di Gennaro M.Imbriano - MPS
La Camera ha appena approvato, in prima lettura, lo sbarramento al 4% per le
prossime elezioni europee. Una scelta, di cui è complice Veltroni, che mira
a cancellare definitivamente la sinistra dalla politica italiana. E con essa
rischiano di scomparire dal dibattito pubblico, come abbiamo già iniziato a
vedere in questi mesi, il mezzogiorno, i diritti civili, il contrasto alla
precarietà, la difesa dei soggetti sociali più deboli, il lavoro.
Francamente, non credo che basterà lo sbarramento al 4% per cancellare tutto
questo, ma non possiamo sottovalutare il grande rischio che abbiamo di
fronte.
Oggi occorre fare i conti con i nostri limiti, le nostre inadeguatezze, le
recenti sconfitte, e ripensare le prospettive della sinistra. Anche in
Irpinia.
Un confronto sempre più necessario, anche alla luce della costituzione in
Consiglio Regionale del Coordinamento della Sinistra da parte di Verdi,
Socialisti, Sd e Movimento per la Sinistra.
Ne sono convinto, è questo il momento di lavorare alla costruzione di liste
della sinistra, non solo per le prossime europee ma anche per affrontare il
difficile turno delle amministrative, a partire dalla Provincia di Avellino
e dal Comune capoluogo.
Liste aperte, alle tante culture critiche che vivono nella sinistra: quella
ambientalista, del lavoro, meridionalista, femminista, pacifista, laica e
libertaria. Aperte al contributo politico delle esperienze radicali e di
quelle riformiste.
Liste plurali, costruite col contributo di chi si riconosce negli attuali
partiti della sinistra; di chi è deluso dalla deriva centrista del Pd; ma
anche e soprattutto di quanti, nel popolo della sinistra, si sentono
distanti e non rappresentati: penso alla società civile, alle esperienze dei
comitati locali e dei movimenti, al mondo delle associazioni e del
sindacato.
Liste partecipate e costruite democraticamente nei territori, anche facendo
ricorso alle primarie.
Non solo un'operazione elettorale difensiva, la cui utilità credo non sfugga
a nessuno, ma anche un'aggregazione che sia in grado di indicare un'idea
condivisa di cambiamento, di progresso solidale per l'Irpinia. Per un nuovo
modello di sviluppo che investa su un lavoro di qualità, sulla riconversione
ecologica dell'industria, su un intervento pubblico di manutenzione del
territorio e di messa in sicurezza delle scuole. Per politiche sociali in
grado di attenuare il peso devastante della crisi e rispondere a vecchie e
nuove povertà. Per l'avanzamento dei diritti civili, contrastando ogni
discriminazione. Per la difesa dei servizi pubblici e, in particolare,
dell'acqua. Per iniziative di contrasto all'emigrazione dei giovani e allo
spopolamento dei nostri paesi. Per un utilizzo virtuoso dei fondi europei.
Per una pratica della partecipazione, della legalità e della moralità nella
pubblica amministrazione, in grado anche di arrestare l'infiltrazione della
camorra. Per una difesa e una valorizzazione dei nostri territori.
A questo è utile la sinistra.
Una sinistra più unita, che sappia indicare la sfida dell'innovazione al
Partito Democratico e alle forze del centro-sinistra, che oggi faticano a
determinare un'alternativa al nuovo e pericoloso asse PdL-demitiani.
Una sinistra né subalterna né marginale, che contribuisca in maniera
decisiva alla costruzione di un nuovo centro-sinistra per le nostre
comunità.
Dunque, subito liste unitarie, aperte, partecipate per sfuggire alla
frammentazione e all'inefficacia, ma anche per indicare la prospettiva di
una nuova sinistra tutta da costruire nei prossimi mesi.
Lo ha detto recentemente Fausto Bertinotti: la sinistra ha bisogno di un
"big bang", di ricominciare da capo, di novità clamorose e fino a ieri
impensabili. È proprio così, anche in Irpinia. Siamo chiamati a percorrere
strade nuove, senza paura!
venerdì 6 febbraio 2009
Sinistra: Liste unitarie anche alle amministrative.
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