tag:blogger.com,1999:blog-46774053960019728052024-03-22T04:51:42.034+01:00Hirpinia Link(e)Siamo donne ed uomini della sinistra irpina; siamo convinti che sia giunto il tempo di costruire in Italia una sinistra unita, plurale ed arcobaleno capace di dare alle giovani generazioni, alle lavoratrici e ai lavoratori di questo Paese una rappresentanza reale e una speranza concreta di trasformazione.Unknownnoreply@blogger.comBlogger417125tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-34066401941947770372009-05-08T02:53:00.001+02:002009-05-08T02:53:01.139+02:00Nichi Vendola<div xmlns='http://www.w3.org/1999/xhtml'><p><object height='350' width='425'><param value='http://youtube.com/v/HO0j3MsDbEk' name='movie'/><embed height='350' width='425' type='application/x-shockwave-flash' src='http://youtube.com/v/HO0j3MsDbEk'/></object></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-12870622755845197882009-05-08T01:48:00.001+02:002009-05-08T01:52:39.362+02:00La Sinistra c'è...<strong>Sono state presentate le liste dei candidati per le Elezioni Europee del 6 e<br />7 giugno. Tante donne (di cui tre sono a capo delle 5 liste<br />circoscrizionali), molte personalità non riconducibili a nessun partito ma<br />espressione della diffusa "società civile" di sinistra, qualche<br />amministratore locale, gli ottimi europarlamentari uscenti (tra i più<br />presenti e attivi, secondo le statistiche, al Parlamento di Strasburgo),<br />pochi "uomini d'apparato" e l'impegno diretto del Presidente della Regione<br />Puglia Nichi Vendola, unico candidato in tutte le circoscrizioni: questi i<br />tratti salienti delle liste.<br />Tra i nuovi personaggi più significativi vanno segnalati senz'altro: Lisa<br />Clark, storica attivista pacifista (capolista nel nordovest), Giuliana<br />Sgrena, giornalista del Manifesto (capolista al centro), Sergio Staino,<br />celebre vignettista dell'Unità, il cabarettista Bebo Storti, la scrittrice<br />per l'infanzia Bianca Pitzorno, Michele Dalai, direttore di Linus, Imma<br />Battaglia, leader del movimento gay, Mauro Palma, presidente del Comitato<br />europeo per la prevenzione della tortura, nel Comitato dei Direttori della<br />Treccani, Carlo Flamigni, noto endocrinologo, nel Comitato Nazionale di<br />Bioetica e Presidente dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti,<br />il consulente informatico Alessandro Bottoni, leader del Partito Pirata<br />Italiano che si batte per la libertà della rete, Simonetta Salacone,<br />dirigente scolastico dalla cui scuola elementare romana è partita la<br />protesta anti-Gelmini. <br /><br />L'obiettivo dunque è quello di superare lo sbarramento del 4% e ridare<br />speranza ad una prospettiva di Sinistra moderna, in Italia e in Europa.</strong><br /><br /><strong>Circoscrizione 4 Sud<br />1 Vendola Nichi (Presidente Regione Puglia)<br />2 Di Lello Marco (coordinatore segreteria PS)<br />3 Di Palma Dino (presidente Consiglio provinciale Napoli)<br />4 Catizone Eva (ex sindaca di Cosenza)<br />5 Vozza Salvatore (sindaco di Castellamare di Stabia)<br />6 Santroni Daniela (già consigliera regionale Abruzzo)<br />7 Battaglia Imma (dirigente informatico, leader storica movimento gay,<br />presidente di Gay Project)<br />8 Barretta Francesco (presidente CIA Crotone)<br />9 Marello Luigi (assessore provinciale Cosenza)<br />10 Cammarano Raffaele (Presidente IACP Salerno)<br />11 Caruso Franz (avvocato penalista)<br />12 D'Aimmo Isadora (assessora provinciale Napoli)<br />13 Durante Giuseppe (oncologo, primario Don Uva Bari)<br />14 Massaro Maria Grazia (studentessa universitaria medicina)<br />15 Pignataro Fernando (già segretario regionale CGIL Calabria)<br />16 Ragosta Michele (consigliere regionale Campania)<br />17 Rosania Gerardo (consigliere regione Campania)<br />18 Salvatore Giovanna (operaia)</strong>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-22228139541875271972009-05-08T01:44:00.001+02:002009-05-08T01:48:15.402+02:00Bertinotti: Voto per Sinistra e Libertà.1 - Presidente Bertinotti, lei è il primo firmatario dell’appello al voto per Roberto Musacchio. Perché l’urgenza di questa preferenza?<br /><br /><strong>Intanto con Roberto c’è una lunga collaborazione, una lunga storia comune nel movimento operaio e in Rifondazione Comunista e poi una presenza insieme nel parlamento europeo nella prima parte della legislatura dove abbiamo lavorato assieme nel Gue. Roberto ha svolto la funzione di capogruppo con passione politica e capacità di applicazione ai problemi della gente, ai conflitti. Ha svolto una funzione di ponte con i movimenti, si pensi, ad esempio, a come ha contribuito alla lotta contro la direttiva Bolkestein: un elemento tra i tanti che parlano di una modalità di presenza in Europa che mi auguro possa proseguire. Infine Roberto sta in una lista che non si vuole rassegnare allo stato della sinistra in Italia e che si considera una presenza utilmente provvisoria.</strong><br /><br />2 - Musacchio si presenta in Sinistra e Libertà, un nuovo soggetto politico, che nasce in un momento travagliato della sinistra italiana, mai così dispersa ed espulsa anche dalle aule parlamentari…<br /><br /><strong>Siamo passati da una condizione in cui in c’erano due sinistre, una radicale e una riformista a una condizione in cui in Italia non c’è una sinistra politica, mentre c’è un popolo e ci sono dei conflitti di sinistra. Non c’è un discorso pubblico di sinistra in grado di intervenire con forza in una crisi di proporzioni devastanti, cioè la crisi di un modello economico e sociale che da ragione a chi, come il movimento alter mondista e la sinistra radicale, avevano criticato la globalizzazione capitalistica. Il paradosso è che mentre i fatti le davano ragione la sinistra è pressoché muta e neanche i movimenti le restituiscono la parola. Il problema è quindi quello di una ricostruzione di una sinistra in Europa e in Italia. Per questo penso che alle elezioni dovrebbero essere premiati quelle donne e quegli uomini e quelle forze che si propongono questo obiettivo.</strong><br /><br /><br />3 - Le lotte di questi mesi, degli insegnanti e degli studenti, sono lotte di sinistra ma senza sinistra, senza rappresentazione<br /><br /><strong>E’ vero, le lotte sociali hanno preso una piega inedita, si pongono sotto il segno dell’indipendenza, che è cosa diversa dall’autonomia. Tutti prima hanno avuto a che fare, anche per configgere laddove ce ne fosse stato bisogno, con i partiti del movimento operaio. Le lotte di oggi hanno assunto invece un carattere indipendente, questo per tutelarsi. Basti pensare che per la prima volta lo sciopero generale della Cgil si è svolto senza l’adesione del più grande partito d’opposizione.</strong><br /><br /><br />4 - In un suo recente intervento lei ha detto che l’Europa oggi vive una crisi della politica e che in questa crisi si inserisce la crisi politica della sinistra. Che cosa succede? La storia del 900 è arrivata al capolinea?<br /><br /><strong>Il ‘900 è finito. Grandi studiosi hanno suddiviso la storia del movimento operaio in cicli: il ‘900 è finito con il crollo dei regimi dell’est e con l’avvento di quella rivoluzione capitalistica restauratrice che abbiamo chiamato globalizzazione. In questa nuova scena irrompe la crisi e propone la rinascita di un nuovo movimento operaio, di una nuova sinistra. Il tratto che questa nuova sinistra può ereditare da quella vecchia è la critica del capitalismo come modo di produzione ma tutto il modello sociale a cui tendere è da reinventare, a partire dalla rideclinazione del concetto di uguaglianza, senza il quale non c’è la sinistra. Mi pare che ci troviamo di fronte a due paradossi. Il primo: la sinistra non c’è più quando i fatti le davano ragione. Secondo paradosso: l’Europa non c’è quando il mondo ne avrebbe bisogno, è il terreno fondamentale delle sfide politiche del futuro.</strong><br />5 - Perché dice che l’Europa non c’è?<br /><br /><strong>L’Europa non c’è perché ha subito un processo di omologazione al modello nordamericano, l’Europa non c’è perché ha subito un processo di unificazione mercantile nel quale il mercato ha mangiato la democrazia, perché ha rinunciato alla sovranità dei popoli in nome dell’assunzione dei dogmi indotti dalla cultura liberista (si pensi ai parametri di Maastricht), l’Europa non c’è perché in quest’ultima fase si è costruita su un sistematico deficit di democrazia colmato da una crescente attribuzione di poteri a strutture tecnocratiche, come la Banca Centrale Europea. L’Europa non c’è perché ha buttato l’occasione della costruzione della Costituzione sostituendola con le intese intergovernamentali e con le decisioni della commissione. Così si è presentata nuda alla crisi.</strong><br /><br />6 - Insomma lei vede un Europa debole<br /><br /><strong>I grandi soggetti che stanno prendendo decisioni nel mondo sono Obama negli Usa, la Cina, il concerto dei paesi latino americani. Invece l’Europa è rifluita nelle scelte dei governi e dei singoli paesi. Non c’è un programma economico europeo, non un piano di investimenti e persino con i grandi casi industriali, come quello dell’auto, non si vede affiorare un’idea di politica industriale, di riconversione industriale, di condizionamento dell’esborso di finanza pubblica alla realizzazione di obiettivi strategici sia riguardanti i diritti dei lavoratori, sia il perseguimento di obiettivi ecologici, sia l’introduzione di obiettivi di democrazia economica. Eppure l’Europa costituisce la scala necessaria per realizzare politiche e obiettivi in grado di pesare realmente sull’uscita dalla crisi e sulla sua direzione di marcia.</strong><br /><br />7 - Gli effetti devastanti della crisi sono sotto gli occhi di tutti. A migliaia di precari non viene rinnovato il contratto, esplode il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, e ci attendiamo una ondata di licenziamenti che forse il paese non può permettersi. Quali sono secondo lei le misure concrete da attivare? La convinceva la proposta di Franceschini di un salario minimo ai disoccupati?<br /><br /><strong>Per uscire dalla crisi occorre una piena e buona occupazione, quindi l’obiettivo è il mantenimento dell’occupazione non gli ammortizzatori sociali. Il problema è costruire una politica economica . Dovremmo fare una discussione pubblica su questo, una grande assise su quale programmazione economica adottare per i prossimi 5 anni. Ci vuole un indirizzo pubblico, non bisogna avere paura di questa parola. Bisogna da un lato rispondere ai punti di crisi, dall’altro indirizzare la politica economica. E’ un discorso non rinviabile a domani, con il “poi vediamo” paghi gravemente la crisi e ti avvii su una strada che acceca.</strong><br /><br /><br />8 - Da una recente ricerca Ipsos è risultato che gli operari votano a destra, una tendenza già in atto negli scorsi anni ma che adesso sembra drammatica. Che segnale è secondo lei?