mercoledì 11 febbraio 2009

Imbriano - MPS: "Una nuova Sinistra per rilanciare l'Irpinia"

Intervista di Gianbattista Lanzilli a Gennaro M. Imbriano, portavoce irpino del Movimento Per la Sinistra, pubblicata su Ottopagine del 10/02/09.

1. Imbriano, cominciamo dal chiarire un punto: ma quella dei vendoliani
è o no una scissione? Siete usciti definitivamente da Rifondazione?


Siamo usciti da Rifondazione, perché ormai era diventata, come ha notato
giustamente Fausto Bertinotti, "irriconoscibile". In pochi mesi è stata
stravolta la cultura politica aperta e innovativa che avevamo accumulato in
questi anni, quella che abbiamo imparato da Genova in poi, dai movimenti
altermondialisti non-violenti e pacifisti.
Si sono fatti prevalere i risentimenti ai sentimenti, si è scelta una deriva
settaria e dogmatica.
Dunque era inevitabile partire per un nuovo viaggio, il Movimento per la
Sinistra.

2. Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto ad una decisione così netta?
La Rifondazione che abbiamo costruito e fatto crescere in questi anni è
stata uccisa al Congresso di Chianciano, lì è prevalsa una restaurazione
comunista: un'idea minoritaria e populista, con venature nostalgiche e
identitarie. Basti pensare al tentativo di riabilitare il muro di Berlino e
al licenziamento punitivo del Direttore di Liberazione.
E quando si misurano progetti così differenti e divergenti, non puoi far
finta di non vedere, non si può vivere da separati in casa.

3. Adesso, si lavora al progetto di riunificare le forze della
sinistra: il comunismo verrà del tutto abbandonato?


Il comunismo non può essere un dogmatismo ossequioso del passato, ma una
domanda di libertà per il presente. Il Comunismo non può essere la stanca
replica di una liturgia, ma una ricerca e una lotta per leggere e cambiare
oggi la società.
E soprattutto, i comunisti, di fronte al rischio che venga cancellata
l'intera sinistra dal nostro Paese, non possono pensare di essere
autosufficienti o di essere l'avanguardia di qualcosa, ma devono aprirsi e
contaminarsi con le altre culture critiche che vivono a sinistra, con chi ha
storie e culture diverse.
Dobbiamo ricostruire la Sinistra, da capo. Con quanti stanno nei partiti, ma
soprattutto con la sinistra diffusa: penso ai tanti che stanno nel
sindacato, nei movimenti, nell'associazionismo, agli intellettuali, ai tanti
delusi dal PD. Ha ragione Bertinotti, ci vuole un "big bang".

4. Il fallimento dell'operazione dell'Arcobaleno è ancora una nota
dolente: come pensate di ovviare a quella brutta esperienza? Il Movimento
per la Sinistra non corre lo stesso rischio? Quali sono le caratteristiche
che differenziano questo impegno da quello precedente?


La differenza deve essere abissale. La Sinistra nuova che dobbiamo costruire
non può essere la somma di tante debolezze, non può essere l'aggregazione di
tanti polverizzati ceti politici assemblati a Roma. La nuova Sinistra che
vogliamo costruire è aperta alla partecipazione, e deve scegliere le
primarie anche per la scelta delle candidature e dei propri dirigenti.
Oggi, con l'attacco di Berlusconi alla Costituzione e alla Cgil, c'è bisogno
di una Sinistra del lavoro e delle libertà.

5. Nel frattempo, in città i giochi entrano nel vivo. Festa, Gengaro,
Galasso, più il candidato che potrebbe arrivare ad un'eventuale intesa
Pdl-Udc. Voi da che parte state?


Io penso che le carte vadano sparigliate, e che è sbagliato partire dal
toto-sindaco. Così regaliamo l'Irpinia in mano alle destre e ai demitiani.
La Sinistra deve parlare di programmi, delle cose da fare. Dopo, se ci
saranno le condizioni, si potrà individuare anche un nome, il più condiviso
possibile nel centro-sinistra.
E da subito, anche in Città, si devono costruire liste unitarie della
Sinistra, liste aperte alla società, con esperienze radicali e riformiste.

6. Il progetto comune della sinistra sarà concretamente realizzabile
anche per le elezioni provinciali? Su quali presupposti partite per la
scelta delle candidature nei vari collegi?


Ribadisco. Dobbiamo costruire liste unitarie della Sinistra alle
provinciali, ma anche nei Comuni in cui si va al voto a partire dal
Capoluogo.
E si deve praticare da subito il massimo grado di apertura, anche
utilizzando le primarie di collegio per la scelta dei nostri candidati.

7. Come tutte le altre formazioni politiche più "piccole", avete
gridato alla 'truffa' sullo sbarramento europeo del 4%. A questo punto un
dialogo con il Partito Democratico è ancora ipotizzabile o no?


Il PD è attraversato da una crisi profonda, di organizzazione e di progetto
politico. Lo ha detto finanche D'Alema.
E di fronte a questa crisi, a Veltroni non basterà lo sbarramento per
salvarsi. Stavolta il voto sarà utile per dare forza e vita ad una nuova
Sinistra nel nostro Paese.
A livello locale il centro-sinistra è in nettissimo ritardo. La Sinistra
deve sfidare il PD sul terreno del cambiamento e del progetto che ancora non
ci sono.

8. Imbriano, un'ultima domanda. La prossima che competizione elettorale
sarà per l'Irpinia? Sarà uno scontro tra diverse ideologie (centrodestra e
centrosinistra) o uno tra opposti schieramenti dove a cambiare saranno quasi
esclusivamente gli uomini che ne fanno parte?


E'uno scenario ancora aperto.
Io penso che la Sinistra, in irpinia, deve lavorare per costruire un
centro-sinistra che sia realmente alternativo alle destre e alla vecchia
politica. Si deve aprire una nuova stagione politica.

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