani

Le ragazze e i ragazzi sono la risorsa più preziosa di cui dispone
l'Irpinia.
E purtroppo la stiamo progressivamente perdendo.
Da oltre vent'anni è in corso la diaspora dei giovani, partono per cercarsi
altrove un lavoro e una speranza di futuro. E così si spopolano e
invecchiano i nostri piccoli comuni, e l'intera provincia perde giorno dopo
giorno le sue intelligenze più vive.
L'Irpinia deve investire sui ragazzi e sul futuro, mettendo in sicurezza le
scuole pubbliche, attivando una Carta Giovani con accessi agevolati ai
cinema e ai teatri, con sconti per l'acquisto di libri e musica.
La politica deve affrontare questa enorme emergenza demografica, costruendo
strumenti affinché per i ragazzi non ci sia più la necessità di partire,
determinando condizioni di integrazione per i migranti, per dare
un'opportunità immediata a quei giovani che sono andati a lavorare al nord e
che oggi sono vittime della crisi.
La Provincia deve promuovere, anche con l'utilizzo di fondi europei, un
Piano per i Giovani, investendo sulla formazione e il ritorno dei ragazzi.
Ma occorre scommettere anche sulla creazione di una rete di spazi sociali
sull'intero territorio, luoghi di creatività, aggregazione, cultura che
facciano uscire le nuove generazioni dalla solitudine e li rendano
protagonisti.


Legalità

La legalità nella pubblica amministrazione, la lotta alla camorra, l'etica
nella politica rappresentano questioni fondamentali.
E per questo siamo convinti che le forze di centro-sinistra debbano
sottoscrivere un codice etico, nel quale ci si impegna a non candidare alle
prossime amministrative né condannati, né indagati, né esponenti coinvolti
in conflitti di interessi.
Occorre, inoltre, impedire che i fondi europei diventino una eccezionale
occasione di accumulazione per le economie criminali e camorristiche. Il
livello di attenzione contro l'infiltrazione camorristica nella pubblica
amministrazione va notevolmente innalzato, e si devono accrescere i
meccanismi di controllo e trasparenza sugli Enti da parte della Prefettura.


Partecipazione

La partecipazione è la pratica oggi richiesta, dai cittadini e dalle
cittadine, alla politica e agli enti.
E, non a caso, questi punti programmatici che qui presentiamo rappresentano
la sintesi della discussione emersa all'Irpinia Forum, uno spazio di
confronto aperto al mondo della Sinistra e degli ecologisti irpini.
La partecipazione democratica e la consultazione popolare devono essere la
regola sia nella fase della costruzione della coalizione e del programma, ma
anche in prospettiva nel governo degli enti locali.


Rifiuti

La Provincia di Avellino deve rilanciare con ancora più forza la
provincializzazione della gestione dei rifiuti e la pratica delle 4 erre:
riduzione, risparmio, riciclo, riuso.
La raccolta differenziata dei rifiuti va massimizzata ed estesa, con la
raccolta porta a porta, introducendo incentivi alla selezione, rendendo
centrale l'educazione ambientale a partire dalle scuole, per giungere nel
2010 a riciclare almeno il 65% dei rifiuti.
In questo quadro risulta del tutto inutile l'ipotesi di un inceneritore in
Provincia. Va invece costituita un'agenzia pubblica che sovrintenda alla
gestione degli impianti e al potenziamento della filiera del riciclaggio.
Tra discariche legali e illegali, in questa infinita emergenza rifiuti in
cui stiamo pagando un altissimo tributo ambientale, la nostra Provincia
rischia di diventare la pattumiera della Campania e non solo.
Dunque, basta con i commissariamenti e le militarizzazioni. Le scelte in
materia di rifiuti devono essere indicate, come prevede la legge, dall'Ente Provincia e dai Comuni, col coinvolgimento dei cittadini.
È fondamentale che la Provincia di Avellino porti avanti con grande
determinazione la lotta contro l'apertura della discarica del Formicoso.


Sud

Il Mezzogiorno è stato ormai cancellato dall'agenda politica del Governo e
del Parlamento.
La presunta questione settentrionale, imposta dalla Lega, ha di fatto
determinato un netto taglio di risorse a danno delle Regioni del Sud. E in
questa stessa direzione sembra andare anche la proposta del cosiddetto
federalismo, un'ulteriore mortificazione per i nostri territori.
Stretti tra i tagli del governo e i vincoli di bilancio imposti dal trattato
di Maastricht, le regioni del Mezzogiorno rischiano di non avere risorse
sufficienti per provare a colmare le crescenti distanze tra sud e nord.
Gli enti locali del sud devono far vivere una forte opposizione contro
questi provvedimenti governativi, che scardinano l'unità del Paese e minano
l'uguaglianza dei diritti tra i cittadini.


Territorio

Il territorio è uno dei fattori strategici da tutelare e su cui occorre
investire, anche per uscire positivamente dall'attuale crisi economica.
La manutenzione del territorio e la bonifica di alcune aree inquinate devono
essere uno dei filoni su cui attivare la spesa dei fondi europei.
La messa in sicurezza delle molte zone interessate da fenomeni franosi, la
bonifica ambientale di Difesa Grande, dell'Isochimica, di Solofra e della
Valle del Sabato, rappresentano l'occasione per attivare nuovi lavori
pubblici e per tutelare l'ambiente.
L'Irpinia deve anche scommettere convintamente sulle energie rinnovabili,
sulla loro promozione e pianificazione, a discapito delle centrali a
maggiori emissioni e di quelle nucleari (che il Governo Berlusconi vorrebbe
sconsideratamente riaprire).
Un modello di sviluppo ecosostenibile è anche una precondizione
indispensabile per far definitivamente decollare il turismo, l'agricoltura
di qualità e la produzione di prodotti Dop e Igt.


Welfare

Il welfare è uno strumento indispensabile, di fronte alla terribile crisi
economica che investe anche l'Irpinia.
E, se da una parte il Governo nazionale sta indebolendo il sistema dei
diritti, è tanto più urgente sperimentare nuove forme di welfare locale.
Investendo sui giovani, e sui precari, sulla possibilità per loro di avere
agevolazioni per l'acquisto e l'affitto della prima casa; rilanciando un
piano di edilizia pubblica e aumentando il numero di alloggi a canone
sociale.
In questo quadro drammatico, la Provincia deve promuovere il blocco degli
sfratti e l'attivazione di mutui a tasso zero per le fasce sociali più
deboli e per gli anziani.
Gli Enti Locali devono adottare politiche per la tutela del potere
d'acquisto delle famiglie ed il contenimento della dinamica di prezzi e
tariffe, individuando in modo condiviso e concertando con tutti gli attori
territoriali interessati -prefettura, camera di commercio, sindacati,
cooperative, associazioni di consumatori, associazioni di esercenti e
produttori- iniziative di contrasto al caro vita. Con Protocolli d'intesa
per l'acquisto di prodotti e di servizi a prezzi concordati e per ridurre la
filiera produttore-consumatore.

L'Irpinia deve scommettere sulla solidarietà.

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