<br /><br /><strong>Gli operai sono condannati alla solitudine e nella solitudine uno prova ad arrangiarsi o con il sogno e con l’egoismo. Non è la prima volta. Il voto operaio si è indirizzato a sinistra in Europa con la nascita del movimento operaio e dei grandi partiti di massa nei “trenta anni gloriosi” dopo la vittoria dal nazifascismo ma non è una condizione permanente della storia. Perché ci sia il voto operaio bisogna che ci sia un movimento operaio. La sinistra oggi non c’è e gli operai orfani votano secondo la tendenza di egoismo mercantile a cui tutti siamo sottoposti. Piuttosto che stupirci che gli operai votano a destra, stupiamoci che non ci sia la sinistra.</strong><br /><br /><br />9 - Oggi da dove può ricominciare la sinistra?<br /><br /><strong>Da tutte le parti. Fino a ieri ci siamo battuti perché si ricominciasse intanto da una forza politica. Oggi non esistono punti di partenza che si propongano come esclusivi, o da qui o da nessun altra parte. Se si vuole cominciare occorre partire da un big bang, cioè da una rimessa in discussione di tutto ciò che c’è. Accettare che c’è stata una cesura con il ‘900. Deve nascere un nuovo movimento operaio perché c’è bisogno di una nuova storia di liberazione da tutte le forme di sfruttamento, alienazione, oppressione che possono ritornare, persino la schiavitù. Mai come oggi le conquiste di mezzo secolo sono in discussione, compresa la democrazia. Per questo penso di incoraggiare Roberto Musacchio e quelle forze, come Sinistra e Libertà, che si propongono di concorrere alla ricostruzione di una grande sinistra europea.</strong> <br /><br />(Intervista di Luciana Cimino)Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-42542811206379242622009-04-28T15:50:00.002+02:002009-04-28T15:54:57.210+02:00Antonio Gramsci.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKM8rjdZW1IB2JQZ4icaW-WHWSXRmey7-yTqBMM66BSY-mWyg3dtZHmo6K0MKZvMuHp9jZ7ZjgHyLtYkIfvuZ-RcX6e5RqlA3ZabvD0MHSPlAxd2QeL3EW4dTqMf6eunuMyn8h81OClxdi/s1600-h/gramsci.bmp"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 364px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKM8rjdZW1IB2JQZ4icaW-WHWSXRmey7-yTqBMM66BSY-mWyg3dtZHmo6K0MKZvMuHp9jZ7ZjgHyLtYkIfvuZ-RcX6e5RqlA3ZabvD0MHSPlAxd2QeL3EW4dTqMf6eunuMyn8h81OClxdi/s400/gramsci.bmp" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5329739849203896386" /></a><br /><br /><strong>In occasione del 72esimo anniversario della morte di Antonio Gramsci, una delegazione di Sinistra e Libertà composta da Patrizia Sentinelli e Roberto Musacchio si è recata al Cimitero Inglese. Roberto Musacchio, europarlamentare di Sinistra e Libertà, ha dichiarato: "La lezione di Gramsci è sempre attuale. Riforma morale del paese e sovversivismo dall'alto delle classi diirigenti sono temi di straordinaria attualità. In particolare il sovversivismo dall'alto delle classi dirigenti è una chiave di interpretazione per quel populismo che rappresenta uno dei rischi più gravi della nostra democrazia. In questo paese troppe volte i potenti usano le condizioni di difficoltà dei deboli per alimentare il proprio potere; la riforma morale di cui parla Gramsci serve a proseguire nei valori della nostra Costituzione attuandoli pienamente"</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-28702600310616890752009-04-24T17:39:00.001+02:002009-04-24T17:44:30.812+02:00Buonventicinqueaprile.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRM25OZHGCDPVI2us5qtmx-EgOWwXaeHF2Od52gTq0_dps-m75W1G76DRvIxQic3H7PCf6qmqtEoc3XW9v3Ml1WzETlzoAc8G_dxrC2jqcelWxSO4sjK_Y8w9V9BbTCYCh_GWx3_cvw2Iu/s1600-h/25apr.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 163px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRM25OZHGCDPVI2us5qtmx-EgOWwXaeHF2Od52gTq0_dps-m75W1G76DRvIxQic3H7PCf6qmqtEoc3XW9v3Ml1WzETlzoAc8G_dxrC2jqcelWxSO4sjK_Y8w9V9BbTCYCh_GWx3_cvw2Iu/s400/25apr.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5328283730706557266" /></a><br /><strong>Nel discorso di Torino sulla democrazia, alla vigilia del 25 aprile, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha ricordato che le principali istituzioni della democrazia , concepite in antitesi a ogni dispotismo, sono “la garanzia di diritti di libertà (in primis libertà di pensiero e di stampa), la divisione dei poteri, la pluralità dei partiti e la tutela delle minoranze politiche“. Citando Norberto Bobbio, il presidente ha anche rammentato l’importanza della rappresentatività del Parlamento, dell’indipendenza della magistratura e del principio della legalità.<br /><br />Non a caso il monito del garante della Costituzione arriva in un momento in cui sempre più spesso assistiamo all’arroganza di un esecutivo che, continuamente, a colpi di decreti, si appropria di prerogative legislative in nome della “governabilità”, spogliando di fatto il Parlamento delle proprie funzioni.<br /><br />Il Capo dello Stato, che si è rivolto a Berlusconi pur senza citarlo direttamente, ha affermato che “oggi il governo dispone già di molto potere rispetto al Parlamento, essendo passato il tempo in cui le Camere prevalevano sull’esecutivo, e mette in guardia dalla continua richiesta di maggiori poteri che perviene dai vincitori delle elezioni, ammonendo che “la denuncia dell’ingovernabilità tende a suggerire soluzioni autoritarie“.<br /><br />Il Presidente della Repubblica non poteva essere più netto nel bocciare il “berlusconismo” nella parte più incisiva e politica del suo intervento, che probabilmente è stato anche il più impegnativo dal suo insediamento al Quirinale.<br /><br />La denuncia di Napolitano arriva dopo un periodo di duro scontro istituzionale, cominciato diversi mesi fa, e che ha visto nelle dichiarazioni del premier sul “caso Eluana”, il momento più critico. Proprio in quell’occasione Berlusconi aveva manifestato minacciosamente l’intenzione di svuotare i poteri del Capo dello Stato e di cambiare la Carta fondamentale che, secondo il premier, era nata “sotto l’influsso della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione sovietica come un modello”.<br /><br />In quelle dichiarazioni si condensa l’idea di fondo della democrazia secondo Berlusconi: governare senza alcun contrappeso, trasformare il Parlamento in una mera sede di ratifica delle decisioni governative, concentrare tutto il potere nelle proprie mani di una sola persona.<br /><br />Un’idea plebiscitaria e autoritaria della democrazia nella quale, come afferma Stefano Rodotà si entra in ”una terra incognita” in cui “i diritti fondamentali delle persone non sono più affidati alla garanzia della legge, ma alle pulsioni delle maggioranze” con l’effetto di sconvolgere la stessa democrazia costituzionale che sulla Carta si fonda e che induce il Capo dello stato a ribadire che “la Costituzione repubblicana non è una specie di residuato bellico come da qualche parte si verrebbe talvolta fare intendere e che poggia sui valori maturati nell’opposizione al fascismo, nella Resistenza“.<br /><br />Per questo non si può non essere d’accordo con Napolitano quando dice: “Rispettare la Costituzione significa anche riconoscere il ruolo fondamentale del controllo di costituzionalità, e dunque l’autorità di istituzioni di garanzia. Queste non dovrebbero formare mai oggetto di attacchi politici e di giudizi sprezzanti, al di là dell’espressione di responsabili riserve su loro specifiche decisioni”.<br /><br />“La Costituzione non è una semplice carta dei valori. È legge fondamentale e legge suprema anche e innanzitutto nel segnare i limiti entro cui può svolgersi ogni potere costituito e viene disciplinata la stessa volontà sovrana del popolo”.<br /><br />Potere costituito di cui il Parlamento è espressione, secondo una logica di rappresentatività della volontà popolare messa a dura prova da quelle norme che, concepite per evitare un’eccessiva frammentazione politica, hanno indebolito la rappresentanza stessa e messo in discussione la libertà di voto e che, in assenza di valide procedure di formazione delle candidature e di meccanismi di ancoraggio fra eletti, territorio ed elettori, hanno contribuito a indebolire la nostra democrazia.<br /><br />Un vulnus che con la sciagurata richiesta di un “voto utile” ha menomato quel pluralismo, sociale, politico e istituzionale che costituisce la sostanza della democrazia, causando l’estromissione di alcune componenti politiche dal Parlamento e che la soglia di sbarramento europea, imposta dalla maggioranza con l’assenso di tutta l’attuale opposizione parlamentare , rischia di aggravare.<br /><br />Per questo la ricorrenza del 25 aprile non è soltanto occasione di celebrazioni e di ricordi, ma, oggi più che mai, deve diventare occasione di riflessione sui rischi autoritari verso i quali può scivolare la nostra democrazia.</strong>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-34835678482598852122009-04-24T17:33:00.001+02:002009-04-24T17:33:51.846+02:00Bella Ciao (Mondine-Jazz-Grunge-English version, beautiful!)<div xmlns='http://www.w3.org/1999/xhtml'><p><object height='350' width='425'><param value='http://youtube.com/v/duuuBuiqbPk' name='movie'/><embed height='350' width='425' type='application/x-shockwave-flash' src='http://youtube.com/v/duuuBuiqbPk'/></object></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-22286094606014872672009-04-21T18:49:00.003+02:002009-04-21T18:57:38.700+02:00ITALIA SI, ITALIA NO, ITALIA BOH.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdZ7FKHEJy1A9fUjOYiF3e4RUM8UFlf9pvA7UGmSWaFa2NBAFsAp1oPUPfByxIu7oCBYm057-hEX6rMV98RrMQ5eQPtmIOCq52Qnl7fZsZXYSTqYfLYrPgLcmhIr2Eo3ulq7wm2zMyMQwC/s1600-h/ITALIA_SI.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 217px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdZ7FKHEJy1A9fUjOYiF3e4RUM8UFlf9pvA7UGmSWaFa2NBAFsAp1oPUPfByxIu7oCBYm057-hEX6rMV98RrMQ5eQPtmIOCq52Qnl7fZsZXYSTqYfLYrPgLcmhIr2Eo3ulq7wm2zMyMQwC/s400/ITALIA_SI.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5327189565821919746" /></a><br />di <strong>Marco Senaldi</strong>* - Flash Art n.274 Febbraio - MArzo 09<br /><br /><strong>REALITY SHOW</strong><br /><br /><strong>L’ITALIA È UN paese magnifico, o un posto da incubo? In Italia si pagano troppe tasse, o se ne evadono ancor di più? L’industria italiana svetta per eccellenza, o inquina a più non posso? Le università italiane sfornano cervelli da esportazione, o sono incestuosi covi del malaffare? E gli artisti italiani, infine, sono geni incompresi o provinciali mammoni? Girala come vuoi, da queste domande opposte non se ne esce. O meglio, quello che esce è la solita immagine dell’Italia, un paese impossibile, una nazione paradossale, un coacervo di contraddizioni che si rimpallano, che si ripetono, che sfuggono anche a hi vorrebbe risolverle, e che alla fine stremano tutti col risultato che si va in qualche modo avanti. Eppure, dài che ti do, alla fin fine di tutto questo gran parlare, scatenarsi, incatenarsi, stracciarsi le vesti, e ricucirle per poi rimettersele, magari a rovescio, il dì seguente qualcosa, nella percezione comune e forse nelle cose stesse, è cambiato. <br />Un primo cambiamento riguarda senz’altro il livello del dibattito. Quasi Impercettibilmente, dato il fragore generale, siamo transitati dalle sottigliezze politiche, o dalle invettive ideologiche esasperate, a un piano diverso, direi di irresistibile trasparenza. Un giornalista d’assalto come Marco Travaglio può dare del mafioso a uno (di fatto condannato) come il senatore Dell’Utri, e questo resta in parlamento; salvo poi demandare al portavoce del suo partito, Daniele Capezzone, il compito di apostrofare in diretta Tv proprio il Travaglio con l’epiteto di “coglione”.<br /><br />A un livello (gerarchicamente) più elevato lo stesso Berlusconi può spingersi a ricordare come un “eroe” Vittorio Mangano, il suo stalliere mafioso, e il suo avversario Antonio Di Pietro può rimbeccarlo, senza che questo però generi alcuna conseguenza effettiva. In altro ambito, la polemica tra Francesco Bonami e Achille Bonito Oliva sulla mostra “Italics” ricalca questo modello: ci si rinfaccia apertamente quello che una volta si sarebbe sussurrato con prudenza agli orecchi di un confidente. Benché tanta apertura linguistica e mentale non generi nessun mutamento reale, di fatto però rende le cose interessanti da un altro punto di vista, cioè da quello che potremmo definire “espressivo”. L’Italia è un caso unico in cui in definitiva tutti sanno tacitamente che la capacità di fornire una riflessione obiettiva non è demandata né ai politici (consapevoli del fatto che, come diceva Mussolini, “governare gli italiani non è difficile, è impossibile”), né ai giornalisti o ai media (che sono già capillarmente collocati per fasce di artito), né ai vertici religiosi (storicamente screditati da una prossimità geopolitica esagerata), e nemmeno alla cosiddetta società civile e ai suoi rappresentanti, anch’essi di frequente collusi coi potentati di vario rango. Che cosa resta allora, se non la traduzione in termini artistici di questo impasto dei mali dell’(ex) Bel Paese, e la loro relativa nobilitazione creativa? La conseguenza, essa stessa paradossale, è che, oggi, se un sociologo volesse conoscere come funziona l’Italia, farebbe meglio a vedere un reality show che analizzare i (peraltro discutibili) indici Istat. Se uno storico volesse ricostruire le vicende del paese farebbe meglio a guardarsi un film recente di qualità, anziché compulsare fonti spesso contraddittorie. E se un italiano volesse capire in che paese abita forse sarebbe bene che cominciasse a guardarsi intorno e osservasse che opere producono i suoi artisti.<br /><br />Dopo molti decenni, infatti, di “complesso di inferiorità culturale”, di “non facciamoci<br /><br />riconoscere”, e di “perché non siamo un paese normale” (come non pensare a certi film come Fumo di Londra, in cui l’Albertone nazionale sviscerava tutta la xenofilia che ci contraddistingue?), oggi molti artisti, scrittori, registi e designer tornano a concentrarsi su temi tipicamente locali, con la consapevolezza che non sono eventi marginali di una provincia dell’impero, ma fatti a loro modo epocali degni di diventare soggetti artistici. Non è un caso che il nuovo cinema italiano dei vari Garrone, Virzì, Sorrentino, Vicari, si sia concentrato su temi di politica e di società assolutamente italiani — come la camorra o la longevità politica di Andreotti, spesso in stretta correlazione con la narrativa emergente di autori come Saviano, Ammanniti, Veronesi, Brizzi. D’altra parte non è un caso che i nuovi designer italiani, come Giulio Iacchetti, abbiano addirittura realizzato un libro-archivio di tutti gli oggetti, reali o virtuali che definiscono l’identità italiana, dal calendario di Frate Indovino alla Coccoina, dalla Festa dell’Unità alla liquirizia Tabù (raccolti nel volume collettivo Italianità, Corraini, Modena), mentre Roberto Giolito ha ridato vita, con sensibilità e intelligenza, a un mito del tutto italiano come la Fiat 500 (Il marketing del fantasma. Nuova Fiat 500, di Fulvio Carmagnola, in OT/ Orbis Tertius, 1, Mimesis, 2008). Anche la fotografia italiana si segnala per questo recupero: basti pensare all’opera di Francesco Jodice o di Paola di Bello, di Massimo Siragusa o di Paola Salerno per capirlo. Tuttavia, qui è fondamentale stabilire alcune distinzioni. Una serie di artisti e di opere si è focalizzata sui guasti italiani con grande serietà, ma fatalmente ricalcando atteggiamenti tradizionali. Lo stesso esempio di Gomorra — il libro più del film — indica che quando si affrontano temi “alti” si tende a ricorrere a linguaggi altrettanto alti, di severa “riscossa civile” come, in questo caso, il recupero del Neorealismo, stile che però rischia di non essere più in sintonia coi tempi. Nelle molte operazioni attuali in cui ritorna il vecchio cliché della denuncia, si conserva una (immotivata) fiducia nel fatto che ci sia qualcosa da (d)enunciare a qualcuno, e che sia possibile farlo da un luogo di (d)enunciazione neutrale, non coinvolto, “obiettivo” sui fatti, la cui inesistenza invece è proprio ciò che rende tanto paradossale la situazione (e la storia tutta) del nostro paese.<br />Alcune recenti operazioni artistiche che hanno toccato il senso dell’appartenenza italiana, invece, partono proprio dall’impossibilità di una presa di posizione “obiettiva”. Operazioni come l’Art Parade di Francesco Spampinato con le bandiere italiane spixellate, o l’opera di Goldiechiari Confine immaginato, l’installazione sonora che riproduceva con campionamenti di scrosci d’acqua e sciacquone l’inno italiano Fratelli d’Italia, o la faccia di Berlusconi trasformata in icona bizantina nei mosaici di Leonardo Pivi testimoniano, più che una volontà di mettere alla berlina usi e costumi italioti, il radicale confronto con un’identità fantasmatica, scollata da se stessa come i bordi di una foto mossa, dove il culto del calcio, la foto del leader e l’inno di Mameli (tutte cose per altro stranamente collegate!) si scambiano ruoli e significati. In questo<br /><br />senso, l’opera di Cattelan, che sovente ha toccato il tema dell’identità italiana, resta<br /><br />profondamente indicativa. Da Ninna Nanna del lontano 1994, installazione realizzata con le macerie del PAC dopo l’attentato che lo aveva distrutto, fino a All, 2008, i nove marmi che sembrano altrettanti morti ammazzati, Cattelan non si è mai arreso alla logica della semplice denuncia, preferendo la strada indiretta dell’interrogativo e dell’ambiguità riflessiva. Non è un caso che al suo collodiano Charlie don’t surf (il ragazzetto con le mani trafitte da due matite) sia dedicata l’omonima ballata dei Baustelle — e non è nemmeno un caso che un’allegoria ricorrente nell’arte contemporanea, proprio a cominciare da Cattelan, fino ad arrivare alla parodia di quel duo geniale e irresistibile che sono Bertozzi & Casoni, passando per Manganelli e Carmelo Bene, sia proprio il dis-eroico Pinocchio. In questo senso, più che alla ricerca delle radici di una presunta identità italiana, gli artisti nostrani migliori hanno afferrato che la verità di questa nostra terra risiede soprattutto in una differenza intrinseca, disidentità di sé da sé, inaugurata sicuramente da uno come Pirandello. È in questa chiave che andrebbero recuperate le tradizioni anti-tradizionali della dis-italianità. Sinceramente, è bello che un curatore di livello internazionale come Bonami abbia incluso nella sua mostra “Italics” figure desuete quali Guttuso o Ferroni, ma in un certo senso, ciò che è davvero singolare non è il gesto di includerli in mostra, ma lo stupore che esso ha suscitato. Anche questo è un tratto tipico dell’italiotismo più becero: in Francia, per esempio, quando una personalità raggiunge un rango storico, può essere sottoposta a una critica postuma anche feroce, ma entra automaticamente a far parte di un pantheon da cui non è più rimossa, e in cui trovano posto tanto Luigi XVI che Napoleone, tanto Céline che Sartre. Qui, invece, l’ultimo arrivato pretende di fare piazza pulita di tutti quelli che lo hanno preceduto; così, benché non si possa non sottoscrivere la feroce critica che uno come Luca Beatrice ha indirizzato ai cascami ideologici dell’Arte Povera, bisognerebbe anche avere la magnanimità di ammettere che, ormai, è roba archiviata, fa parte della nostra storia<br /><br />come il Futurismo o la poesia visiva. Così, in una mostra sull’italianità quello che più stupisce non è la presenza di Guttuso (mossa senz’altro talentuosa), ma invece la mancanza degli autentici eroi anti-italiani: se siamo d’accordo su Cattelan, perché non inserire le indimenticabili due puntate di Carmelo Bene da Costanzo del 1994? In quell’operazione mediatica, in cui un personaggio così poco televisivo come Bene ebbe il coraggio e la follia di darsi in pasto a un pubblico immensamente più grande di lui, alligna tutta la forza malapartiana dell’italianità più paradossale e più vera. E non dovremmo dire lo stesso degli interventi televisivi di De Dominicis, o del dimenticato ma pazzescamente geniale Orlando Furioso di Luca Ronconi (1975), che, a rivederlo con gli occhi di oggi, non può non ricordare le elaborate meccaniche visive di una Tacita Dean o di un Matthew Barney? E quando un artista di vaglia come Alfredo Jaar, nella sua ultima personale italiana, si spinge a chiedere con grandi manifesti “dove sta Gramsci”, l’operazione risulta inevitabilmente ideologica perché Gramsci è elevato a bandiera della benedetta “coscienza nazionale”, che l’Italia proprio non ha e la cui mancanza è anzi la sua caratteristica, e le sue “ceneri” andrebbero invece accostate senza timore a quelle dei pochi che hanno condiviso con lui il destino di plasmare questo paese nel bene e nel male, sia pur da sponde politicamente diverse, come Croce, o persino Gentile, della cui storica riforma scolastica siamo tutti (finora!) inevitabilmente figli e debitori. Queste sono le cose che gli artisti di oggi mostrano a tratti di intendere sennonché, forse, un po’ troppo tardi. Ormai, ora che ci stavamo riappassionando al nostro paese, altre realtà vanno affacciandosi sul palcoscenico<br /><br />della Storia, e forse è l’Europa tutta a essere destinata a un inevitabile declino. Adesso, che avevamo capito di contare qualcosa, non per le nostre presunte e sempre ripetute virtù, ma proprio per i nostri difetti, adesso è il momento di prender congedo. D’altra parte, questo strano destino è in linea con una indimenticabile intuizione di uno dei migliori dis-italiani che mai abbiano calcato il suolo natìo, cioè Pier Paolo Pasolini, che poco prima di morire ebbe a dire: “È dunque assolutamente necessario morire, perché, finché siamo vivi, manchiamo di senso”.</strong><br /><br /><br />*Marco Senaldi, critico d’arte e filosofo, collabora con la cattedra di Educazione Estetica dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-1871981782619180662009-04-09T02:34:00.000+02:002009-04-09T02:35:53.272+02:00Ricostruiamo la Casa dello studente.<strong>Sinistra e Libertà ha aperto un Conto corrente bancario dedicato alla sottoscrizione in favore delle popolazioni dell'Abruzzo: Sinistra e Libertà Solidarietà Abruzzo IT 82 B 0832703221 000000003346 da utilizzare per versamenti attraverso bonifici. I soldi raccolti contribuiranno alla ricostruzione della Casa dello studente</strong>.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-3934331712661660832009-04-07T17:53:00.002+02:002009-04-07T18:00:32.347+02:00Appello alla Solidarietà con l’Abruzzo.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy93Nk4vc6E6ZeH9buVrYaFZaMxXjfFWn7ESAnt1M8yYA40D2ewLHGm8KigaoN7D8CRUsfwYf5Omc0vrJ1IduklC8w_xJR93FxPzMq_JGYeBScA4w2THWMy4sly-9K8udpzEZguvOvMU7z/s1600-h/terremoto-sumatra.gif"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy93Nk4vc6E6ZeH9buVrYaFZaMxXjfFWn7ESAnt1M8yYA40D2ewLHGm8KigaoN7D8CRUsfwYf5Omc0vrJ1IduklC8w_xJR93FxPzMq_JGYeBScA4w2THWMy4sly-9K8udpzEZguvOvMU7z/s400/terremoto-sumatra.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321979854860738930" /></a><br /><br />Cari compagni e compagne, amici e amiche, <br />stiamo cercando di organizzare una rete di solidarietà e primo aiuto per la popolazione abruzzese colpita dal sisma. Tutte le nostre iniziative saranno coordinate con la Protezione Civile, da cui stiamo attendendo informazioni e direttive più dettagliate. <br /><br /><strong><strong>RETE DI ACCOGLIENZA SFOLLATI <br /><br />Stiamo predisponendo una rete di persone disponibili ad ospitare gli sfollati. Per questa ragione vi chiediamo, se abitate in regioni prossime alle zone interessate dal sisma e siete nella condizione di ospitare qualcuno, di comunicarci a partire da ora le seguenti informazioni: <br />nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo e-mail, numero delle persone che potete accogliere, numero delle stanze e durata approssimativa della disponibilità.<br />Il nostro indirizzo e-mail è sinistraeliberta.volontari@gmail.com e tel. Annagrazia 328.8638712<br /><br />GRUPPI DI VOLONTARI <br /><br />Stiamo comunicando alla Protezione Civile le disponibilità dei nostri militanti, attivisti e simpatizzanti a recarsi in Abruzzo per fornire assistenza, aiuto e soccorso alla popolazione. Chi di voi fosse disponibile può comunicarcelo fin da ora all’indirizzo: sinistraeliberta.volontari@gmail.com e al numero di tel. Annagrazia 328.8638712. Comunicateci anche, nel caso le aveste, le competenze specifiche che potrebbero essere utili ai soccorsi (es. medici, ingegneri, infermieri, psicologi, assistenti sociali, cuochi).<br /><br />RACCOLTA COPERTE, MEDICINALI, VESTIARIO, MATERIALI UTILI A RIMUOVERE LE MACERIE<br /><br />Stiamo verificando con la protezione civile la reale necessità di una raccolta di materiale di cui sopra. Nelle prossime ore vi daremo nuove informazioni attraverso le newsletter e il nostro sito, e nel caso fosse realmente utile predisporremo centri di raccolta. <br /><br />RACCOLTA FONDI PER L’EMERGENZA ABRUZZO<br /><br />Stiamo raccogliendo fondi da destinare all’emergenze immediata e i soccorsi. Per farlo stiamo aprendo un apposito conto corrente di Sinistra e Libertà che sarà attivo da domani.<br /> <br />DONAZIONI DI SANGUE<br /><br />Pare dagli ultimi aggiornamenti che non ci sia un’emergenza sangue, in ogni caso se si dovesse ripresentare questo problema chi vuole donarlo può farlo <br />in Abruzzo: presso l'ospedale di Pescara - Dipartimento di Medicina Trasfusionale PO "Spirito Santo" Via Fonte Romana 8 - 65124 Pescara Telefono 0854252687. Oppure ci si può rivolgere agli altri ospedali abruzzesi.<br />Nel resto d’Italia si può donare sangue in tutte le sedi Avis del paese. Per trovare quella più vicina: www.avis.it</strong> </strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-87437167638559437762009-04-03T23:38:00.002+02:002009-04-03T23:45:01.597+02:00Il 4 aprile per un nuovo Piano nazionale del lavoro.di <strong>Alessandro Sabiucciu</strong> Mps<br /><br /><strong>Sabato saremo a Roma, a fianco della CGIL, con le nostre bandiere, con i nostri programmi. Non si tratta solamente di una scelta, pur importante, di solidarietà verso la più grande organizzazione sindacale sottoposta ad un attacco virulento da parte della destra che governa l’Italia. Si tratta di scendere in piazza per rivendicare misure concrete, a favore del lavoro, in una crisi dalle conseguenze drammatiche per i lavoratori e gli strati più deboli della popolazione, per sostenere una diversa qualità della relazione tra ambiente e lavoro attraverso la quale costruire anche le condizioni di uscita dalla crisi, per porre un argine alla deriva autoritaria della democrazia che si manifesta a partire dalla negazione del diritto di voto ai lavoratori. <br />Il governo Berlusconi persevera nella pratica degli annunci (operazioni di marketing politico), senza che alcun provvedimento concreto si sia ancora visto, mentre le condizioni materiali delle persone continuano a peggiorare, come confermato da tutti gli indicatori statistici (CIG, CIGS, Mobilità, iscrizioni al collocamento). Cresce l’incertezza e l’insicurezza sociale ed aumentano i processi di fragilizzazione delle identità individuali, in un quadro di precarietà sistemica. Senza una chiara ripresa del conflitto sociale, senza una ritrovata, ricostruita, capacità della sinistra di definire un progetto politico unificante per questa società frantumata, c’è il pericolo che si saldino, ancora di più, le derive razziste con le spinte populiste: una miscela devastante, tesa a perseguire una “privatizzazione del tutto” (dall’acqua alla scuola), che colpirà tutte le reti di protezione sociale. <br /><br />Credo che la posta in gioco sia chiara e possiamo già anticipare, dai segnali che arrivano dai territori per numero di pullman e di treni speciali, che la partecipazione sarà grandiosa. La straordinaria riuscita della manifestazione sarà utile ad impedire il consolidamento di un blocco sociale conservatore, con venature persino reazionarie, razziste e xenofobe, e potrà aiutare la definizione di una piattaforma sociale, culturale, politica, per la quale noi del Movimento per la Sinistra ci rendiamo disponibili. Dalla difesa del Contratto Nazionale di Lavoro, al raddoppio della durata della Cassa Integrazione per coprire tutto il periodo della crisi, all’aumento dell’indennità di disoccupazione, fino al rilancio degli investimenti sulla ricerca, l’istruzione, sulle energie rinnovabili e sulle tecnologie dolci come sfida anche occupazionale per il presente ed il futuro prossimo, tutte le proposte della CGIL sono condivisibili. <br /><br />Vogliamo portare il nostro contributo proponendo una totale ed incondizionata “moratoria” dei licenziamenti, che serve soprattutto per quelle lavoratrici e lavoratori precari e o della piccola e piccolissima impresa e dell’artigianato: moratoria che si può ottenere estendendo, erga omnes, la cassa integrazione a tutte e tutti a prescindere sia dai settori merceologici di appartenenza e che dalla dimensione occupazionale della struttura di lavoro. L’obiettivo deve essere: nessun licenziamento durante la crisi! Per realizzarlo serve un po’ di “deficit spending” con buona pace dei turbo liberisti. <br /><br />Nell’immediato queste misure servono come una sorta di “terapia della riduzione del danno”, sono utili a salvaguardare soglie fondamentali di reddito e di consumi, sono imprescindibili per mantenere un “pavimento” dei diritti ed evitare di passare da una crisi economica, per quanto gravissima, ad una depressione economica che travolgerebbe soprattutto i più deboli. <br /><br />La rimessa in campo di una sinistra degna di questo nome non può realizzarsi, però, limitandosi ad interventi, per quanto importanti, di natura congiunturale. Serve un PIANO NAZIONALE per il LAVORO. Dopo la sconfitta alla Fiat degli anni ’50, Giuseppe Di Vittorio seppe riaprire i percorsi politici e propose il Piano per il Lavoro. Oggi serve uno scatto di analoga forza politica. Serve al mondo del lavoro ed al sindacato e serve alla sinistra politica. <br /><br />La ricostruzione della centralità sociale del lavoro, la messa in campo di una proposta complessiva di ridisegno dei diritti del lavoro, oggi devastati dalle diverse legislazioni e dalla polverizzazione produttiva, la possibilità di sviluppare nuove piattaforme sociali unitarie anche attraverso forme di salario sociale, passano solo attraverso un disegno strategico di grande spessore culturale, politico e sociale. Un Piano Nazionale per il Lavoro come strumento per la tutela dei diritti, per una stagione di sviluppo economico armonico tra lavoro e ambiente, come piattaforma per la ricostruzione della sinistra politica in Italia ed in Europa. Proponiamo alla CGIL di avviare i confronti per costruirlo sfidando, per questo obiettivo, l’insieme delle forze di sinistra e democratiche.</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-38456261344721532292009-04-01T12:19:00.001+02:002009-04-01T12:19:24.096+02:00Il 4 aprile la Cgil in piazza.L'appello di Guglielmo Epifani<div xmlns='http://www.w3.org/1999/xhtml'><p><object height='350' width='425'><param value='http://youtube.com/v/FZi5MbUmaOs' name='movie'/><embed height='350' width='425' type='application/x-shockwave-flash' src='http://youtube.com/v/FZi5MbUmaOs'/></object></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-47669340507228301622009-03-31T23:48:00.001+02:002009-03-31T23:52:03.254+02:00Chi semina, raccoglie.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdnqPp9EsQIdc7z4tOA7wtOrYO3txFnm1t8fTujpJsAN-Xdm1xANvD0TROoSLTqvf2OIVb9L9QQyia37CByDUftEgQbm5CryAZsmXKvndDfx-d_lrVxxexrLyIzL_WwdmFjeIjzxRxlLGH/s1600-h/campagna-non-proibizionista-A4.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 283px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdnqPp9EsQIdc7z4tOA7wtOrYO3txFnm1t8fTujpJsAN-Xdm1xANvD0TROoSLTqvf2OIVb9L9QQyia37CByDUftEgQbm5CryAZsmXKvndDfx-d_lrVxxexrLyIzL_WwdmFjeIjzxRxlLGH/s400/campagna-non-proibizionista-A4.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5319472453422755266" /></a><br /><strong>"Seminare sinistra per raccogliere libertà” è il tema di una campagna nazionale non proibizionista che inizia il 4 aprile allo Spazio Pubblico Leoncavallo di Milano e si concluderà il 9 maggio a Roma all’interno della Million Marijuana march. <br />E’ una appello e al tempo stesso una proposta politica che contiamo si moltiplichi in centinaia di occasioni in tutto il paese. <br /><br />Si è da poco conclusa la quinta Conferenza nazionale delle politiche antidroga a Trieste: un fallimento nel fallimento. Nel disastro prodotto dalle politiche proibizioniste su scala globale si è potuto toccare con mano quello della legge Fini- Giovanardi (49/2006) a tre anni dalla sua approvazione: consumi ai massimi, riduzione dell'età di prima assunzione, esplosione del narcotraffico. Una legge largamente segnata da un approccio ideologico, fatta di improvvisazione e attacco al servizio pubblico sulle tossicodipendenze. Alle sperimentazioni di riduzione del danno e del rischio largamente diffuse in Europa si è opposta una cieca retorica, alle politiche di prevenzione e all’informazione si è sostituita un’affabulazione con tratti di farsa. E invece è una tragedia: nei prossimi anni il governo condanna centinaia di migliaia di cittadini e le loro famiglie ad una battaglia solitaria, e molti di più al girone delle sanzioni penali e amministrative.<br /><br />E’ un centrodestra liberista in materia economica e fortemente autoritario nel campo dei diritti civili e delle libertà. Dal testamento biologico alle unioni civili, alla limitazione del diritto di sciopero e di manifestare, attraverso una sequenza di provvedimenti, pacchetti, apparentemente volti alla “sicurezza dei cittadini” e che lambiscono ormai le garanzie costituzionali.<br /><br />E' ormai chiaro che servono approcci radicalmente nuovi: la Sinistra scende letteralmente in campo e guarda alle sperimentazioni che qua è là in Europa e nel mondo disegnano le possibili alternative.<br /><br />Non casualmente la prima iniziativa di questa campagna si svolge la sera del 4 aprile, al termine della grande manifestazione della CGIL: un modo chiaro per segnare il rapporto ormai strettissimo che lega oggi diritti civili e sociali.</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-5965841634097824252009-03-31T23:37:00.000+02:002009-03-31T23:48:27.309+02:00Il 4 aprile con la CGIL.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhABoI5AWi_OuS7_4fxNM5Ax7xpaHypTLfO7AJ_Mn7qcey7X0V31jotvH-pJYqrRz2SUZ-RYd-3l3z-WQTpVcFGfrNhcb1IOUkrYtRCNVBVO4CvHpsAR0JfUiHibtcSlV3F0r71u0FgALPN/s1600-h/Immagine%252012.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 285px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhABoI5AWi_OuS7_4fxNM5Ax7xpaHypTLfO7AJ_Mn7qcey7X0V31jotvH-pJYqrRz2SUZ-RYd-3l3z-WQTpVcFGfrNhcb1IOUkrYtRCNVBVO4CvHpsAR0JfUiHibtcSlV3F0r71u0FgALPN/s400/Immagine%252012.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5319471774890370146" /></a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-12308411658964981482009-03-31T23:15:00.005+02:002009-04-01T00:25:48.837+02:00Primarie: Ecco i seggi.Domenica 5 aprile 2009, dalle ore 8.00 alle 21.00, si terranno le elezioni primarie per la scelta del candidato Presidente della Provincia di Avellino e del sindaco di Avellino della coalizione di centro-sinistra<br />Possono votare tutti i cittadini italiani o dell'Unione Europea o di altri paesi che, al momento del voto, siano in possesso dei seguenti requisiti:<br />a) siano residenti nel Comune di Avellino per l’elezione del candidato a sindaco;<br />b) siano residenti nei 119 Comuni della provincia di Avellino per l’elezione del candidato alla Presidenza della Provincia. <br />c) abbiano compiuto i sedici anni di età;<br />d) dichiarino di riconoscersi nella proposta politica della coalizione del centrosinistra, accettando di sostenerlo alle prossime elezioni amministrative e di essere registrate nell’Albo elettori del centrosinistra, registrazione che può avvenire anche al momento del voto;<br />e) siano in possesso, qualora cittadini di paesi non facenti parte dell’Unione Europea, di regolare permesso di soggiorno in corso di validità.<br /><br />Al momento del voto si versa un contributo di almeno un Euro.<br /><br />Ogni elettore può votare solo nel seggio del comune di residenza. Per i cittadini di Avellino e Ariano verranno indicati e specificati i seggi in base al propria sezione elettorale.<br />L’elettore esprime una unica preferenza tracciando una croce sulla scheda in corrispondenza del candidato prescelto<br /><strong>Qui di seguito l'elenco dei seggi.</strong><br /><br /><strong>NUM<br /><br />COMUNE<br /><br />SEDE<br /><br />UBICAZIONE<br /><br />SEZ<br /><br />NOTE<br /><br />1<br /><br />ARIANO IRPINO <br /><br />PALAZZO DEGLI UFFICI<br /><br />VIA D'AFFLITTO <br /><br />1 - 6 - 7 <br />-8 - 9 -10 - 11 -12 - 13 -14 - 15 -25<br /><br />VOTANO NEL SEGGIO 1 LE SEZIONI DEL COLLEGGIO PROVINCIALE 2. (ARIANO 1)<br /><br />2<br /><br />ARIANO IRPINO <br /><br />PALAZZO DEGLI UFFICI<br /><br />VIA D'AFFLITTO<br /><br />2 - 3 - 4 - 5 16 - 17 - 18 19 - 20 - 21 22 - 23 - 24<br /><br />VOTANO NEL SEGGIO 1 LE SEZIONI DEL COLLEGGIO PROVINCIALE 3. (ARIANO 2)<br /><br />1<br /><br />BONITO <br /><br />BIBLIOTECA COMUNALE <br /><br />VIA ROMA <br /><br />1<br /><br />CASALBORE<br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA BATTISTI<br /><br />1<br /><br />FLUMERI <br /><br />AULA S. ROCCO<br /><br />PIAZZA SAN ROCCO <br /><br />1<br /><br />GRECI<br /><br />LOCALE<br /><br />CORSO CAROSENO<br /><br />1<br /><br />GROTTAMINARDA <br /><br />SALA ENZO FERRARO<br /><br />VIA CONDOTTI <br /><br />1<br /><br />MELITO IRPINO <br /><br />AUDITORIUM COMUNALE<br /><br />P.ZZA DELLA REPUBBLICA <br /><br />1<br /><br />MONTAGUTO <br /><br />CENTRO POLIVALENTE<br /><br />VIA PEPE <br /><br />1<br /><br />MONTECALVO IRPINO<br /><br />LOCALE ADIACENZE CHIESA<br /><br />VIA BELLA DONNA<br /><br />1<br /><br />SAVIGNANO IRPINO <br /><br />CIRCOLO ACLI<br /><br />C.So VITTORIO EMANUELE <br /><br />1<br /><br />VILLANOVA DEL BATTISTA <br /><br />BIBLIOTECA COMUNALE<br /><br />VIA POZZO <br /><br />1<br /><br />ALTAVILLA I. <br /><br />SEDE PD <br /><br />C.SO GARIBALDI <br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />GAZEBO DI FRONTE NUOVA PREFETTURA<br /><br />CORSO V. EMANUELE <br /><br />1- 10<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI PIAZZA GARIBALDI E NELLA<br />SCUOLA MEDIA "L. DA VINCI" <br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />GAZEBO PIAZZA DI FRONTE FERROVIA<br /><br />VIA F. TEDESCO<br /><br />49 - 52<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI VIA FONTANATETTA<br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />GAZEBO ADIACENZE SCUOLA ELEMENTARE<br /><br />RIONE PARCO<br /><br />39 - 40<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI VIA G. ROTONDI<br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />P.ZZA STURZO-S. TOMMASO <br /><br />41 - 48<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI CONTRADA SAN TOMMASO E NELLA<br />SCUOLA MEDIA DI CONTRADA SAN TOMMASO<br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />GAZEBO<br /><br />P.ZZA RIONE MAZZINI<br /><br />58 - 62<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI RIONE MAZZINI<br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO<br /><br />CORSO EUROPA<br /><br />35 - 38<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE PROLUNGAMENTO VIA ROMA<br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA MORELLI E SILVATI <br /><br />11 - 17<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA MEDIA "D. ALIGHIERI" E NELLA SCUOLA<br />MATERNA DI VIA PIAVE<br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA MORELLI E SILVATI <br /><br />18 - 21<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI VIA DEGLI IMBIMBO <br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA MORELLI E SILVATI <br /><br />22 - 27<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA MEDIA "E. COCCHIA" <br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA MORELLI E SILVATI <br /><br />66 - 71<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE "PERNA" <br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />GAZEBO<br /><br />PIAZZA DI PICARELLI <br /><br />56 - 57<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE FRAZIONE PICARELLI<br /><br />1<br /><br />AVELLINO <br /><br />GAZEBO ADIACENTE BAR DALLAS<br /><br />VALLE<br /><br />29-34<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA ALLA SCUOLA MEDIA "F. SOLIMENA" E NELLA SCUOLA<br />ELEMENTARE DI VIA COLOMBO<br /><br />1<br /><br />AVELLINO<br /><br />GAZEBO <br /><br />PIAZZA VALLE<br /><br />53-55<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA MATERNA FRAZIONE VALLE<br /><br />1<br /><br />AVELLINO<br /><br />LOCALE PRIVATO 18<br /><br />VIA GIANCOLA-BELLIZZI <br /><br />63 - 65<br /><br />CHI NORMALMENTE VOTA NELLA SCUOLA ELEMENTARE FRAZIONE BELLIZZI<br /><br />1<br /><br />CAPRIGLIA I.<br /><br />RISTORANTE IL PASSO<br /><br />Fraz. SAN FELICE <br /><br />1<br /><br />CASTELVETERE <br /><br />LOCALE PRIVATO<br /><br />PIAZZA MONUMENTO <br /><br />1<br /><br />GROTTOLELLA <br /><br />LOCALE PRIVATO<br /><br />VIA ANGELO MAGLIO <br /><br />1<br /><br />MANOCALZATI<br /><br />CASA DELLA CULTURA<br /><br />VIA UMBERTO I<br /><br />presso il Seggio di MANOCALZATI votano i residenti nel Comune di CANDIDA<br /><br />1<br /><br />MERCOGLIANO <br /><br />SEDE PD <br /><br />CORSO GARIBALDI <br /><br />1<br /><br />MONTEFALCIONE <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA MARCONI <br /><br />1<br /><br />MONTEFREDANE <br /><br />AUDITORIUM COMUNALE<br /><br />VIA ROMA <br /><br />1<br /><br />MONTEFUSCO <br /><br />LOCALE PRIVATO<br /><br />VIA S.NICOLA DE FRANC<br /><br />presso il Seggio di MONTEFUSCO votano i residenti nel Comune di SANTA<br />PAOLINA - TORRIONI<br /><br />1<br /><br />MONTEMILETTO <br /><br />SEDE PRO LOCO<br /><br />VIA PIASSI<br /><br />presso il Seggio di MONTEMILETTO votano i residenti nel Comune di TORRE LE<br />NOCELLE<br /><br />1<br /><br />OSPEDALETTO <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA PRINCIPE DI NAPOLI 1 <br /><br />presso il Seggio di OSPEDALETTO votano i residenti nel Comune di SUMMONTE<br /><br />1<br /><br />PAROLISE <br /><br />BIBLIOTECA COMUNALE<br /><br />PIAZZA MARINO <br /><br />1<br /><br />PIETRADEFUSI <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA ROMA - FRAZ. DENTECANE <br /><br />1<br /><br />PRATA P.U.<br /><br />SEDE PD <br /><br />VIA MATTEOTTI <br /><br />1<br /><br />PRATOLA SERRA <br /><br />SEDE PROLOCO<br /><br />CORSO VITTORIO EMANUELE<br /><br />1<br /><br />SAN MANGO S. C.<br /><br />LOCALE PRIVATO<br /><br />VIA PROVINCIALE 8S<br /><br />1<br /><br />SAN POTITO U.<br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA ROMA<br /><br />1<br /><br />SORBO SERPICO <br /><br />LOCALE PRIVATO<br /><br />VIA AMATUCCI <br /><br />presso il Seggio di SORBO SERPICO votano i residenti nel Comune di SALZA<br />IRPINA<br /><br />1<br /><br />TUFO <br /><br />BIBLIOTECA COMUNALE <br /><br />VIA PIESCO <br /><br />presso il Seggio di TUFO votano i residenti nel Comune di CHIANCHE - PETRURO<br /><br />1<br /><br />VENTICANO <br /><br />LOCALE PRIVATO<br /><br />VIA L. CADORNA <br /><br />1<br /><br />VOLTURARA I.<br /><br />EX CINEMA<br /><br />VIA RIMEMBRANZA<br /><br />1<br /><br />AIELLO DEL SABATO <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA MANCINI <br /><br />1<br /><br />ATRIPALDA <br /><br />EX SALA CONSILIARE<br /><br />P.ZZASPARAVIGNA <br /><br />1<br /><br />AVELLA <br /><br />CASA COMUNALE<br /><br />P.ZZA MUNICIPIO <br /><br />1<br /><br />BAIANO <br /><br />SEDE PD<br /><br />C.SO GARIBALDI <br /><br />1<br /><br />CERVINARA <br /><br />CASA COMUNALE<br /><br />P.ZZA TRESCINE <br /><br />1<br /><br />CESINALI <br /><br />CENTRO ANZIANI<br /><br />PIAZZA MUNICIPIO <br /><br />1<br /><br />CONTRADA <br /><br />SEDE PD <br /><br />VIA MARCONI 19<br /><br />1<br /><br />DOMICELLA <br /><br />SEDE COMUNALE<br /><br />PIAZZA FERRANTE<br /><br />1<br /><br />LAURO <br /><br />AUDITORIUM<br /><br />VIA PRINCIPE LANCELLOTTI <br /><br />1<br /><br />MARZANO DI NOLA <br /><br />MUNICIPIO<br /><br />VIA NAZIONALE <br /><br />1<br /><br />MONTEFORTE IRPINO <br /><br />LOCALI SOTTOSTANTI ISTITUTO COMPRENSIVO<br /><br />VIA AURIGEMMA <br /><br />1<br /><br />MONTORO INFERIORE <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA PIRONTI - PIANO<br /><br />1<br /><br />MONTORO SUPERIORE <br /><br />BIBLIOTECA COMUNALE <br /><br />FRAZ. SAN PIETRO VIA ROMA <br /><br />1<br /><br />PAGO DEL VALLO DI LAURO <br /><br />MUNICIPIO<br /><br />1<br /><br />PIETRASTORNINA <br /><br />LOCALE PRIVATO<br /><br />VIA SABATINO MINUCCI - TRAVERSA CORSO PARTENIO <br /><br />presso il Seggio di PIETRASTORNINA votano i residenti nel Comune di<br />SANT'ANGELO A SCALA<br /><br />1<br /><br />QUINDICI <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA S.ANTONIO EX SCUOLA MEDIA<br /><br />1<br /><br />ROCCABASCERANA <br /><br />EX SEDE PROLOCO<br /><br />VIA IMBRIANI <br /><br />1<br /><br />ROTONDI <br /><br />LOCALE PRESSO CASA COMUNALE<br /><br />VIA VACCARIELLO <br /><br />1<br /><br />SAN MARTINO VALLE CAUDINA <br /><br />SEDE PD<br /><br />PIAZZA ROMA <br /><br />1<br /><br />SAN MICHELE DI SERINO <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA LARGO MERCATO<br /><br />1<br /><br />SANTA LUCIA DI SERINO <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />PIAZZA S. GIUSEPPE MOSCATI<br /><br />1<br /><br />SERINO <br /><br />BIBLIOTECA FRAZ. DOGANA VECCHIA<br /><br />VIA G. MARCONI <br /><br />1<br /><br />SOLOFRA <br /><br />SEDE PD<br /><br />PIAZZA UMBERTO I<br /><br />1<br /><br />TAURANO<br /><br />LOCALE <br /><br />PIAZZA FRECONIA<br /><br />1<br /><br />AQUILONIA <br /><br />SEDE PD<br /><br />CORSO VITTORIO EMANUELE <br /><br />1<br /><br />BAGNOLI IRPINO <br /><br />SEDE PD<br /><br />P.ZZA L. DI CAPUA <br /><br />1<br /><br />BISACCIA <br /><br />CENTRO ANZIANI<br /><br />CORSO ROMULEO<br /><br />1<br /><br />CALABRITTO <br /><br />LOCALE FORUM DEI GIOVANI<br /><br />VIA ALLENDE <br /><br />1<br /><br />CALITRI <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA PITTOLI<br /><br />1<br /><br />CAPOSELE <br /><br />SEDE PD<br /><br />PIAZZA DANTE <br /><br />1<br /><br />CASSANO IRPINO <br /><br />SEDE PD <br /><br />VIA CROCE <br /><br />1<br /><br />CASTELBARONIA<br /><br />LOCALI<br /><br />ADIACENZE COMUNE<br /><br />1<br /><br />CASTELFRANCI <br /><br />BIBLIOTECA<br /><br />VIA FORIA <br /><br />1<br /><br />CONZA DELLA C.<br /><br />CASA DELLA COMUNITÀ<br /><br />C.SO XXIII NOVEMBRE <br /><br />1<br /><br />FONTANAROSA <br /><br />EX PROLOCO<br /><br />VIA MAZZINI 24 <br /><br />1<br /><br />FRIGENTO <br /><br />CENTRO CARITAS<br /><br />VIA ALDO MORO <br /><br />1<br /><br />GESUALDO <br /><br />EX ASILO COMUNALE <br /><br />PIAZZA NEVIERA <br /><br />1<br /><br />LACEDONIA <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA G. VICO <br /><br />1<br /><br />LIONI <br /><br />EDIFICIO PLURIUSO<br /><br />P.ZZA DELLA VITTORIA <br /><br />1<br /><br />LUOGOSANO <br /><br />GAZEBO<br /><br />PIAZZA DE GASPERI <br /><br />1<br /><br />MONTELLA <br /><br />SEDE PD<br /><br />PIAZZA BARTOLI<br /><br />1<br /><br />MONTEVERDE <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA CIRILLO 6 <br /><br />1<br /><br />NUSCO <br /><br />SEDE PD<br /><br />CORSO UMBERTO I<br /><br />1<br /><br />PATERNOPOLI <br /><br />SALA OTTAGONALE CENTRO CEPAS<br /><br />VIA TROISI <br /><br />1<br /><br />SAN NICOLA BARONIA <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA GRAMSCI <br /><br />1<br /><br />SAN SOSSIO BARONIA <br /><br />LOCALE SCUOLA MATERNA<br /><br />VIA PIANO <br /><br />1<br /><br />SANT'ANDREA DI C.<br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA ROMA <br /><br />1<br /><br />SANT'ANGELO DEI L<br /><br />SEDE PD<br /><br />CORSO VITTORIO EMANUELE<br /><br /><br />presso il Seggio di SANT'ANGELO DEI LOMBARDI votano i residenti nel Comune<br />di ROCCA SAN FELICE<br /><br />1<br /><br />SCAMPITELLA <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA CITTÀ DI CONTRA <br /><br />1<br /><br />SENERCHIA <br /><br />PALAZZETTO DELLO SPORT<br /><br />VIA PIANO DI ZONA <br /><br />1<br /><br />STURNO <br /><br />AUDITORIUM<br /><br />PIAZZA MUNICIPIO <br /><br />1<br /><br />TEORA <br /><br />SEDE PD<br /><br />CORSO PLEBISCITO<br /><br /><br />1<br /><br />TORELLA DEI LOMBARDI <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA CARACCIOLO<br /><br /><br />1<br /><br />VALLATA <br /><br />SEDE PD<br /><br />VIA CHIANCHIONE <br /><br /><br />1<br /><br />VALLESACCARDA <br /><br />CENTRO SOCIALE<br /><br />VIA CASA CIARLA </strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-58439671193059511412009-03-27T15:12:00.002+01:002009-03-27T15:16:20.852+01:00Primarie: Lettera aperta alle Irpine e agli Irpini.<strong>Care e Cari,<br /><br />dopo una lunga riflessione la Sinistra irpina ha deciso di partecipare alle Primarie del 5 aprile, in Provincia e al Comune capoluogo.<br /><br />Ci siamo, dunque. E non semplicemente per una testimonianza. <br /><br />Per rendere autentiche queste Primarie, e far sì che non siano una noiosa resa dei conti interna al PD. <br /><br />Per rappresentare un punto di contatto con quei mondi oggi troppo lontani e delusi dalla politica. Per provare ad aprire una finestra verso la società civile, il mondo del lavoro e della cultura, i movimenti, i giovani.<br /><br />Per dare un’alternativa reale a quelle donne e a quegli uomini che vogliono davvero scrivere una pagina nuova per l’Irpinia.<br /><br />Quella che proponiamo è un’altra Irpinia: attenta alle fasce sociali e alle famiglie più deboli, vicina ai lavoratori oggi esposti alla durezza della crisi, che scommette sulla partecipazione come metodo irrinunciabile di governo, che investe sulle nuove generazioni, sull’innovazione, sulla valorizzazione e la tutela dei nostri territori.<br /><br />Le primarie, dunque, ce lo dicono le eccezionali esperienze di Vendola e Obama, possono essere uno straordinario strumento di cambiamento. Un’occasione che, spero, le irpine e gli irpini non mancheranno.<br /><br />Ma queste Primarie sono soprattutto un segnale forte, di unità e partecipazione, contro il Governo Berlusconi. Un governo che ha mandato i militari sul Formicoso e a Savignano, che invia le ronde nelle città, che umilia e deruba il Mezzogiorno, che attacca il contratto nazionale di lavoro e il diritto di sciopero, che occulta e non affronta la crisi, che taglia la scuola e la sanità, che mette in discussione la laicità e i diritti, che alimenta insicurezze e paure.<br /><br />Per questo non faccio uno scontato appello al voto per i candidati della Sinistra. <br /><br />Chiedo al popolo di centro-sinistra di fare uno sforzo di vitalità, di uscire dalla rassegnazione, di moltiplicare in questi giorni i luoghi di incontro e discussione, di partecipare liberamente e scegliere il futuro dell’Irpinia. Insieme. <br /><br />Gennaro M. Imbriano</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-36571673240089406142009-03-25T15:34:00.001+01:002009-03-25T15:34:46.259+01:00NICHI VENDOLA PIAZZA FARNESE 21 MARZO 2009 SINISTRA e LIBERTA'<div xmlns='http://www.w3.org/1999/xhtml'><p><object height='350' width='425'><param value='http://youtube.com/v/fLNYiwODR4U' name='movie'/><embed height='350' width='425' type='application/x-shockwave-flash' src='http://youtube.com/v/fLNYiwODR4U'/></object></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-18218254631506600182009-03-23T01:10:00.002+01:002009-03-23T01:16:26.961+01:00Avellino, Vendola lancia Sinistra e Libertà.di <strong>Manuela Di Pietro </strong>- irpinianews <br /><br /><strong>Avellino - Non la somma di un ceto politico residuale ma l’inizio di un<br />cammino comune dopo lo schianto terribile dell’Arcobaleno: da questo input è<br />nato “Sinistra e Libertà” (che ha unito Movimento per la Sinistra, Partito<br />Socialista, Verdi, Sinistra Democratica), tenuto oggi a battezzo al Viva<br />Hotel di Avellino dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola<br />accompagnato dallo slogan “La primavera della Sinistra arriva il 20 marzo”.<br />A fare gli onori di casa Gennaro Imbriano, Maria Grazia Valentino, Generoso<br />Bruno e Peppe De Cristofaro che hanno “ospitato” gli alleati: Franco<br />Vittoria, Rodolfo Salzaruolo, Angelo Flammia, Edmondo Marra, Rosanna Repole,<br />Giuseppe Vetrano, Marcello Zecchino, Domenico Ranaudo, Peppe Sarno, Vanni<br />Chieffo, Lello De Stefano, Pasquale Puorro, Luciano Vecchia, Luigi De<br />Vincentiis, Luigi Mainolfi, Toni Ricciardi, Luigi Famiglietti. <br />Ad Imbriano l’onore e l’onere dell’annuncio: la Sinistra presenterà liste<br />unitarie al Comune di Avellino e alla Provincia. <br />Ma a suonare la sveglia di una Sinistra “rimasta con un libro vuoto in<br />mano”, “senza più parole da comunicare” ma pronta a riscrivere una storia“ è<br />stato proprio l’ex esponente di Rifondazione Comunista che ha mosso la<br />carica rispetto ad un Paese “affondato nel lessico di un vocabolario<br />parafascista”. In cui le risposte non possono essere date “dallo sceriffo Di<br />Pietro” e dai “talk show di Franceschini”. <br />Vendola non ha nascosto le sue preoccupazioni nè la determinazione di<br />ripartire da una cultura politica padrona dei processi di fondo che animano<br />il Paese e non solo. Cavalli di battaglia: lavoro e formazione. Le uniche<br />armi in grado di contrastare “l’egemonia della destra” che è “al tramonto<br />nel mondo ma non in Europa e in Italia dove è entrata nei sogni e nella vita<br />dei cittadini”. <br />Il grave momento economico, che lascia prospettare un futuro davvero<br />apocalittico, diventa spunto per un parallelo tra la questione morale e<br />quella sociale. Una l’equazione: formazione sinonimo di crescita e qualità .<br />Il tutto per essere competitivi attraverso competenze e acquisizioni che<br />inseriscano a pieno titolo il Paese nel mercato globale. <br />La prima idea è quella di una moratoria sui licenziamenti, condizione<br />indispensabile “se gli imprenditori intendono fronteggiare la crisi con<br />aiuti da parte del governo”. Condizione necessaria ma non sufficiente a cui<br />è d’obbligo aggiungere interventi mirati su coloro che sono interessati da<br />ammortizzatori sociali. In proposito un dictat su tutti: detassazione.<br />Il modello da seguire è quello di Obama a cui Vendola rende il merito di<br />aver scritto una pagina nuova negli Stati Uniti attraverso provvedimenti di<br />sostegno a scuola e sanità pubblica oltre alla tassazione delle rendite e<br />dei patrimoni. L’esatto contrario di quanto sta accadendo in Italia. “Qui si<br />parla solo di tagli. Soprattutto nella scuola e nella sanità . Per quanto<br />riguarda l’istruzione, tagliare vuol dire privarci dell’acquisizione di<br />competenze in grado di renderci competitivi. In tema sanità i tagli non<br />riguardano gli sprechi, così come dovrebbe essere, ma i servizi e il diritto<br />alla salute”.<br />Poi una malinconia facile da superare e compensata dalla speranza di un<br />futuro di rinnovamento: “Ho amato falce, martello e stella ma oggi servono<br />altri simboli maggiormente in grado di intercettare i sogni delle nuove<br />generazioni”. Dunque un taglio con il passato e l’inizio di un nuovo libro.<br />Per ora ancora in bianco. “Perchè una Sinistra che sa già tutto è destinata<br />a morire rapidamente”.</strong> <br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBmYMaF7hjSfroxySrsoE-GTggPrTW4pMITSgMEnf0ykov2dsysl6-Z0bsE9ijr8tXBWwJ2LincgY3-FOntwID3xCzcIWm0sXMpp0woZRk3KPiwDZOJEU9M6XVwHa9MBOJ2cvIg7GpGlTb/s1600-h/nichi+av.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBmYMaF7hjSfroxySrsoE-GTggPrTW4pMITSgMEnf0ykov2dsysl6-Z0bsE9ijr8tXBWwJ2LincgY3-FOntwID3xCzcIWm0sXMpp0woZRk3KPiwDZOJEU9M6XVwHa9MBOJ2cvIg7GpGlTb/s400/nichi+av.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5316170014991086658" /></a><br />foto archivio irpinianewsUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-5419936032256531932009-03-22T16:45:00.002+01:002009-03-22T16:49:00.375+01:00Vendola ad Avellino: «Ripartiamo dall’unità per restituire speranza al Paese».di <strong>Marco Staglianò </strong>- Buongiorno Irpinia<br /><strong>«Lungi dal volere essere un cartello elettorale, Sinistra e Libertà rappresenta una speranza da costruire contro la fabbrica della paura berlusconiana. Ripartiamo oggi per un nuovo cammino, il cui approdo dovrà essere quello dell’unità della sinistra del ventunesimo secolo. Una sinistra unita e rinnovata, capace di superare le gabbie della chiusura identitaria, per coniugare il proprio capitale storico in un nuovo linguaggio capace di inserirsi nelle fratture di una società dinamica ed in continua evoluzione. Una sinistra che in Irpinia vuole contrastare l’avanzata di una destra antimeridionale ed antidemocratica, che cerca ancoraggio nel trasformismo demitiano. Una sinistra che vede nella propria coesione ideale e nella propria unità, la via maestra per spingere il Partito democratico sul terreno del rinnovamento e che proprio per questo, si presenterà alle prossime amministrative con liste unitarie, aperte anche a coloro che hanno scelto pretestuosamente di non essere qui stasera». Questo, in sintesi, il senso delle riflessioni sviluppate dal dirigente provinciale del Movimento per la Sinistra, Gennaro Imbriano, all’incontro tenutosi ier presso la sala convegni del Viva Hotel di Avellino, per presentare il nuovo cartello elettorale che ha unito Movimento per la Sinistra, Verdi, Sinistra democratica e Partito Socialista. Un progetto che se pare essere decollato a livello nazionale, in Irpinia si è arenato sullo scoglio delle divisioni, tra chi, come Sinistra democratica, ha scelto la strada del centrosinistra alternativo, e chi, invece, ha scelto di seguire la strada del confronto programmatico con il Pd. Il discorso di Imbriano, ha preceduto quello di diversi esponenti della sinistra irpina, tra cui quello del Presidente provinciale dei Verdi, Pasquale Puorro e del socialista Giuseppe Sarno. Ma a suonare la carica di «una sinistra che vuole rinascere dal rifiuto dei vecchi simboli e dalla nostalgia dei muri abbattuti dal peso della storia», ci ha pensato il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Un discorso avvolgente nella retorica ma solido nei contenuti, più volte interrotto dagli applausi di una platea tanto folta quanto partecipe, tra le cui fila spiccava la presenza di tanti dirigenti provinciali del Partito democratico, primo fra tutti, il segretario Vittoria. Parte da lontano Vendola. Parte, cioè, dalla descrizione di un mondo in evidente trasformazione, nell’ambito del quale «la vecchia Europa appare sempre più vecchia perchè avviatata sulle proprie paure. L’Europa della xenofobia e delle piccole patrie, che ha in una Chiesa Cattolica reazionaria, chiusa in un dogmatismo sterile e distante dal sentore degli stessi credenti, il suo vero emblema. Una Chiesa che per bocca del suo Pontefice, da un lato punta il dito contro l’uso del preservativo in Africa, e dall’altro riabilita, tra le fila del Clero, le peggiori espressioni del conservatorismo clerico fascista. Ma il mondo cambia. L’Africa violentata dal potere delle multinazionali vede lentamente fiorire nella sua pancia i semi dell’emancipazione. Il Sud America, che per tanti decenni è stato il teatro delle sperimentazioni dittatoriali di matrice statunitense, oggi risorge grazie al democratico diffondersi di un vero riformismo socialista. E poi c’è il coraggio di Obama. Di un Presidente che con quattro parole, nel proprio discorso di insediamento, ha consegnato definitivamente alla storia tutto il paradigma neoconservatore, dandoci l’esatta misura di quanto sia vecchia l’Europa, e di quanto in quest’Europa, l’Italia di Berlusconi assuma il ruolo più regressivo. Basti in tal senso riflettere su quanto siano distanti le risposte date alla crisi da questo esecutivo rispetto a quelle date da Obama sul fronte della tassazione, dell’istruzione e della sanità. Mentre li si tassano i redditi più alti, si finanzia l’istruzione e la ricerca e si investe nella sanità, qui si fa l’esatto contrario. Viviamo in un regime che fonda la propria forza sulla connessione tra regressione culturale e regressione civile. Un regime che nasconde la tragicità di una crisi che solo in Puglia ha visto negli ultimi due mesi, più di 25000 lavoratori andare in cassa integrazione. Una crisi alla quale si risponde non finanziando gli ammortizzatori sociali o proponendo una moratoria sui licenziamenti, ma offrendo al popolo bue, il capro espiatorio costituito dal diverso, dal rom, dal clandestino. Viviamo in un regime che ha rielaborato in senso regressivo il panorama valoriale di un popolo, imponendo per mezzo di un insopportabile strapotere mediatico, un vocabolario che non esito a definire parafascista. Definiscono gli studenti che protestano pacificamente, guerriglieri. Schedano i barboni. Invitano i medici a tradire il giuramento di Ippocrate, e violentano la sofferenza di un padre che cerca di regalare alla propria figlia una morte dignitosa. Istituiscono le ronde e per paura di quello che potrà accadere di qui a qualche mese, restringono il diritto allo sciopero ed attaccano il mondo del lavoro. Viviamo in un regime che ci ha fatto sprofondare nelle tenebre medioevali e al quale occorre opporsi con la speranza. Quella speranza che vogliamo e dobbiamo ricostruire ripartendo da noi stessi, dai nostri sogni e dalle nostre idee. Noi abbiamo l’orgoglio e l’ambizione di rappresentare una sinistra senza più aggettivi connotativi. Una sinistra consapevole dei propri fantasmi e vogliosa di liberarsi dalle vecchie gabbie identitarie. Una sinistra che vuole ripartire dal lavoro e dall’ambiente, per costruire un mondo davvero libero. Dobbiamo riappropriarci della parola libertà. Quella parola fa parte del nostro dna ma oggi pare essere di proprietà della destra. Ce l’hanno rubata. La vera libertà non è scegliere tra mille canali televisivi che ti propinano quoridianamente sempre la stessa merda. La verà libertà non è quella che vuole piegare l’esistenza delle donne ai bisogni degli uomini. La vera libertà è quella dai luoghi comuni, dalla paura e dall’ignoranza. Ma per ricostruire una sinistra capace di riappropriarsi della parola libertà, dobbiamo riaprire quel libro prodigioso che contiene tutte le parole del mondo. Dobbiamo comprendere che non basta sventolare una bandiera con la falce ed il martello per essere credibili. Servono simboli e linguaggi nuovi. Serve cioè una sinistra capace di rinominare e di descrivere il mondo con parole nuove. Al cospetto di un mondo nuovo, una sinistra che dice di sapere già tutto è destinata a morire precocemente. Il nostro cammino sarà lungo ed insidioso, ma se sapremo riscoprire il valore del dubbio, girando le spalle ad un’autoreferenzialità goffa e salottiera, potremo restituire la speranza al nostro popolo».</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-12425975597578759772009-03-19T20:36:00.000+01:002009-03-19T20:38:30.652+01:00La primavera della SINISTRA.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4rkitBGM4Bezi18d1A2P2ODdAgFCh3ynTdv2DMywt_eYCS2vU3Vluo8tx3im56HFGVLEQwSIWghLfqFrmk_pO8iSliPipQLXrGUn8wdDi_WLMRF1dUFUF96nD-OnQHJCw1HgpDD4Va0yB/s1600-h/sinistra+e+libert%C3%A0+manifesto+2.bmp"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4rkitBGM4Bezi18d1A2P2ODdAgFCh3ynTdv2DMywt_eYCS2vU3Vluo8tx3im56HFGVLEQwSIWghLfqFrmk_pO8iSliPipQLXrGUn8wdDi_WLMRF1dUFUF96nD-OnQHJCw1HgpDD4Va0yB/s400/sinistra+e+libert%C3%A0+manifesto+2.bmp" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5314985292265017538" /></a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-72739644417370980072009-03-19T12:42:00.001+01:002009-03-19T12:47:49.103+01:00Acqua: La beffa di Tremonti.<strong>Il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.<br /><br />Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale).<br /><br />Già a Latina, la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.<br /><br />La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno puo' appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-76426903263109940672009-03-18T12:18:00.001+01:002009-03-18T12:21:29.068+01:00Bruno - MpS: "Quattro aprile, data sbagliata per le primarie".<strong>- Il quattro d’aprile c’è altro da fare. Saremo a Roma, insieme alla CGIL, per difendere il diritto al futuro per migliaia di lavoratrici e di lavoratori, di studenti e di giovani precari. Aumentano le fabbriche chiuse o in cassa integrazione ed il quattro aprile saremo a Roma contro le politiche del governo delle destre perché, ancora una volta, a pagare il costo della crisi sono le lavoratrici ed i lavoratori di questo Paese.<br />l’Irpinia, con la cassa integrazione, addirittura, in anticipo per gli operai della Fma di Pratola Serra e la crisi di tutto l’indotto dell’auto, in questi mesi sembra essere il termometro del paese reale, rappresentando, davvero, la difficoltà e l’asprezza della fase. Il centrosinistra, già durante le primarie, dovrà dimostrare di poter essere un riferimento credibile non solo nel governo dei territori, ma, soprattutto, nella capacità di marcare, bene, il tema del lavoro e della speranza.<br />Ancora una volta, però, non posso non sottolineare la lontananza che il Pd irpino dimostra alla CGIL, prima con l’assenza, il due febbraio scorso, al presidio del Gesualdo, durante la visita dei sette ministri del governo Berlusconi e, oggi, attraverso la proposta delle primarie il quattro d’aprile. Il bollino d’autenticità alle primarie, a metterlo, saranno, semplicemente, i cittadini con il loro voto e la loro disponibilità. Mi sento in dovere, perciò, di chiedere alle forze del centrosinistra di voler, necessariamente, indicare, per le primarie, un giorno differente. La data possibile: Domenica 5 aprile. Come si dice: ‘Pasqua, non viene mai di sabato’. –</strong><br /><br /><strong>Generoso Bruno </strong>- MpSUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-1850295756100066042009-03-16T20:16:00.001+01:002009-03-16T20:16:51.987+01:00Sinistra e Libertà si presenta<div xmlns='http://www.w3.org/1999/xhtml'><p><object height='350' width='425'><param value='http://youtube.com/v/w0wEcseoE_4' name='movie'/><embed height='350' width='425' type='application/x-shockwave-flash' src='http://youtube.com/v/w0wEcseoE_4'/></object></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-30207854750110385162009-03-16T20:07:00.002+01:002009-03-16T20:13:30.016+01:00SINISTRAeLIBERTA'.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jywGR9fBj5dTfsV2Vx8kP4dcRwBFvjPSLHTRJZUJa8qnRYWuKTyodD3u5iFgITATtSJdJCnzkhCXYn_XpUikJS9WE5gtXav8W_oYmi251y3y42hDQ55j736q9fGTC3cdL9bhxE3ar6qF/s1600-h/sx&free1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jywGR9fBj5dTfsV2Vx8kP4dcRwBFvjPSLHTRJZUJa8qnRYWuKTyodD3u5iFgITATtSJdJCnzkhCXYn_XpUikJS9WE5gtXav8W_oYmi251y3y42hDQ55j736q9fGTC3cdL9bhxE3ar6qF/s400/sx&free1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5313864734807040514" /></a><strong>Tutti - avversari compresi - dicono che ci sia bisogno di sinistra. E c'è bisogno di una sinistra che ricominci ad avere una sua rappresentanza nelle istituzioni. A cominciare da quelle europee. E dagli enti locali. C'è bisogno di sinistra, insomma, in un paese governato da una destra che ha uno slogan chiaro in testa: "Calce e randello, speculazione edilizia e ronde" (per usare la definizione di Nichi Vendola). La destra peggiore. Come contrastarla? Come contrastarla in un paese dove la maggioranza, d'intesa con l'opposizione democratica, ha fissato la soglia del quattro per cento, sotto la quale non c'è rappresentanza? <br />Lo strumento, lo strumento per garantire che ci sia una sinistra, che continui ad esistere una sinistra, è stato presentato stamattina. E' la lista unitaria che correrà per le europee. Si chiama "Sinistra e libertà". E' un "cartello" che vuole raccogliere quei mille pezzi di opposizione sparsi in Italia, che si sono manifestati in questi mesi. E' la lista che aggrega quattro forze politiche: il Movimento per la Sinistra, la Sinistra democratica, i Verdi e il Partito socialista (quello di Nencini).<br /><br />Avrà un suo simbolo. Un cerchio rosso e bianco, sotto - piccoli - i "loghi" delle famiglie europee di appartenenza: il Pse, il Gue, i Verdi.<br /><br />Si parte, insomma. Certo non si parte da zero, perché per dirla con Marco Di Lello, socialista, alla conferenza stampa, "i sondaggi non commissionati da noi ci danno fra il 3,3 ed il 6%. Lanciamo il quorum oltre l'ostacolo". Si comincia, ma certo non sarà facile. Perché la crisi, la devastante crisi economica - lo sanno tutti - in nessuna parte del mondo favorisce la sinistra. E allora, usando di nuovo l'espressione di Nichi Vendola, il primo compito "è quello di ritrovare le parole che mancano all'Italia".<br /><br />Le prime due da "recuperare" sono appunto quelle contenute nel nuovo simbolo. Ecco come la vede Achille Occhetto, anche lui presente alla presentazione, in veste - ci ha tenuto a sottolinearlo - di "semplice militante". "Dobbiamo ridare alla sinistra la parola libertà. Il Pd ha demolito e tolto la parola sinistra. Senza libertà non c'é né democrazia né sinistra. Va recuperata la parola libertà, gettata nel fango da Berlusconi".<br /><br />Una sinistra dei diritti, allora, una sinistra che recupera il suo rapporto col sociale. A cominciare da chi è vittima del disastro provocato dal neoliberismo. Su questo, sul dramma della situazione economica nel nostro paese, ha insistito molto Vendola: «Berlusconi ha detto che sono stati versati dei soldi verissimi alle imprese; perché allora le imprese licenziano? Se ricevono soldi noi chiediamo che ci sia una moratoria sui licenziamenti, uno stop". E ancora: "Proponiamo la detassazione della cassa integrazione". Senza contare che in Italia si potrebbe fare quello che, ad esempio, ha fatto la sinistra in Puglia: "Farsi carico degli oneri fiscali per le badanti". Anche per questa strada si sostengono i redditi più bassi, le persone più bisognose.<br /><br />Altre proposte verranno dal confronto che la lista vuole sviluppare in tutto il paese, con i soggetti sociali interessati. Ma il programma, anche il più dettagliato, rimanda sempre allo stesso problema: in questo paese c'è bisogno di sinistra. Perché la sua assenza - è ancora il Governatore della Puglia - "pesa sulle persone e consente l'aggressione del lavoro e della Cgil da parte di questa destra che spadroneggia nei media dove si racconta un paese che non c'è".<br /><br /><br /><br />Certo, dire sinistra non spiega tutto. E qui, sempre Vendola, se la cava con una battuta: "C'è bisogno di una sinistra con meno mitologie, simboli e bandiere, ma che sia in grado di difendere i diritti civili e sociali". Una sinistra che torni a fare politica. Che torni a progettare alleanze. Già, ma quali alleanze? "Io penso che occorra ecostruire un campo largo delle opposizioni al governo delle destre, uscendo dalle contese da talk show, mettendo mano alla leva fiscale per ridistribuire la ricchezza". Questo per l'oggi, e poi? "Penso che non possa funzionare il principio dell'autosufficienza sostenuto dal pd veltroniano, perchè significa candidarsi a perdere sempre. Bisogna costruire le alleanze. Ma in una condizione attuale in cui siamo minoranza tutti e battuti nel paese, la priorità è il programma concreto di alternativa alle destre e a Berlusconi. Il tema delle alleanza arriva un secondo dopo. Un secondo prima c'è l'attualità e l'alternativa che riusciamo a costruire !<br />e a far vivere nel cuore degli italiani".<br /><br />Così, con queste idee si andrà alle europee. Il resto è ancora tutto da decidere. Per dirna una, le candidature sono ancora lontanissime dall'essere definite. Vendola - ad una domanda dei cronisti - ha risposto che lui preferirebbe non candidarsi, ma si dichiara "a disposizione". Il Ps candiderà sicuramente gli uscenti Pia Locatelli ed Alessandro Battilocchio. I Verdi punteranno sull'eurodeputato uscente Monica Frassoni. Il leader di Sd, Claudio Fava, potrebbe essere candidato, così come l'ex astronauta Umberto Guidoni, che alle scorse elezioni fu eletto nelle liste del Pdci. Ma quel che è più importante è che "oltre il 50% delle candidature - coem ha assicurato Di Lello - verrà deciso sul territorio". Decideranno le persone, insomma. Di più: non ci saranno suddivisioni a tavolino degli eletti, in caso di superamento del quorum. Chi prenderà più preferenze, insomma, andrà a Strasburgo, senza dimissioni pilotate. L'ultima: verrà rigorosamente rispettato il bilanciamento fra uomini e donne.<br /><br />Resta da dire delle amministrative. La lista correrà anche per le provinciali e comunali? Claudio Fava, Sinistra democratica: "Dove sarà possibile, questa lista sarà presente, ma vogliamo evitare editti romani". O, come aggiunge, Grazia Francescato: "Rispettiamo le libere scelte sul territorio".<br /><br />Tutto qui. E ora si comincia davvero.</strong><br /><br />di <strong>S.B.</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-30780078285241868822009-03-14T16:22:00.005+01:002009-03-14T20:16:58.775+01:00Nichi Vendola ad Avellino.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmPIgdGju7gmU6cYekFeKwKg-CmlmxypZBv44YxxAloRSGsdIxocd35Bkd-mrYVZl5_gjdPt3XPsErTLiMoAVAL6n9ZP04p_2kB_Bmyjv90xC02tcHYCsMWik9T-y2Y1y43Cn_HuXeWsyl/s1600-h/image001VENDOLAav.gif"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 282px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmPIgdGju7gmU6cYekFeKwKg-CmlmxypZBv44YxxAloRSGsdIxocd35Bkd-mrYVZl5_gjdPt3XPsErTLiMoAVAL6n9ZP04p_2kB_Bmyjv90xC02tcHYCsMWik9T-y2Y1y43Cn_HuXeWsyl/s400/image001VENDOLAav.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5313124041471749394" /></a><br /><strong>Venerdì 20 marzo, ore 17.30, Viva Hotel - via Circumvallazione n° 123 - Avellino.</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677405396001972805.post-12816655631099985412009-03-12T16:11:00.002+01:002009-03-12T16:17:47.303+01:00Saper immaginare.<strong>Che succede a vivere al centro di una piattaforma logistica integrata? Non so quale risposta potrebbe offrire un comune cittadino a questa domanda. Riesco ad immaginare bene, però, il senso d’insicurezza e di precarietà che quella stessa persona potrebbe trasmettere se, proprio a lui, toccasse esporre il racconto e la narrazione dell’attuale crisi. Come spesso succede, comincerebbe col descrivere la difficoltà propria e la generale percezione relativa alla riduzione di opportunità che abita questi tempi e questi luoghi. Il due febbraio scorso, a rappresentare queste storie al governo paracadutato in Irpinia, insieme alla Cgil ed alla Sinistra, nel presidio al Gesualdo c’erano, ad esempio, i lavoratori della Cablauto e quelli della Fma. Storie di fatica, quindi, di Fiat e di automobile che solo poco più di dieci anni fa, invece che descrivere il clima dell’attuale “dismissione”, giusto per citare il romanzo di Ermanno Rea, avrebbero raccontato il senso di una battaglia “progressiva”, che, a Pratola Serra, pur nella sconfitta, pose, prima della Fiat di Melfi, il tema del salario, dell’orario e dei tempi di vita, infilando, inizialmente, di contropiede, anche il sindacato. Oggi non è così. Alla piazza dello sciopero generale dei metalmeccanici e della funzione pubblica si è sentita l’assenza del maggiore partito d’opposizione presente in parlamento, come, al Gesualdo quella del partito di maggioranza relativa in Irpinia. Bene ha fatto la Cgil, con l’intervento di Petroziello, alla conferenza programmatica del Pd a porre la questione. E, descrivendo il tentativo delle destre d’isolare la Cgil, a porre il tema dell’unità della Sinistra e del centrosinistra nella costruzione, già dalle prossime elezioni amministrative, un riferimento nel governo dei territori capace di porre al centro il tema del lavoro e della speranza. La fine dell’autosufficienza del Pd, deflagrata assieme a Veltroni all’apertura delle urne sarde, pone, dai territori, una nuova declinazione del tema delle alleanze. Non tanto o, forse, non solo, per consentire il “più uno” per battere il Pdl, quanto per cominciare a costruire un nuovo senso comune capace di contrastare quell’egemonia della destra che, popolando sogni, desideri e paure, agisce sin dal livello onirico essendo, per dirla quasi con le parole di Pasolini, avvenuta, ormai, la saldatura tra gli eredi del “fascismo archeologico” e “quella che i sociologi chiamano società dei consumi”. Occorre, per il centrosinistra, lavorare al tema del governo. Mutare l’idea stessa del potere. Sovvertire la percezione proprietaria che, troppo spesso, le istituzioni locali hanno trasmesso. Aprire, quindi, al tema della partecipazione popolare. La scelta delle primarie nella città capoluogo se, successivamente, non accompagnata da questa tensione potrebbe servire a poco. Con l’abolizione dei consigli circoscrizionali è il mutato quadro delle istituzioni comunali a necessitare di un’evoluzione, anche statutaria, verso l’inclusione e la partecipazione popolare a cominciare dai temi del bilancio a quelli dell’urbanistica verso un’apertura di sostanza alle associazioni, ai gruppi informali ed ai comitati anche nella possibilità dell’elaborazione della proposta. Confronto, vero, e decisione. Apertura e, quindi, scelta di governo, a cominciare dal piano strategico. Ad Avellino, come nella Fedora delle città invisibili di Italo Calvino, troppe cose, dal dopoterremoto ad oggi, sono state accettate come necessarie mentre non lo erano ed altre, invece, immaginate come possibili mentre un minuto dopo non lo erano più. Uno dei temi dei prossimi anni sarà quello degli spazi, della loro fruizione e della loro gestione. Il chi ed il come per la ex-Gil, per il parco del Fenestrelle, per l’ex Distretto Militare, per la Casina del Principe; ripensando la città a cominciare dall’idea dei tempi e della mobilità. Storicamente Avellino, oltre l’insediamento sulla collina della Terra, si è rivelata città sottile, nel senso di città di transito e, solo successivamente, città burocratica. Oggi, invece, senza più vocazione, quasi capoluogo “a stento”, può trovare svolta come snodo di una rete, all’interno del Piano Territoriale Regionale, valorizzando sia l’idea della connessione tra territori che il ruolo di città dei servizi. Ripensare la città, allora, elaborando il profilo di una nuova vocazione. Rappresentando, sin dalle primarie, il tema e la necessità del cambiamento. A tutti noi, quindi, il coraggio di saper immaginare.</strong> <br /><br /><strong>Generoso Bruno </strong>– MpSUnknownnoreply@blogger.com3